Bonus 600 euro professionisti: via libera sulle domande di marzo che erano rimaste sospese a causa delle continue modifiche sui requisti. Si avvicina la conclusione di un lungo iter per chi è iscritto a più di una cassa di previdenza. A fornire i chiarimenti è il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali grazie a un interpello presentato dalla Cassa di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti.
Bonus 600 euro professionisti: sulle domande di marzo rimaste ancora in sospeso arriva il via libera del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in risposta a un interpello presentato dalla Cassa di previdenza e assistenza dei Dottori commercialisti, CNPADC.
Ad anticiparlo è il quotidiano Il Sole 24 Ore nell’edizione del 25 luglio 2020. Il documento, non ancora pubblicato online sul portale istituzionale, mette fine a un lungo iter, che nasce con il Decreto Cura Italia, per coloro che risultano iscritti a più di una cassa di previdenza.
Bonus 600 euro professionisti: via libera per le domande di marzo ancora sospese
A distanza di circa quattro mesi restano ancora sospese una serie di domande di accesso al bonus 600 euro presentate dai professionisti alle casse di previdenza privata.
Il percorso tortuoso di accesso all’indennità, risultato particolarmente impervio per coloro che hanno più di una iscrizione, si avvia alla fine.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha dato il via libera all’erogazione del bonus 600 euro anche a tutti quelli che hanno presentato domanda per marzo pur non essendo iscritti a un solo ente di previdenza in via esclusiva, requisito introdotto dal Decreto Liquidità e superato subito dopo dal Decreto Rilancio.
Stando alla risposta fornita alla CNPADC, e riportata da Il Sole 24 Ore, ne hanno diritto sia i professionisti che hanno richiesto l’indennità quando ancora l’esclusività non era stata introdotta, sia tutti quelli che hanno presentato nel periodo in cui era in vigore e cioè fino al 19 maggio 2020.
Bonus 600 euro professionisti con doppia iscrizione alle casse di previdenza: un lungo iter
Per una visione chiara sulla situazione che si è creata per l’accesso al bonus 600 euro per i professionisti iscritti alle Casse di previdenza occorre fare qualche passo indietro e ripercorrere l’iter ricco di battute di arresto, dubbi e ripensamenti sui requisti da rispettare.
Ripercorriamo alcuni passaggi:
- il Decreto Cura Italia, DL numero 18 del 17 marzo, introduce il bonus 600 euro con l’articolo 44, non fornendo, però, alle casse di previdenza private tutti gli elementi necessari per avviare la macchina organizzativa;
- il decreto interministeriale del 28 marzo 2020 definisce criteri, modalità e requisiti per l’accesso e permette di l’iter di domanda per il bonus 600 euro di marzo;
- il Decreto Liquidità, approvato ad aprile, all’articolo 34 precisa che l’accesso al bonus 600 euro professionisti deve essere riservato solo ai “professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 e al decreto legislativo febbraio 1996, n. 103 devono intendersi non titolari di trattamento pensionistico e iscritti in via esclusiva”. La novità genera una serie di dubbi e di difficoltà: le casse chiedono agli iscritti di presentare nuovamente le domande e per chi ha una doppia iscrizione sorgono i dubbi sul requisito di esclusività e sulla possibilità di beneficiare della misura di sostegno;
- l’articolo 78 del Decreto Rilancio stanzia nuove risorse e abroga l’articolo 34 del decreto-legge numero 23 dell’8 aprile 2020, che aveva introdotto il requisito dell’esclusività.
Alla luce delle continue modifiche alla normativa, alcune domande presentate dai professionisti per il bonus 600 euro sono rimaste bloccate e solo dopo mesi il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali chiarisce che, indipendentemente dalla data di presentazione, tutti ne hanno diritto alle stesse condizioni anche per marzo.
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