Presso la Commissione Lavoro della Camera è stato raggiunto un accordo per il Testo Unificato sullo smart working. Tra le novità principali la contrattazione collettiva, il diritto alla disconnessione, corsi di aggiornamento per assicurare ai lavoratori una formazione tecnologica continua e incentivi alle imprese che promuovono il lavoro agile.
La Commissione Lavoro della Camera ha raggiunto un accordo per quanto riguarda le disposizioni in materia di smart working.
Nel corso della seduta del 16 marzo 2022, in Commissione è stato proposto il Testo Unificato sulla modalità agile che presto dovrebbe cominciare il suo iter alla Camera.
L’accordo assume ancora più rilevanza per i lavoratori e le imprese, considerando che con lo scadere dello stato di emergenza si tornerà dal 1° aprile 2022 alle modalità di lavoro ordinarie pre pandemia, disciplinate dalla legge n. 81/2017, la quale stabilisce l’obbligo di accordo individuale tra azienda e lavoratore per quanto riguarda lo smart working.
Tra le novità di maggiore rilevanza troviamo il richiamo al contratto collettivo per la disciplina di riferimento, diversi incentivi dedicati alle imprese che investono in modalità di lavoro agile e il diritto alla disconnessione.
Smart working: accordo in Commissione Lavoro della Camera per il Testo Unificato, tutte le novità
Il Testo Unificato sulle modalità di lavoro agile su cui è stato raggiunto un accordo il 16 marzo 2022 in Commissione Lavoro della Camera propone diverse novità che riguardano imprese e lavoratori.
Una delle principali consiste nelle modifiche apportate alla legge n. 81/2017.
L’articolo 18 della legge in questione disciplina attualmente lo smart working tenendo solamente in conto l’accordo individuale tra le parti come modalità per poter regolare l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile.
Tra le modifiche più interessanti troviamo, dunque, il maggior peso dato alla contrattazione collettiva per l’attività di smart working.
Nello specifico, la contrattazione collettiva non andrà a sostituire l’accordo individuale, che anzi viene rafforzato con l’assistenza sindacale al lavoratore.
I contratti collettivi disciplineranno invece:
- la responsabilità del datore di lavoro e del lavoratore per quanto attiene alla sicurezza e al buon funzionamento degli strumenti tecnologici;
- il diritto alla priorità riguardante le richieste di esecuzione del rapporto di lavoro in modalità agile delle seguenti categorie di lavoratori:
- lavoratrici e lavoratori nei tre anni successivi alla conclusione del periodo di congedo di maternità e di paternità;
- lavoratori con figli in condizioni di disabilità;
- lavoratori portatori di handicap di cui all’articolo 33, comma 3, della legge n. 104;
- lavoratori che svolgono funzione di caregiver familiare.
- l’equiparazione del lavoratore che svolge la propria attività in modalità agile con il personale operante in presenza;
- il diritto a usufruire delle ferie e dei permessi, con le modalità previste dalla legge e dai contratti collettivi;
- il diritto alla disconnessione.
Il diritto alla disconnessione, già da tempo oggetto di dibattito, secondo quanto previsto dal Testo approvato in Commissione, verrebbe aggiunto all’articolo 24 della legge numero 81.
Garantisce al lavoratore il diritto soggettivo alla disconnessione da intendersi come:
"il diritto di estraniarsi dallo spazio digitale e di interrompere la connessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche in proprio possesso, senza che questo possa comportare effetti negativi di natura disciplinare o decurtazioni retributive".
Per quanto riguarda il monte ore sarà obbligatoria una quota minima del 30 per cento da dedicare all’attività in modalità agile, al di sotto della quale non si rientrerà nella normativa.
Sarà in ogni caso possibile ricorrere all’accordo individuale.
Smart working, incentivi alle imprese nell’accordo in Commissione Lavoro della Camera
Il Testo Unificato approvato dalla Commissione Lavoro della Camera propone, oltre alle modifiche citate, una serie di incentivi dedicate alle imprese che facilitano l’implementazione delle modalità di smart working.
Il testo prevede l’introduzione di un credito d’imposta per l’acquisto, entro due anni dall’entrata in vigore della disciplina, di strumenti informatici di ultima generazione destinati ad agevolare le attività da remoto.
Sempre per incentivare gli investimenti per il lavoro da remoto, viene inoltre prevista l’applicazione di una riduzione dell’1 per cento sui premi assicurativi INAIL a carico del datore di lavoro.
Inoltre, sarà istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un Fondo per la promozione del lavoro agile al fine di favorire l’organizzazione delle prestazioni lavorative agili anche dopo la fine della pandemia.
Il Ministero sarà poi tenuto a pubblicare sul proprio sito istituzionale un elenco di buone prassi per il lavoro agile.
Infine, con l’obiettivo di assicurare ai lavoratori in modalità smart una formazione continua e permanente, che consenta loro di utilizzare pienamente le dotazioni tecnologiche in sicurezza, saranno implementate diverse misure:
- corsi di formazione e aggiornamento di livello operativo;
- corsi di aggiornamento sull’innovazione tecnologica.
Per il raggiungimento di questo obiettivo saranno utilizzate le risorse stanziate nel Fondo nuove competenze.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Smart working: accordo in Commissione Lavoro della Camera per il Testo Unificato