Bonus mobili 2025, come funziona? Dai limiti alle spese ammesse, le istruzioni

Come funziona il bonus mobili 2025? Guida completa alla detrazione del 50 per cento per l'acquisto di arredi ed elettrodomestici

Bonus mobili 2025, come funziona? Dai limiti alle spese ammesse, le istruzioni

Anche nel 2025 è possibile beneficiare del bonus mobili, la detrazione del 50 per cento riconosciuta per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici.

Come funziona e quali sono regole e limiti da rispettare? La Legge di Bilancio 2025 non ha modificato i criteri di accesso all’agevolazione, che spetta esclusivamente in caso di contestuale effettuazione di lavori ammessi al bonus ristrutturazione.

Senza differenziazioni per prime e seconde case, il bonus mobili 2025 consente quindi di accedere ad uno sconto sulle spese sostenute, riconosciuto nella forma di una detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi.

Il limite massimo delle spese ammesse è di 5.000 euro e il rimborso è ripartito in 10 quote annuali di pari importi all’interno della dichiarazione dei redditi.

È quindi con il modello 730 (o con il modello Redditi) che si può effettivamente beneficiare della detrazione IRPEF, a partire dalla dichiarazione relativa all’annualità di sostenimento delle spese e in quelle successive.

Analizziamo quindi di seguito quali sono le condizioni da rispettare, a partire dai costi agevolabili fino alle modalità di pagamento che consentono di accedere al bonus mobili 2025.

Bonus mobili 2025: come funziona e requisiti

Resta in vigore anche per il 2025, abbinato alla detrazione per i lavori di ristrutturazione edilizia, il bonus mobili ed elettrodomestici.

La proroga della detrazione è prevista dal testo della Legge di Bilancio 2025 che non contiene importanti novità per chi intende effettuare lavori in casa.

Unico aspetto modificato nel corso dell’iter parlamentare riguarda l’introduzione di un nuovo e specifico incentivo per gli elettrodomestici che, tuttavia, non incide su beneficiari e regole relative alla detrazione fiscale.

Se per la generalità delle agevolazioni si prevedono regole differenziate per prime e seconde case, viene confermata l’aliquota unica per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.

Si tratta di un aspetto importante da conoscere per capire come funziona la detrazione, destinata salvo ulteriori ritocchi a restar pari al 50 per cento della spesa sostenuta, da ripartire in 10 rate nella dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta di riferimento e in quelli successivi.

Non cambiano inoltre i requisiti generali per beneficiarne.

Potranno fruire del bonus mobili i contribuenti che effettuano lavori di ristrutturazione edilizia e che acquistano mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica.

La detrazione del 50 per cento è riconosciuta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio che danno diritto a fruire del bonus per arredi e grandi elettrodomestici siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto.

Quindi, ai fini dell’accesso al beneficio della detrazione del 50 per cento per il 2025 è necessario che i lavori di ristrutturazioni siano iniziati dal 1° gennaio 2024.

Il limite di spesa resta pari a 5.000 euro anche nel 2025

L’importo dello sconto fiscale, anche nel 2025, dovrà essere calcolato su un limite massimo di spesa fissato a 5.000 euro. Non è cambiato il massimale dei costi detraibili, progressivamente ridotto nel corso degli ultimi anni.

Fino al 31 dicembre 2023 il tetto massimo detraibile era pari a 8.000 euro e, si ricorda, per il 2022 era possibile detrarre un massimo di 10.000 euro di spesa, importo fissato invece a 16.000 euro nel 2021.

AnnoLimite di spesa ammesso in detrazione
2021 16.000 euro
2022 10.000 euro
2023 8.000 euro
2024 5.000 euro
2025 5.000 euro

Per quali spese spetta la detrazione del 50 per cento

Un elenco degli acquisti di ammessi è stato messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, nella guida dedicata al bonus mobili.

Di seguito solo alcuni e esempi a titolo informativo:

  • mobili e arredi: ad esempio letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione;
  • grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica. Vi rientrano anche apparecchi di cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Bonus mobili, la guida dell’Agenzia delle Entrate
Scarica la guida con le istruzioni per beneficiare del bonus del 50 per cento per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici

Quali lavori consentono di accedere al bonus mobili 2025

Come sopra già evidenziato, la possibilità di accedere al bonus mobili è riconosciuta a chi effettua lavori di ristrutturazione edilizia.

Appare quindi utile soffermarsi su quali sono i lavori che consentono di accedere al bonus mobili:

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni non danno diritto al bonus);
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni del condominio.

Per gli appartamenti privati il bonus non spetta in ipotesi di manutenzione ordinaria, quale tinteggiatura di pareti e soffitti o sostituzione di pavimenti o sostituzione di sanitari o rifacimento di intonaci interni.

Al contrario, per le parti comuni di edifici condominiali il bonus mobili spetta anche in caso di lavori di manutenzione ordinaria, come ad esempio anche la riparazione o la sostituzione di cancelli o portoni o la riparazione delle grondaie.

Come pagare? Bonifico parlante ma anche bancomat

Per poter accedere al bonus mobili è necessario che le spese sostenute vengano pagate con mezzi tracciabili, ossia bonifico, carta di debito o credito, mentre non è possibile fruire della detrazione in caso di versamento del corrispettivo mediante assegni o contanti.

Se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, si deve utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.

Così come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, si può accedere al bonus mobili anche in caso di finanziamento a rate, a condizione però che la società finanziatrice paghi il corrispettivo con le stesse modalità previste per il beneficiario della detrazione e che, contestualmente, il contribuente abbia una copia della ricevuta di pagamento rilasciato dalla finanziaria.

I documenti da conservare

Ai fini della richiesta in dichiarazione dei redditi della detrazione spettante è necessario conservare i seguenti documenti:

  • ricevuta del bonifico;
  • ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
  • documentazione di addebito sul conto corrente;
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

Bonus mobili 2025, quando è necessaria la comunicazione ENEA

Anche ai fini della detrazione del 50 per cento per mobili ed elettrodomestici è necessaria la comunicazione ENEA.

L’adempimento è necessario in caso di acquisto di elettrodomestici, quali forni, frigoriferi, lavatrici, piani cottura elettrici, lavasciuga o lavatrici ma, a differenza di quanto previsto per l’ecobonus, la mancata o tardiva trasmissione non comporta la perdita del diritto alle detrazioni (risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019).

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