Bonus produttività 2023: diventa più conveniente la detassazione dei premi riconosciuti ai dipendenti con le novità inserite nel Disegno di Legge di Bilancio. Dai requisiti all'aliquota da applicare: come funziona l'agevolazione
Ai bonus produttività 2023 sarà possibile applicare un’aliquota più bassa rispetto a quella attuale. L’imposta sostitutiva sui premi riconosciuti ai dipendenti passa dal 10 al 5 per cento ma per poter accedere all’agevolazione ci sono precise regole e requisiti da rispettare.
È questa una delle novità contenute nell’impianto attuale del Disegno di Legge di Bilancio. Sulla Manovra e su ogni misura che contiene si attende la conferma ufficiale con l’approvazione definitiva che dovrà arrivare entro fine anno.
Eventuali e ulteriori modifiche potrebbero arrivare anche sul potenziamento della detassazione dei bonus produttività 2023 ma attualmente l’intervento non sembra essere in bilico.
Bonus produttività 2023: novità per la detassazione dei premi ai dipendenti
La riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva, dal 10 al 5 per cento, che si applicherà per il prossimo anno ai premi di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti del settore privato rientra nelle tre flat tax citate dalla premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di presentazione delle novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2023.
La presidente del Consiglio dei Ministri ha indicato la modifica alla detassazione dei bonus produttività 2023 come una forma di tassazione piatta per i dipendenti.
Prima di entrare nel vivo di regole e requisiti, bisogna però sottolineare che il riferimento alla flat tax è da intendersi in senso molto lato e a dimostrarlo è lo stesso sistema di accesso all’imposta sostitutiva.
L’articolo 15 del Disegno di Legge di Bilancio agisce sulla Legge di Stabilità 2016 che regola la detassazione dei premi riconosciuti ai lavoratori e alle lavoratrici del settore privato entro il limite di 3.000 euro, elevato a 4.000 euro quando c’è il coinvolgimento paritetico dei dipendenti nell’organizzazione del lavoro.
Non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente né rientrano nel campo di applicazione dell’imposta sostitutiva i contributi versati.
In particolare, i datori di lavori che riconoscono dei bonus produttività per la tassazione dovranno far riferimento alle disposizioni previste dall’articolo 1, commi da 182 a 189, della Legge n. 208 del 2015 così come riviste in ultima analisi.
Bonus produttività 2023: come funziona la detassazione dei premi? I requisiti richiesti ai dipendenti
Per comprendere come funziona la detassazione dei premi ai dipendenti bisogna soffermarsi sulle due parti principalmente coinvolte:
- il lavoratore o la lavoratrice dipendente;
- il datore di lavoro.
In entrambi i casi, infatti, ci sono precisi requisiti da rispettare per poter applicare l’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali che per il 2023 scenderà al 5 per cento.
L’accesso alla detassazione è riservata a coloro che operano nel settore privato e sono titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore, nell’anno precedente quello di percezione dei bonus, a 80.000 euro.
“Se il sostituto d’imposta tenuto ad applicare l’imposta sostitutiva non è lo stesso che ha rilasciato la certificazione unica dei redditi per l’anno precedente, il beneficiario attesta per iscritto l’importo del reddito di lavoro dipendente conseguito nel medesimo anno”.
Sottolinea la norma.
Su questo limite, attualmente, per il 2023 non sono previste particolari novità, ma in seguito agli emendamenti le modifiche della Legge di Bilancio potrebbero intervenire anche su questa soglia.
Bonus produttività 2023: come funziona la detassazione dei premi? Le regole per i datori di lavoro
A prescindere dai requisiti del lavoratore o della lavoratrice, la detassazione dei bonus produttività si applica solo nel caso in cui i premi siano erogati nel rispetto delle seguenti condizioni:
- “in esecuzione dei contratti aziendali o territoriali di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81”;
- in relazione a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, misurabili e verificabili in base ai criteri stabiliti dai contratti collettivi.
In base a quanto previsto dal Decreto interministeriale del 25 marzo 2016, gli incrementi devono essere verificabili in un periodo congruo in modo obiettivo con indicatori numerici o di altro genere appositamente individuati e possono consistere in:
- aumento della produzione;
- risparmi dei fattori produttivi;
- miglioramento della qualità dei prodotti e dei processi, anche attraverso la riorganizzazione dell’orario di lavoro non straordinario o il ricorso al lavoro agile quale modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato
Bonus produttività 2023 | |
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Aliquota dell’imposta sostitutiva | 5 per cento (da confermare con approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2023) |
Soglia di applicabilità | 3.000 euro (4.000 euro se l’azienda coinvolge pariteticamente i lavoratori nella organizzazione del lavoro) |
Limite di reddito | 80.000 euro |
Regole per l’erogazione dei premi | In esecuzione di contratti aziendali o territoriali e in relazione a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, misurabili e verificabili in base ai criteri stabiliti dai contratti collettivi |
È possibile applicare l’imposta sostitutiva, quindi, solo se le somme vengono corrisposte a lavoratrici e lavoratori in esecuzione di contratti aziendali o territoriali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative, da rappresentanze sindacali aziendali o dalla rappresentanza sindacale unitaria.
Inoltre i contratti devono risultare depositati insieme alla dichiarazione di conformità entro 30 giorni dalla sottoscrizione, così come previsto dal decreto interministeriale del 25 marzo 2016.
“Tale termine è da intendersi quale ordinatorio fermo restando che i premi di risultato risulteranno agevolabili sempreché i contratti aziendali o territoriali al momento della erogazione del premio siano già stati depositati, unitamente alla dichiarazione di conformità del contratto alle previsioni della legge”.
Si legge nella circolare dell’Agenzia delle Entrate numero 5 del 29 marzo 2018.
Secondo l’ultimo report pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali a novembre 2022 i contratti depositati e attivi sono circa 13.000: procedura, regole e requisiti, infatti, rendono la detassazione una misura che agisce in maniera selettiva e non per la generalità dei dipendenti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus produttività 2023: come funziona la detassazione dei premi riconosciuti ai dipendenti