Pensioni per i giovani: l’obiettivo è potenziare la previdenza complementare

Per le pensioni dei giovani il Governo punta tutto sulla previdenza complementare.

L’obiettivo è quello di un potenziamento dei fondi pensione per garantire maggiore copertura previdenziale a giovani lavoratori e lavoratrici.

La combinazione tra assegni e fondi integrativi dovrebbe anche permettere un accesso più facile alla pensione anticipata, per la quale dal 2024 è necessario un importo minimo del trattamento maggiore.

Tra le ipotesi più gettonate un nuovo periodo di silenzio-assenso per destinare il TFR ai fondi integrativi.

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Pensioni per i giovani: l’obiettivo è potenziare la previdenza complementare

Entra nel vivo la discussione riguardo le novità in materia di previdenza per i più giovani che potrebbero entrare nella prossima Legge di Bilancio.

Il Governo, come anticipato dalla stessa Ministra del Lavoro Marina Calderone, sta lavorando attivamente per inserire in Manovra un pacchetto di misure con l’obiettivo di potenziare la previdenza complementare.

In questo modo, si punta a favorire la copertura previdenziale di giovani lavoratori e lavoratrici, in particolare quelli interamente nel sistema contributivo.

Una combinazione tra assegni ordinari e fondi pensione, inoltre, andrebbe a favorire l’accesso alla pensione anticipata, per la quale da quest’anno sono stati fissati paletti più alti.

La Legge di Bilancio 2024, infatti, ha vincolato l’accesso al pensionamento anticipato a chi (con almeno 64 anni d’età e 20 di contributi) matura un assegno pari almeno a 3 volte il minimo INPS.

Soglia che scende a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per quelle con 2 o più figli.

“È assolutamente probabile che ci sia un intervento nella Legge di Bilancio sul rafforzamento dei fondi pensione. Certamente non sarà stravolgente per quelle che possono essere le impostazioni, però credo sia importante coniugare questi due percorsi, non perché il primo pilastro non possa essere sufficiente visto che con il sistema contributivo se si versa tanto, il rendimento sarà adeguato, ma è un supporto ulteriore e anche un modo di essere previdenti, di guardare al futuro in un’ottica di risparmio.”

Questo il commento della Ministra Calderone nel corso di un’intervista a Radio24.

Pensioni per i giovani: verso un nuovo periodo di silenzio-assenso per il TFR

Tra le ipotesi più gettonate per rafforzare il ruolo della previdenza complementare, negli ultimi giorni si è fatta largo quella che prevede un nuovo periodo di silenzio-assenso per la destinazione del TFR ai fondi pensione.

In questo modo, si avrebbe il risultato di destinare, su base volontaria, il trattamento di fine rapporto ai fondi integrativi. In sostanza il TFR dei lavoratori e delle lavoratrici che non si oppongono esplicitamente, chiedendo di lasciarlo in azienda, verrà automaticamente destinato alla previdenza complementare.

Una possibilità che non dispiace alla Ministra Calderone, che si è dichiarata a favore:

“Sono assolutamente d’accordo su un nuovo semestre di silenzio-assenso per il versamento del TFR nei fondi pensione.

Credo sia importante fare una grande campagna di informazione e sensibilizzazione soprattutto per i giovani su quello che è l’utilizzo della previdenza complementare.

Bisogna far cambiare anche la mentalità ai lavoratori e alle lavoratrici e anche la visione di quello che è la previdenza complementare.”

Non resta che attendere una quadro più completo delle risorse disponibili per la prossima Manovra per poter capire quali misure sarà possibile mettere in campo.