Come funziona il congedo parentale e a chi spetta? Nella guida l'importo dell'indennità riconosciuto, la durata e le istruzioni per fare domanda all'INPS
Come funziona il congedo parentale nel 2024? Chi ne può beneficiare e per quanto tempo?
Il periodo di astensione dal lavoro viene concesso fino ai 12 anni del bambino o della bambina ai genitori lavoratori. Durante tale periodo è riconosciuta un’indennità che va calcolata in base allo stipendio percepito.
La disciplina del congedo parentale è stata riformata di recente, quando nel 2022 il Governo ha recepito la direttiva UE in materia di conciliazione vita/lavoro.
Ad introdurre importanti novità dal punto di vista della somma riconosciuta ai beneficiari, sono state inoltre le ultime due Leggi di Bilancio.
Nella guida tutti i dettagli sul congedo parentale, dai requisiti, all’importo dell’indennità fino alle modalità di presentazione della domanda all’INPS.
Congedo parentale 2024: come funziona, quanto dura e come richiederlo
Congedo parentale 2024: cos’è e come funziona
Il congedo parentale consiste in un periodo di astensione facoltativa dal lavoro che viene concesso ai genitori lavoratori per sostenerli nella cura del bambino o della bambina nei suoi primi anni di vita e in modo da soddisfarne i suoi bisogni affettivi e relazionali.
Il Decreto Legislativo n. 105 del 30 giugno 2022, nel recepire la direttiva dell’Unione Europea 2019/1158 indirizzata al miglioramento della conciliazione vita lavoro, ha portato a una importante revisione del congedo parentale, disciplinato dagli articoli da 32 a 38 del decreto legislativo n. 151 del 2001.
Una vera e propria riforma che ha portato all’aumento dell’arco temporale entro il quale i genitori possono richiedere un periodo di astensione dal lavoro e soprattutto all’estensione della durata di fruizione dell’indennità, con l’aggiunta di ulteriori 3 mesi.
Le nuove regole sono in vigore dal 13 agosto 2022. A queste poi si sommano le ulteriori novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 e da quella del 2024.
Sostanzialmente si tratta di una tutela diversa e aggiuntiva rispetto al periodo di congedo di maternità e a quello di paternità, che prevede il riconoscimento di un’indennità dopo la presentazione dell’apposita domanda all’INPS.
Congedo parentale 2024: a chi spetta e requisiti necessari
Come detto, il congedo parentale spetta ai genitori lavoratori dipendenti, sia pubblici sia privati, inclusi i lavoratori naviganti, marittimi e dell’aviazione civile, ex IPSEMA.
Sono esclusi unicamente i genitori:
- con rapporto di lavoro cessato o sospeso;
- lavoratori domestici;
- lavoratori a domicilio.
Il congedo spetta, dunque, ai genitori in costanza di rapporto di lavoro per un periodo complessivo di massimo 10 mesi, elevabili a 11 nel caso in cui il padre si astenga dal lavoro per un periodo, continuativo o frazionato, di almeno 3 mesi.
I periodi in questione possono essere fruiti dai genitori anche contemporaneamente purché non venga superato il limite complessivo di 11 mesi.
La durata va gestita considerando le seguenti regole:
- la madre lavoratrice può beneficiare di un periodo non superiore a 6 mesi, oltre alla maternità;
- il padre lavoratore può richiedere un periodo non superiore a 6 mesi, elevabile a 7 nel caso in cui si astenga per un periodo non inferiore a 3 mesi;
- la madre o il padre in qualità di genitore solo ha diritto a un periodo continuativo o frazionato che può arrivare fino a 11 mesi.
I genitori, inoltre, hanno anche la possibilità di frazionare a ore il periodo.
Il congedo parentale spetta con le stesse modalità anche ai lavoratori dipendenti siano genitori adottivi o affidatari. Se il rapporto di lavoro cessa all’inizio o durante il periodo di congedo, il diritto viene meno dalla data di interruzione.
Per i lavoratori autonomi, infine, spetta per 3 mesi per ogni genitore, da fruire nel primo anno di vita del bambino (o dall’ingresso in famiglia).
Congedo parentale 2024: indennità spettante, le novità della Legge di Bilancio 2024
Ai lavoratori dipendenti che fruiscono del congedo parentale spetta un’indennità pari al 30 per cento della retribuzione media giornaliera, che va calcolata in base alla retribuzione del mese precedente l’inizio del periodo di congedo.
Questa spetta entro i 12 anni di età del bambino o della bambina (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento) e per un periodo massimo complessivo (madre e/o padre) di 9 mesi.
Nello specifico, nei termini sopra descritti:
- alla madre spetta un periodo indennizzabile di 3 mesi, non trasferibili all’altro genitore;
- al padre spetta un periodo indennizzabile di 3 mesi, non trasferibili all’altro genitore;
- a entrambi i genitori spetta, in alternativa tra loro, un ulteriore periodo indennizzabile della durata complessiva di 3 mesi;
- al genitore solo sono riconosciuti 9 mesi di congedo parentale indennizzati al 30 per cento della retribuzione.
Per i periodi di congedo successivi ai 9 mesi indennizzati (cioè 10° e 11° mese), l’indennità pari al 30 per cento della retribuzione media giornaliera spetta solo se il reddito individuale del genitore richiedente è inferiore a 2,5 volte l’importo annuo del trattamento minimo di pensione.
La Legge di Bilancio 2023, inoltre, ha introdotto una maggiorazione dell’indennità per uno solo dei 9 mesi indennizzabili tra i due genitori, per cui l’indennità passa dal 30 all’80 per cento della retribuzione.
Una novità che è stata confermata dalla Manovra del 2024, la quale ha previsto anche una ulteriore maggiorazione dell’indennità, che per un altro mese è elevata al 60 per cento. Solo per l’anno in corso, poi, questa l’indennità aumenta dal 60 all’80 per cento.
Questi periodi indennizzati con maggiorazione possono essere richiesti sia dalla madre sia dal padre, alternativamente, entro i 6 anni di vita del bambino o della bambina a condizione che il periodo di congedo di maternità o paternità sia terminato dopo il 31 dicembre 2023.
Pertanto, ricapitolando, per il 2024, i genitori possono beneficiare:
- di 2 mensilità di congedo parentale retribuite all’80 per cento (al rispetto delle condizioni previste);
- delle restanti mensilità retribuite al 30 per cento.
Dal 2025, poi, una mensilità potrà essere retribuita all’80 per cento, una al 60 per cento e le restanti al 30 per cento.
Tutte le istruzioni sull’ulteriore mensilità di congedo retribuita all’80 per cento sono state fornite dall’INPS nella circolare n. 57 del 18 aprile.
Come e quando fare domanda per il congedo parentale 2024
Per poter beneficiare del congedo parentale è necessario inviare l’apposita domanda all’INPS. Questa va trasmessa prima dell’inizio del periodo richiesto. Se presentata dopo saranno pagati solo i giorni successivi alla data della richiesta.
La domanda va inviata online utilizzando il servizio INPS dedicato, accedendo con credenziali SPID (almeno di 2 livello), CIE o CNS.
In alternativa, la richiesta si può presentare presso enti di patronato e intermediari abilitati oppure tramite il contact center, chiamando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).
Non è necessario indicare quale percentuale di indennità sia da applicare al periodo richiesto. I primi periodi successivi alla conclusione del congedo di maternità/paternità, infatti, saranno indennizzati automaticamente all’80 per cento.
Al raggiungimento del limite di coppia di 2 mesi, i successivi periodi sono indennizzati al 30 per cento fino al raggiungimento del limite di coppia di 9 mesi (inclusi i primi all’80 per cento).
Per la generalità delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti, l’indennità è anticipata dal datore di lavoro.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Congedo parentale 2024: come funziona, quanto dura e come richiederlo