IRAP 2022, nel maxi emendamento del Governo c'è anche la cancellazione dell'imposta per le persone fisiche. Con l'ufficialità che arriverà al termine dell'iter parlamentare della Legge di Bilancio 2021, le modifiche saranno in vigore dal 1° gennaio 2022. Previste minori entrate per circa un miliardo di euro.
IRAP 2022, il maxi emendamento del Governo, presentato in Commissione nella notte tra il 16 e il 17 dicembre, prevede la cancellazione dell’imposta per le persone fisiche.
Le proposte di modifica alla Legge di Bilancio 2022 saranno all’esame del Senato domani, 21 dicembre 2021.
Una volta concluso l’iter parlamentare, con l’approvazione di entrambe le Camere, la misura potrebbe attuare a partire dal prossimo 1° gennaio uno dei filoni di modifica sull’imposta.
La riforma fiscale mira, infatti, ad abolire l’imposta per i piccoli contribuenti, ovvero professionisti, lavoratori autonomi e società di persone e ad accorparla all’IRES per le società di capitali.
IRAP 2022, la cancellazione per le persone fisiche nel maxi emendamento del Governo
Bisogna ancora aspettare l’ufficialità per la cancellazione dell’IRAP per le persone fisiche a partire dal 1° gennaio 2022.
La misura è confluita nel maxi emendamento del Governo alla Legge di Bilancio 2022, presentato in Commissione nella notte tra il 16 e il 17 dicembre.
Per diventare legge, la cancellazione dell’IRAP per i contribuenti indicati dovrà essere approvata in commissione e poi dall’aula.
La Manovra sarà all’esame del Senato domani, 21 dicembre 2021.
Considerando che sarà introdotta già in sede di acconto, le stime per l’anno 2022 prevedono minori entrate per oltre un miliardo di euro.
Per far fronte alla perdita di gettito di Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano viene previsto un apposito fondo da istituire presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Per gli anni 2023, 2024 e 2025 sono calcolate minori entrate per oltre 1,2 miliardi di euro, con simulazioni che prendono in considerazione le dichiarazioni relative al periodo d’imposta 2019.
IRAP 2022, la platea interessata dalle modifiche a partire dal 1° gennaio
Le modifiche all’imposta regionale sulle attività produttive interessano una platea di contribuenti piuttosto estesa.
Al momento i soggetti sono chiamati al versamento dell’imposta in una o due rate, saldo e acconto, in linea con le scadenze previste per la generalità delle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi.
L’acconto dell’imposta dichiarata nell’anno deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo:
- unico versamento, entro il 30 novembre 2021, se l’acconto è inferiore a 257,52 euro;
- due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro; la prima pari al 40 per cento (50 per cento per i soggetti ISA) entro il 30 giugno 2021 (insieme al saldo), la seconda - il restante 60 per cento (50 per cento per i soggetti ISA) - entro il 30 novembre.
I versamenti, come di consueto devono essere effettuati con modello F24, inserendo gli appositi codici tributo.
L’IRAP deve essere versata annualmente alla propria Regione e tassa il valore della produzione.
Il valore della produzione netta è rappresentato dal valore aggiunto della produzione, ovvero la differenza tra voce A e voce B dello schema di conto economico obbligatorio previsto dal codice civile, al netto degli ammortamenti.
Le regole dell’IRAP sono all’interno del Decreto Legislativo numero 446 del 1997, modificato da norme successive.
Sulla base delle dichiarazioni IRAP sono circa 1.3 milioni le persone fisiche esercenti attività d’impresa ed esercenti arti e professioni.
Sono esonerati dal pagamento dell’imposta le imprese individuali e i lavoratori autonomi in regime forfettario o di vantaggio.
Su una platea di 2 milioni di contribuenti, quelli non più tenuti al pagamento sono più di 800 mila, ovvero poco più del 41 per cento.
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