Superbonus 2025: i requisiti per accedere alla detrazione al 65%

Tommaso Gavi - Irpef

Chi potrà accedere al superbonus nel 2025? La detrazione al 65 per cento spetterà a chi rispetta determinati requisiti. Le novità in arrivo con la Manovra da approvare

Superbonus 2025: i requisiti per accedere alla detrazione al 65%

Nel testo del Disegno di Legge di Bilancio 2025 è prevista una restrizione all’accesso al superbonus a partire dal prossimo 1° gennaio.

Il testo presentato in Parlamento dovrà affrontare l’intero iter, dovrebbe arrivare in Aula della Camera lunedì 16 dicembre. L’approvazione della furmulazione inizialeintrodurrebbe dei “paletti” per ottenere la detrazione.

Le regole al momento in vigore prevedono già la riduzione dal 70 al 65 per cento per gli interventi nei condomini, gli unici che sono ancora agevolabili.

Con le modifiche inserite nel DDL di Bilancio l’agevolazione spetterà esclusivamente a chi ha già iniziato i lavori: dovrà essere stata presentata la CILA entro il 15 ottobre 2024.

La novità non è l’unica che interesserà il superbonus a partire dal 1° gennaio 2025. Per l’ufficialità si dovrà attendere la conclusione dell’iter parlamentare della Manovra, che dovrebbe arrivare in aula il 16 dicembre.

Superbonus 2025: i requisiti per l’accesso alla detrazione al 65 per cento

Cosa cambierà per il superbonus nel 2025? Le novità in arrivo sono state inserite nel testo del DDL di Bilancio.

Se approvate nella forma iniziale sarà ulteriormente ridotta la platea di soggetti che potranno accedere all’agevolazione a partire dal prossimo 1° gennaio.

Le regole al momento in vigore prevedono, a livello generale, una riduzione dal 70 al 65 per cento della detrazione riconosciuta per gli interventi realizzati nei condomini (tra i pochi interventi ancora agevolabili con la detrazione introdotta dal decreto Rilancio).

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Le nuove regole in arrivo, con la conferma al termine dell’iter parlamentare, limiteranno il numero di soggetti che potrà accedere all’agevolazione edilizia nella misura indicata.

Potranno infatti beneficiare del superbonus al 65 per cento esclusivamente i contribuenti che hanno già iniziato i lavori.

Dal testo viene stabilita una modifica i cui requisti devono essere valutati in maniera retroattiva, alla data del 15 ottobre 2024.

Nello specifico potranno continuare a beneficiare dell’agevolazione quanti, entro la data indicata:

  • hanno presentato la comunicazione di inizio lavori asseverata, CILA, se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini;
  • hanno adottato la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e presentato la comunicazione di inizio lavori asseverata, CILA, se gli interventi sono effettuati dai condomini;
  • hanno presentato l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.

La misura di fatto escluderebbe la possibilità, per i contribuenti, di agire nella parte finale dell’anno per poter beneficiare del superbonus nel 2025.

Si dovrà in ogni modo attendere la conclusione dell’iter parlamentare. Sulla manovra si attende l’emendamento del governo, che dovrebbe essere formulato entro venerdì 13 dicembre. Il testo dovrebbe arrivare nell’aula della Camera entro lunedì 16 dicembre. L’obiettivo della maggioranza è arrivare all’approvazione prima di Natale.

Superbonus 2025: spalmadetrazioni anche per le spese del 2023

Alla misura che impedirebbe ai contribuenti che non hanno già avviato i cantieri del superbonus al 15 ottobre 2024 di ottenere l’agevolazione per le spese sostenute nel 2025, si aggiunge un’altra misura che interessa la fruizione dell’agevolazione.

Se approvata la formulazione originaria del testo del DDL di Bilancio, senza modifiche, verrebbe infatti introdotta la possibilità di allungare la fruizione della detrazione da quattro a dieci anni, con riferimento alle spese sostenute nel 2023.

L’opzione per il contribuente ha l’obiettivo di ampliare la capienza fiscale e permettere di recuperare una parte maggiore di detrazione, relativa a interventi spesso di importi alti.

Parallelamente, l’allungamento nel tempo ha benefici anche per lo Stato, che ritarda il momento dei mancati incassi degli sconti d’imposta.

Per scegliere le dieci rate dello stesso importo il contribuente dovrà provvedere all’invio di una dichiarazione dei redditi integrativa 2024, riferita all’anno di imposta 2023, da inviare entro la scadenza della dichiarazione dei redditi 2025.

Anche in questo caso si attende l’ufficialità.

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