Bonus investimenti nel mezzogiorno, cosa cambia nella fruizione se il piano viene parzialmente o totalmente modificato? Al quesito del contribuente risponde l'Agenzia delle Entrate con la consulenza giuridica numero 1 del 3 febbraio 2020: la comunicazione di rettifica ridetermina gli anni di utilizzazione del credito ma non fa perdere il diritto allo stesso.
Bonus investimenti nel mezzogiorno, il credito d’imposta cambia se viene traslato o modificato il piano di investimento.
Lo spiega l’Agenzia delle Entrate con la consulenza giuridica numero 1 del 3 febbraio 2020: la comunicazione di rettifica ridetermina gli anni in cui si può utilizzare il credito.
Il diritto alla fruizione resta tuttavia inalterato, a condizione che gli investimenti vengano realizzati.
I dettagli del documento di prassi dell’Agenzia delle Entrate.
Bonus investimenti mezzogiorno, come cambia il credito se si modifica il piano: il quesito del contribuente
Al quesito sul bonus investimenti nel mezzogiorno, a seguito di traslazione totale o parziale degli stessi con ridefinizione del piano, l’Agenzia delle Entrate risponde con la consulenza giuridica numero 1 del 3 febbraio 2020.
- Agenzia delle Entrate - Consulenza giuridica numero 1 del 3 febbraio 2020
- Credito di imposta per gli investimenti nel mezzogiorno, di cui all’articolo 1, commi da 98 a 108, della legge n. 208 del 2015.
Un contribuente chiede delucidazioni sulle misure previste dall’articolo 1, commi da 98 a 108, della legge n. 208 del 2015, ovvero la legge di bilancio 2016.
Le disposizioni prevedono un credito di imposta per gli investimenti effettuati tra il primo gennaio 2016 e il 31 dicembre 2020 per l’acquisto o la locazione finanziaria di beni strumentali: macchinari, impianti e attrezzature varie.
Tali beni devono fare parte di un piano di investimento in strutture produttive dei territori assistiti nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.
All’Agenzia delle Entrate si richiedono chiarimenti sulle conseguenze che derivano da un ritardo nell’effettuare gli investimenti programmati, con una ridefinizione in modo parziale o totale del piano.
Sono diversi i quesiti posti all’Amministrazione finanziaria:
- la comunicazione di rettifica prevista fa venir meno il diritto alla fruizione del credito di imposta?
- il certificato antimafia rimane valido anche se l’attribuzione del credito di imposta avviene dietro rilascio non con condizione risolutiva?
- ci sono sanzioni per utilizzi indebiti del credito di imposta?
- è necessario inviare un modello F24 rettificativo per modificare l’anno di riferimento a seguito della modifica del piano?
Bonus investimenti mezzogiorno, come cambia il credito con modifica del piano: la risposta dell’Agenzia delle Entrate
Al quesito del contribuente sul bonus investimenti nel mezzogiorno l’Agenzia delle Entrate risponde, in prima battuta, richiamando le circolari numero 34/E del 3 agosto 2016 e numero 12/E del 13 aprile 2017.
La fruizione del credito è subordinata all’invio di una comunicazione che fornisca informazioni sulle cadenze temporali degli investimenti.
Il credito di imposta può poi essere utilizzato a partire dal quinto giorno successivo alla ricevuta che attesta la fruibilità del credito.
Nel caso di modifica del piano di investimento il credito autorizzato in precedenza non è più fruibile.
Come riportato dal documento di prassi:
“Nell’ipotesi di integrale traslazione degli investimenti originariamente programmati, come nel caso oggetto della risoluzione n. 39/E del 2019, il contribuente non potrà utilizzare tale credito in compensazione, esponendo nel modello F24, quali anni di riferimento, gli anni originariamente programmati, ma dovrà indicare l’anno in cui gli stessi dovranno essere realizzati e attendere, a seguito della presentazione dell’istanza di rettifica, di ricevere la relativa ricevuta da parte dell’Agenzia.”
L’Agenzia delle Entrate risponde quindi che non si perde il diritto alla fruizione del credito ma, a livello temporale, la compensazione può essere richiesta solo dopo cinque giorni dalla nuova autorizzazione.
Il credito d’imposta è utilizzabile con modello F24 solo nella misura che viene indicata nella comunicazione di rettifica.
Nel caso di investimenti traslati solo parzialmente, invece, non cambia la parte di credito in compensazione che si può richiedere, che è comunque subordinata alla realizzazione degli investimenti.
Bonus investimenti mezzogiorno: il quadro C, le sanzioni e il modello F24 rettificativo
La compilazione del quadro C, in linea con quanto previsto dal codice delle leggi antimafia, è richiesto per investimenti superiori a 150.000 euro.
Se tale provvedimento non è rilasciato nei termini previsti è possibile la sospensione del versamento.
Con la comunicazione di rettifica e il cambio del piano di investimenti, se è già presente l’informazione antimafia liberatoria e se il quadro C risulta identico, non è necessaria una nuova consultazione della banca dati nazionale unica della documentazione antimafia.
Le situazioni prospettate negli ulteriori quesiti del contribuente sono, invece, ritenute irrealizzabili in quanto:
“Nelle ipotesi in cui si tenti di utilizzare in compensazione un ammontare di credito d’imposta eccedente l’importo previsto e autorizzato sulla base del modello CIM originario, le procedure informatiche in via automatica procedono allo scarto del modello F24”.
In conclusione l’Agenzia delle Entrate chiarisce che:
“non appare plausibile l’ipotesi rappresentata con il quesito per cui emergerebbero eventuali sanzioni, salvo il caso in cui sia stato comunque utilizzato un credito d’imposta inesistente a causa della previa mancata effettuazione dell’investimento”.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus investimenti mezzogiorno: il credito cambia con la modifica del piano