Bonus dipendenti: il tilt dell’IRPEF fa slittare anche le novità sul trattamento integrativo?

Rosy D’Elia - Imposte

A febbraio erano stata annunciate novità in arrivo per i dipendenti che hanno perso il trattamento integrativo con il passaggio al nuovo bonus sugli stipendi. Nel frattempo nel sistema IRPEF sono sorti nuovi problemi

Bonus dipendenti: il tilt dell'IRPEF fa slittare anche le novità sul trattamento integrativo?

I problemi aumentano e le soluzioni tardano ad arrivare: è questa, in sintesi, la situazione generate dalla nuova IRPEF e dal nuovo taglio del cuneo fiscale e contributivo.

Mentre il Ministero dell’Economia e delle Finanze promette di intervenire sulla questione degli acconti, restano ancora da scrivere i correttivi per salvaguardare i lavoratori e le lavoratrici dipendenti che con l’applicazione del bonus stipendi, introdotto dalla Legge di Bilancio 2025, hanno perso il trattamento integrativo.

“Saneremo molto prima (di Pasqua), invece, i mancati 100 euro al mese per i redditi tra 8 e 9.000 euro all’anno. Questo lo faremo subito”, aveva detto il responsabile economico di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Finanze della Camera Marco Osnato nell’intervista rilasciata ad Affari italiani il 6 febbraio.

Bonus dipendenti: novità sul trattamento integrativo? Soluzioni ancora attese

Pasqua sarà tra meno di un mese, ma il correttivo sulla perdita del trattamento integrativo non è ancora arrivato.

Dall’inizio dell’anno le lavoratrici e i lavoratori con retribuzione lorda tra gli 8.500 e i 9.000 euro hanno perso la possibilità di ottenere i 100 euro mensili riconosciuti in busta paga.

È un effetto del passaggio dal vecchio al nuovo sistema utilizzato per tagliare il cuneo fiscale e contributivo.

L’intervento, infatti, non tocca più la componente contributiva, ma per i redditi fino a 20.000 euro si ha diritto a un contributo e l’agevolazione diventa una detrazione per chi riceve fino a 40.000 euro.

Da questo cambio di passo, necessario per salvaguardare equilibri previdenziali, nasce la distorsione: fino alla fine del 2024, tagliando i contributi, aumentava l’imposta e anche contribuenti precedentemente esclusi potevano accedere al trattamento integrativo ottenendo un bonus di 100 euro.

Con le nuove regole, dal 2025, questa cifra non spetta più: tra fine gennaio e inizio febbraio sia Osnato che la sottosegretaria al Ministero all’Economia e alle Finanze Lucia Albano riconoscevano il problema e la necessità di adottare soluzioni.

Ma il presidente della Commissione Finanze della Camera dettava anche i tempi: brevi, molto prima del taglio dell’IRPEF al cento medio, che veniva annunciato per Pasqua.

Bonus dipendenti: in stand by le novità sul trattamento integrativo, priorità agli acconti IRPEF

A distanza di un mese e mezzo nessuna soluzione è arrivata, ma soprattutto nel sistema dell’IRPEF e del taglio del cuneo fiscale e contributivo sono sorti nuovi problemi che impongono, di conseguenza, anche una nuova lista di priorità.

Attualmente al centro dell’attenzione è il pasticcio sugli acconti che nasce ancora una volta da un cortocircuito generato dalla scrittura delle norme.

In prima battuta il decreto legislativo n. 216/2023 ha previsto da quattro a tre aliquote per una sola annualità, prevedendo che ai fini della determinazione degli acconti per gli anni 2024 e 2025 restassero in vigore le vecchie regole. Ma nel frattempo la Legge di Bilancio 2025 ha reso strutturale il taglio dell’IRPEF, dimenticandosi di ritoccare le regole di calcolo dell’acconto.

Risultato? Ad oggi gli acconti dovrebbero essere calcolati con le vecchie regole. Il problema c’è e la soluzione arriverà presto, ha confermato il Ministero dell’Economia e delle Finanze con un comunicato stampa datato 24 marzo 2025.

Bisognerà agire con tempestività “per evitare ai contribuenti aggravi in termini di dichiarazione e di versamento”, sottolinea via XX Settembre.

È probabile che il correttivo arrivi dopo il 10 aprile, data di scadenza per la presentazione del DEF (Documento di Economia e Finanza) nella sua nuova versione, che aggiorna il quadro macroeconomico e traccia i nuovi margini di manovra.

La necessità di intervenire sugli acconti, quindi, diventa la più urgente. Non è da escludere che il correttivo, anche sul trattamento integrativo, sia approvato nella stessa sede.

Ma sono solo ipotesi. Stando alle previsioni di Osnato di inizio febbraio, ad oggi doveva essere già pronta, o quasi, la revisione del bonus dipendenti e in arrivo, per Pasqua, il nuovo taglio per il ceto medio. Il quadro dell’IRPEF, però, nel frattempo si fa sempre più complicato.

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