Sicurezza sul lavoro: verso il taglio delle ore di formazione nei settori più a rischio, le novità

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Nella bozza del testo del nuovo accordo Stato-Regioni sulla formazione in materia di sicurezza sul lavoro si prevede un taglio delle ore per i lavoratori dei settori a rischio alto. Si passerebbe dalle 16 ore attuali a 10, 4 per la formazione generale e 6 per quella specifica. Eliminata del tutto anche la classificazione per livelli di rischio

Sicurezza sul lavoro: verso il taglio delle ore di formazione nei settori più a rischio, le novità

La formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza per i lavoratori rischia di essere ridotta.

Secondo quanto previsto dalla bozza del testo del nuovo accordo Stato-Regioni che rivisita e modifica gli accordi attuativi in materia, la formazione diventa di 10 ore per tutti.

Se da un lato restano invariate le 4 ore di formazione base, quelle di formazione specifica passano a 6 per tutti i lavoratori. Viene meno, infatti, anche la classificazione in base ai livelli di rischio, basso, medio e alto.

Se il testo dovesse essere approvato senza ulteriori modifiche, per quelli che ora sono considerati settori ad alto rischio, le ore di formazione scenderebbero da 16 a 10.

Inoltre, viene introdotta la possibilità si svolgere la formazione specifica anche in modalità e-learning per tutti i settori.

Sicurezza sul lavoro: verso il taglio delle ore di formazione nei settori più a rischio, le novità

La riduzione delle ore di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro appare sempre più probabile, nonostante il susseguirsi di incidenti, anche mortali, che vedono coinvolti i lavoratori e le lavoratrici del Paese.

Ad introdurre la possibile novità è la bozza del nuovo accordo Stato-Regioni, previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo n. 146 del 2021, che modifica l’articolo 37, comma 2 del Testo Unico per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, e che doveva essere adottato entro il 30 giugno 2022. L’obiettivo è la rivisitazione e la modifica degli accordi attuativi in materia di formazione per garantire l’individuazione:

  • della durata, dei contenuti minimi e delle modalità della formazione obbligatoria a carico del datore di lavoro;
  • delle modalità della verifica finale di apprendimento obbligatoria per tutti i percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori in materia e delle modalità delle verifiche di efficacia della formazione durante lo svolgimento della prestazione lavorativa.

Ebbene, la bozza del testo in circolazione introduce importanti novità per quanto riguarda le ore di formazione obbligatoria, in particolar modo per i lavoratori.

La principale è senza dubbio la riduzione delle ore, che passerebbero a 10 per tutti, con le 4 ore di formazione base che restano invariate, mentre per quanto riguarda la formazione specifica passano a 6.

Verrebbe meno, dunque, la ripartizione in vigore finora, cioè tra settori a rischio basso, medio e alto, per i quali le ore di formazione specifica sono rispettivamente 4, 6 e 12.

Un taglio delle ore di formazione obbligatoria che colpisce proprio i settori che necessitano una maggiore attenzione verso i rischi e i pericoli per i lavoratori. Nei settori che al momento sono considerati ad alto rischio, infatti, si passerebbe dalle 16 ore attuali a 10.

Una riduzione non di poco conto, che rischierebbe di mettere a repentaglio la salute e la sicurezza dei lavoratori in un contesto già di per sé allarmante, a pochi giorni dalle ultime tragedie sul lavoro e dal messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sottolineato come non si stia facendo abbastanza per prevenire morti e incidenti sul lavoro.

Sicurezza sul lavoro: formazione specifica anche da remoto

Un’altra novità in materia di formazione specifica per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro riguarda la possibilità per i lavoratori di seguire i corsi anche in modalità e-learning, cioè da remoto utilizzando computer o tablet. Una possibilità a disposizione finora solo dei lavoratori in attività a basso rischio.

Una modalità che rischia di non riuscire a sostituire con efficacia la formazione sul campo (appunto quella specifica) relativa ad esempio a procedure di primo soccorso, movimentazione merci o rischio chimico.

Inoltre, si allentano anche le restrizioni per i soggetti che erogano la formazione. Come si legge nel testo della bozza, infatti, per erogare i corsi di formazione a lavoratori, preposti e dirigenti è sufficiente essere accreditati presso una Regione o Provincia Autonoma.

Verrebbe meno, dunque, il requisito che al momento richiede un’esperienza almeno triennale di formazione su salute e sicurezza sul lavoro opportunamente documentata.

Ad ogni modo, ricordiamo che se pur in ritardo di più di un anno, si tratta di un accordo ancora in bozza e che potrebbe subire ulteriori variazioni. Per l’ufficialità delle novità si dovrà attendere la ratifica da parte della Conferenza Stato regioni e la successiva pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale.

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