Dal Ministero del Lavoro arriva un'apertura alla possibilità di poter modificare i nominativi dei lavoratori anche dopo l'approvazione del piano formativo nell'ambito del Fondo Nuove Competenze. La novità potrebbe essere prevista già dalla prossima edizione
Dalla prossima edizione del Fondo Nuove Competenze potrebbe essere possibile modificare i nominativi dei lavoratori coinvolti anche dopo l’approvazione del piano formativo.
Il chiarimento arriva direttamente dal Ministero del Lavoro, più precisamente dal sottosegretario Claudio Durigon, intervenuto il 20 settembre nella sessione di interrogazioni a risposta immediata alla Camera.
Al momento, infatti, il datore di lavoro non può sostituire i nominativi dei lavoratori interessati dalla formazione, anche se risultano impossibilitati a svolgerla.
Una rigidità che penalizza soprattutto i settori caratterizzati da un maggiore turnover come quello turistico-termale.
Fondo Nuove Competenze: si apre alla modifica dei nominativi dopo l’approvazione del piano formativo
Dalla prossima edizione del Fondo Nuove Competenze potrebbero entrare in vigore alcune importanti novità nell’ottica di garantire una maggiore flessibilità nei confronti dei destinatari della formazione.
Il Ministero del Lavoro, infatti, ha aperto alla possibilità di poter modificare i nominativi dei lavoratori inseriti nel piano formativo anche dopo l’avvio della fase di formazione, facoltà che ora non è concessa.
Ad annunciarlo è il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, nel suo intervento nella sessione di interrogazioni a risposta immediata del 20 settembre alla Camera.
L’impossibilità di poter sostituire i lavoratori, infatti, rischia di penalizzare la formazione del personale nei casi in cui i destinatari siano impossibilitati a svolgere i corsi.
Lo stesso ANPAL, soggetto gestore della misura, in diverse occasioni ha chiarito come una volta che il piano formativo è stato approvato non sia possibile sostituire il personale già inserito nei percorsi e anche se questi escono dall’impresa non possono essere rimpiazzati da altri neoassunti.
Stesso principio anche nel caso in cui i lavoratori destinatari della formazione non possano accedere ai corsi per altri motivi come ad esempio il congedo di maternità o periodi di malattia.
Una simile rigidità normativa comporta un serio problema per le imprese che operano nei settori caratterizzati da un forte turnover come ad esempio quello turistico-termale, con il rischio di vedere vanificate le azioni formative previste.
Modifica dei nominativi nel Fondo Nuove Competenze: nessun intervento per l’edizione in corso
La finalità del Fondo Nuove Competenze, infatti, come ribadito dal Sottosegretario, è quella di favorire l’innalzamento del livello del capitale umano, offrendo ai lavoratori l’opportunità di acquisire competenze, supportando le imprese nel processo di adeguamento a nuovi modelli organizzativi e produttivi.
Proprio per questo motivo è stato chiesto che la formazione possa essere legata alla figura professionale e non ad uno specifico codice fiscale (il singolo lavoratore) e che in caso di cessazione del rapporto di lavoro le risorse possano restare a disposizione dell’azienda per formare la risorsa assunta in sostituzione.
In merito a tali richieste, riferisce il Sottosegretario, l’ANPAL ha sottolineato come un’eventuale variazione delle modalità attuative del Fondo determinerebbe, allo stato attuale, una disparità di trattamento sia nei confronti dei datori di lavoro che hanno già fruito del finanziamento, sia di coloro che non sono stati ammessi per insufficienza di risorse, sia nei confronti dei datori di lavoro che non hanno presentato la domanda di accesso alle condizioni previste nell’avviso.
Ad ogni modo, considerata l’importanza di assicurare continuità nella formazione dei lavoratori del settore turistico-termale e degli altri caratterizzati dal forte turnover, il Ministero ha espresso la propria disponibilità a valutare modalità diverse di finanziamento nelle prossime edizioni dell’intervento.
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