Il bonus ristrutturazione spetta anche per i lavori su unità in corso di definizione. Devono però essere rispettati determinati requisiti: gli interventi devono riguardare il patrimonio edilizio esistente e, a conclusione degli stessi, la categoria catastale deve risultare immobile residenziale o pertinenza
A determinate condizioni il bonus ristrutturazione spetta anche per i lavori da eseguire su unità in corso di definizione.
L’accesso all’agevolazione è permesso anche nel caso di immobili che rientrano nella categoria catastale F/4 a condizione che l’intervento rientri nella conservazione del patrimonio edilizio esistente e non in una nuova costruzione.
Al termine dei lavori, inoltre, l’immobile deve essere accatastato in una delle categorie catastali che permettono di accedere all’agevolazione, ovvero immobili residenziali e relative pertinenze.
Bonus ristrutturazione: spetta anche per interventi su unità in corso di definizione?
Nel caso di lavori di ristrutturazione edilizia su immobili iscritti al catasto nella categoria F/4 si può accedere alla detrazione prevista dal bonus ristrutturazione?
Il quesito è stato posto alla redazione di FiscoOggi, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate.
Il contribuente chiede se può beneficiare dello conto sull’IRPEF del 50 per cento delle spese sostenute, da ripartire in 10 rate annuali dello stesso importo e con limite di 96.000 euro per ciascuna unità abitativa.
La risposta all’interrogativo è affermativa, nel rispetto di determinati requisiti.
Per prima cosa l’edificio deve essere oggetto di interventi che rientrano nell’articolo 3, comma 1, lettera d) del Testo unico sull’edilizia.
Si tratta, come indicato nel richiamo normativo di:
“interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.”
Si tratta di lavori che prevedono il ripristino o la sostituzione di elementi che costituiscono l’edificio o che interessano nuovi elementi e impianti.
Sono ricompresi anche interventi di demolizione e di ricostruzione di edifici esistenti, in alcuni casi con variazioni rispetto all’edificio originario.
Tali interventi permettono di accedere all’agevolazione anche se gli immobili rientrano nella categoria catastale F/4, ovvero “unità in corso di definizione”.
Come chiarito nella circolare numero 17/2023, rientrano in tale categoria:
“porzioni di fabbricato esistenti ed individuati catastalmente, per le quali deve essere soltanto definita la destinazione (a titolo esemplificativo, in pendenza di lavori di frazionamento dell’immobile, cui seguirà atto di vendita).”
Devono tuttavia essere rispettati determinati requisiti.
Bonus ristrutturazione: i requisiti da rispettare per l’accesso all’agevolazione
Per l’accesso al bonus ristrutturazione, nel caso di interventi su immobili che rientrano nella categoria catastale F/4, è necessario innanzitutto che si tratti di lavori di conservazione del patrimonio edilizio esistente.
Tale requisito si deve evincere dal titolo abilitativo che ha autorizzato i lavori. Non sono quindi ammessi all’agevolazione gli interventi su nuove costruzioni.
Inoltre, per beneficiare dell’agevolazione, al termine dei lavori l’immobile deve essere accatastato in una delle categorie catastali ammesse per il beneficio.
L’articolo 16-bis del TUIR, che stabilisce le regole per la detrazione per le spese relative a interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici, prevede infatti che gli interventi siano realizzati:
“sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, e sulle loro pertinenze.”
L’accesso all’agevolazione è quindi consentito solo se, a conclusione dei lavori, l’immobile sia accatastato come immobile residenziale e relativa pertinenza.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus ristrutturazione: spetta anche per interventi su unità in corso di definizione?