Soluzioni in arrivo per i dipendenti che hanno perso il trattamento integrativo con il passaggio al nuovo bonus sugli stipendi. Lo ha anticipato Osnato, presidente della commissione finanze della Camera
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Dal 2025 dipendenti con retribuzione lorda tra gli 8.500 e i 9.000 euro hanno perso la possibilità di beneficiare del trattamento integrativo e di ottenere, quindi, i 100 euro mensili riconosciuti in busta paga.
Questa perdita è diretta conseguenza del passaggio dal vecchio al nuovo sistema applicato per tagliare il cuneo fiscale e contributivo. Ma dovrebbe arrivare presto un correttivo: lo ha anticipato il responsabile economico di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Finanze della Camera Marco Osnato nell’intervista rilasciata ad Affari italiani il 6 febbraio.
Bonus dipendenti: soluzione in arrivo sul trattamento integrativo 2025
Con le novità della Legge di Bilancio 2025, il bonus dipendenti finalizzato ad aumentare il netto in busta paga si calcola con regole nuove.
Non si agisce più sulla componente contributiva, ma si mette in campo un contributo per i redditi fino a 20.000 euro e un taglio sulla componente fiscale fino a 40.000 euro.
Il passaggio dai contributi alle imposte nasce per salvaguardare gli equilibri previdenziali ma genera, per alcune lavoratrici e alcuni lavoratori, una nuova distorsione.
Per effetto del taglio sui contributi, lo scorso anno si è avuto un incremento dell’imposta lorda dovuta e una nuova fetta di dipendenti ha potuto accedere al trattamento integrativo. Venuto meno l’esonero contributivo, è venuto meno anche il bonus di 100 euro in busta paga, aspetto non contemplato in alcun modo dalla nuova normativa contenuto dalla Legge di Bilancio ma su cui il Governo sarebbe pronto a intervenire.
Reddito lordo imponibile IRPEF lavoratrice/lavoratore | Trattamento integrativo |
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Da 0 a 15.000 euro | 1.200 euro, quando l’imposta lorda determinata sulla base dei redditi di lavoro dipendente e assimilati è superiore alla detrazione spettante ai sensi dell’articolo 13, comma 1, del TUIR, diminuita di 75 euro in rapporto al periodo di lavoro nell’anno |
Da 15.000 a 28.000 euro | Importo pari alla differenza tra detrazioni fiscali ed IRPEF lorda fino ad un massimo di 1.200 euro |
Superiore a 28.000 euro | Non viene riconosciuto il trattamento integrativo |
Le anticipazioni arrivano da Marco Osnato che, oltre ad aver parlato di un taglio IRPEF per il ceto medio entro Pasqua, ha anche assicurato soluzioni tempestive sul bonus dipendenti.
Anche la sottosegretaria al Ministero all’Economia e alle Finanze Lucia Albano, rispondendo a una interrogazione sul tema il 29 gennaio, aveva confermato la necessità di adottare dei correttivi non sbilanciandosi, però, sui tempi e sottolineando l’esigenza di procedere con “un’attenta valutazione”.
Valutazione che, stando alle parole di Osnato, porterà a un nuovo intervento. “Saneremo molto prima (di Pasqua), invece, i mancati 100 euro al mese per i redditi tra 8 e 9.000 euro all’anno. Questo lo faremo subito”, ha dichiarato sui tempi.
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