Tirocinio professionale all'Univeristà: avviati i primi progetti per praticantato durante lo studio. La situazione attuale per commercialisti, avvocati, esperti contabili, agrotecnici e periti industriali.
Tirocinio professionale all’Università: il periodo di praticantato potrà essere svolto anche durante gli anni di studio. È questo quanto è già in atto in molte Università italiane per le quali è possibile effettuare i primi 6 mesi di tirocinio prima di conseguire la laurea.
Un’opportunità importante per accedere prima all’Esame di Stato ed evitare la difficile vita del praticantato, spesso all’insegna della precarietà anche dopo diversi anni di studio. Qual è lo stato attuale sul tirocinio professionale all’Università?
Cerchiamo di fare il punto in merito con le indicazioni per le professioni di avvocato, commercialista, agrotecnico, perito industriale e esperto contabile.
Tirocinio professionale: quali le novità?
La durata massima del tirocinio professionale è fissato a 18 mesi dal 2012. Un anno e mezzo nel quale l’aspirante libero professionista deve acquisire sul campo i ferri del mestiere dopo il periodo di formazione all’Università.
Un’opzione che si sta diffondendo nel sistema italiano è la possibilità di poter iniziare il periodo di tirocinio professionale già all’Università. La possibilità di intraprendere la pratica prima di finire la formazione universitaria è stata fornita con la legge 1/2012 (art. 9, c. 5). Non solo tirocini post lauream quindi ma ad oggi c’è anche la possibilità di anticipare 6 mesi di praticantato durante l’ultimo anno di studio.
A fornire un quadro della situazione è il Sole 24 Ore che fa il punto circa lo stato attuale degli accordi in merito tra amministrazione, Ordini e Università italiane. Il processo di revisione della pratica è un percorso per molti versi obbligato per rendere maggiormente attrattive le libere professioni, fortemente penalizzate nelle iscrizioni degli ultimi anni.
Gli iscritti agli Esami di Stato dopo il tirocinio professionale sono calati del 31% tra il 2006 e il 2015. Un tasso rilevante che risente sia della situazione economica e che riflette dal disaffezione dell’ultimo periodo dei giovani nei confronti dell’istruzione delle Università.
Ricalibrare il percorso di praticantato presso studi o professionisti vuole essere anche un incentivo alla libera professione cercando di diminuire gli oneri di un percorso, quello del tirocinio professionale, sotto pagato o spesso non retribuito affatto.
Tirocinio professionale all’Università: le proposte in campo
Lo stato attuale del tirocinio professionale all’Università non è uniforme. Le richieste per gli aspiranti professionisti sono infatti differenti e differente è lo stato di avanzamento per la formazione durante lo studio.
Il tirocinio professionale all’Università per consulenti del lavoro è già una realtà per 30 Atenei. Il numero delle convenzioni già attive per i commercialisti ed esperti contabili è significativamente maggiore, arrivando a quota 84.
I primi passi nella stessa direzione sono mossi per il praticantato per avvocati. Le prime convenzioni sono già state stipulate per Cattolica e Statale di Milano e sono in programma simili con la Bocconi e la Bicocca. L’intesa nazionale sul tirocinio per avvocati è stata recepita anche dall’Alma Mater di Bologna.
Misure agevolate per l’accesso all’Esame di Stato professionalizzante anche per agrotecnici e periti industriali. Per entrambi il tirocinio può essere effettuato anche interamente all’Università, dal momento che ai laureati in triennale vengono richiesti 6 mesi di pratica.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Tirocinio professionale all’Università: le proposte in campo