Il disegno di legge delega sulla riforma fiscale, pur interessando la materia dalla imposizione alla riscossione vede l'assenza di riferimenti espliciti al necessario esame del regime delle sanzioni tributarie. Una mera svista?
Sono in corso alla Camera i lavori riguardanti l’esame del Disegno di Legge delega sulla riforma fiscale, presentato dal Governo il 5 ottobre 2021.
Il documento contenente la proposta di delega per la revisione del sistema tributario nazionale si compone di dieci articoli e pone le sue basi sui principi cardine elencati all’articolo 1:
- lo stimolo alla crescita economica attraverso una maggiore efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione;
- la razionalizzazione e semplificazione del sistema anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei micro-tributi;
- la progressività del sistema, che va preservata, seguendo i dettami della Costituzione che richiamano un principio generale di giustizia e di equità;
- il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.
Nello stesso articolo 1 è indicato il termine di 18 mesi dalla data di entrata in vigore della legge delega entro cui emanare i decreti legislativi ritenuti necessari per la revisione del sistema fiscale, ne fissa principi e criteri direttivi generali e disciplina inoltre le modalità e i termini di esame parlamentare degli schemi di decreto legislativo, il coordinamento della transizione con la normativa vigente ed i termini per l’adozione degli eventuali decreti correttivi.
Gli articoli successivi approfondiscono i temi osservati dalla proposta di delega:
- articolo 2: l’IRPEF;
- articolo 3: il Reddito di Impresa;
- articolo 4: l’IVA e le Accise;
- articolo 5: l’IRAP;
- articolo 6: il Catasto;
- articolo 7: la Fiscalità Locale;
- articolo 8: la Riscossione;
- articolo 9: la codificazione delle norme tributarie;
- articolo 10: la copertura finanziaria.
In effetti dalla lettura anche del testo dei singoli articoli del Disegno di Legge balza all’occhio l’assenza di un qualsiasi esplicito riferimento al regime sanzionatorio tributario.
Una mera dimenticanza?
La sanzione dimenticata dalla delega fiscale
La legge delega al Governo della Riforma Fiscale deve rivestire un ruolo centrale nel realizzare un compendio di norme che garantisca nel tempo una stabilità del quadro giuridico di riferimento, sia per il contribuente interno che per rafforzare la competitività dal sistema Paese agli occhi dell’investitore internazionale.
Questo non può prescindere anche da una revisione del sistema sanzionatorio.
Questo tema, a mio modo di vedere, deve meritare un capitolo a se stante della Delega, dovendo introdurre quelle caratteristiche assenti nell’attuale normativa quali l’essere improntato ai principi di gradualità e proporzionalità, nonché consentire una puntuale predeterminazione della sanzione rispetto al potenziale comportamento difforme alla norma, dal mancato versamento al comportamento omissivo.
Una revisione che tenga quindi conto della tipologia di illecito, differenziando e alleggerendo la sanzione dal caso cosiddetto colposo a quello fraudolento, così da far si che la pena non venga più percepita vessatoria né espropriativa.
Sono quindi necessarie trasparenza e semplificazione dell’adempimento tributario, sicura predeterminazione delle condotte illecite e della corrispondente misura sanzionatoria, rapidità dei tempi di irrogazione e riscossione della sanzione comminata.
Riforma fiscale, integrare la delega con la revisione delle sanzioni tributarie
La nuova formulazione della norma afflittiva dovrà essere incentrata su una più consona articolazione del sistema sanzionatorio amministrativo improntandolo, come sopra indicato, ad una più accentuata gradualità e predeterminazione, e limitando l’area di intervento della sanzione penale ai soli casi oggettivamente e/o soggettivamente inesistenti, a quelli che evidenzino comportamenti artificiosi, fraudolenti, dissimulatori e che si rilevino di ostacolo alla attività di controllo.
Va urgentemente colmata l’assenza di una esplicita evidenza al compito del Governo di dedicare apposito capitolo della Riforma Fiscale alla revisione delle sanzioni tributarie in combinazione con gli altri ambiti di intervento, affinché i diversi soggetti interessati, quali appunto i contribuenti, gli operatori professionali, gli organi giudicanti e le stesse agenzie fiscali, possano tornare a presidiare con maggior semplicità gli obblighi fiscali, avendo più facilità nel leggere ed applicare, non più con approssimazione ed incertezza, la normativa inerente.
Si completi la delega inserendo in elenco il principio dimenticato, poi il come si vedrà.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: La sanzione dimenticata dalla delega fiscale