Bonus edilizi: i possibili effetti delle riduzioni e del tetto ai redditi per le detrazioni

Tommaso Gavi - Irpef

Come cambieranno i bonus edilizi e quali saranno gli effetti delle novità? Un quadro sulla prospettiva futura è stato ipotizzato dall'ANCE e da Confedilizia in audizione presso le Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato in merito alla Manovra 2025

Bonus edilizi: i possibili effetti delle riduzioni e del tetto ai redditi per le detrazioni

I bonus edilizi potrebbero cambiare completamente volto a partire dal 1° gennaio 2025.

Le novità in arrivo, qualora venissero approvate senza modifiche le misure inserite nel Disegno di Legge di Bilancio al termine dell’iter parlamentare, consisterebbero in una riduzione generalizzata delle agevolazioni e nell’introduzione di un tetto ai redditi per il riconoscimento delle detrazioni.

A fare un quadro sui possibili effetti delle misure nel panorama edilizio sono l’ANCE, l’associazione nazionale costruttori edili, e Confedilizia nel corso dell’audizione che si è tenuta ieri presso le commissioni Bilancio della Camera e del Senato sul testo della Manovra 2025.

L’intreccio delle misure potrebbe rendere impossibile un’adeguata programmazione dei lavori.

Bonus edilizi: tra riduzione delle agevolazioni e tetto alle detrazioni

Quali potrebbero essere gli effetti delle misure inserite nel testo del DDL di Bilancio in relazione ai bonus edilizi, se approvate nella forma attuale?

A tracciare il possibile quadro futuro sono la presidente dell’ANCE, Federica Brancaccio, e il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

Nel corso dell’audizione del 4 novembre presso le commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato le associazioni di categoria hanno messo in evidenza i possibili effetti.

Tra questi, come evidenziato da Federica Brancaccio, c’è il rischio dell’aumento del lavoro nero.

In uno dei passaggi del suo interventi, la presidente dell’ANCE ha infatti sottolineato quanto segue:

“Non entro nel merito se il 50 per cento e il 36 per cento sia giusto o non giusti, poco o non poco. Certo, il 36 per cento è il limite di tentazione di far tornare il nero.”

La riduzione delle agevolazioni potrebbe quindi incentivare indirettamente il ricorso al lavoro non regolare.

Deve inoltre essere valutato l’effetto di tutte le misure che compongono il pacchetto del DDL di Bilancio.

in merito al tema degli interventi edilizi il dottor Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, ha sottolineato quanto di seguito riportato:

“io dico subito, molto chiaramente, che siamo molto preoccupati dal notevole e drastico taglio degli incentivi per interventi edilizi che viene previsto dalla Manovra, sia direttamente sui singoli incentivi per i singoli interventi edilizi, sia indirettamente attraverso l’intreccio con il meccanismo del tetto reddituale alle detrazioni, che vale per quasi tutte le detrazioni comprese quelle edilizie.”

Il presidente di Confedilizia ha poi tracciato il quadro dei bonus edilizi prima dell’introduzione del superbonus, con detrazioni comprese tra il 50 e l’85 per cento.

Detrazioni che nei prossimi anni scenderanno al 30 e 36 per cento, a seconda che gli interventi vengano realizzati o meno sulla cosiddetta “prima casa”.

La previsione, secondo Confedilizia, è quella di una riduzione degli interventi che inciderebbe sia sullo stato degli immobili che sulle imprese del settore. Il requisito della prima casa rende più facile che tra i lavori programmati non siano previsti interventi che influiscono in modo determinate.

Bonus edilizi: la richiesta di misure strutturali per il lungo periodo

Nel corso dell’audizione che si è svolta ieri presso le Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato l’ANCE ha sottolineato la necessità di misure strutturali di lungo periodo.

La presidente dell’ANCE, Federica Brancaccio, ha messo in evidenza che serve un piano di lungo raggio:

“Noi quello che chiediamo, e lo chiediamo anche questo ormai da più di un anno, è un tavolo di confronto per delle misure strutturali che guardino anche in prospettiva del 2050, anche se il 2050 sappiamo che è una data eccessivamente sfidante, ma delle misure strutturali per intervenire non solo per gli interventi di efficientamenti energetici ma anche per la messa in sicurezza anche dal punto di vista sismico.”

Una visione di lungo periodo permetterebbe, infatti, una più efficace programmazione da parte di tutti gli attori coinvolti nell’ambito edilizio.

Misure strutturali garantirebbero, inoltre, di avere un quadro normativo più certo e tale da permettere una maggiore stabilità.

Si dovrà attendere la conclusione dell’iter parlamentare della Legge di Bilancio 2025 per sapere quale sarà la forma che assumeranno le diverse agevolazioni edilizie.

Al momento, nel testo del DDL di Bilancio è previsto un “appiattimento” delle detrazioni riconosciute, uniformando le aliquote a prescindere dalle peculiarità e dalle finalità degli interventi.

Potrebbero tuttavia arrivare modifiche da parte di Camera e Senato, con emendamenti al testo prima dell’approvazione definitiva.

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