Concordato preventivo e scadenze: un modo di legiferare duro da scardinare

Salvatore Cuomo - Dichiarazioni e adempimenti

Dall’annuncio alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di leggi e decreti, i tempi spesso non collimano con le esigenze di certezza delle norme da applicare e dei loro tempi di pratica attuazione

Concordato preventivo e scadenze: un modo di legiferare duro da scardinare

Decreti e leggi, novità annunciate ma troppo spesso non ufficializzate in tempo, soprattutto se si guarda alle misure in materia fiscale che riscrivono il calendario delle scadenze.

Il Concordato Preventivo Biennale e quanto gira intorno ad esso ne è la riprova.

Un Istituto preannunciato almeno un anno fa è poi giunto in Gazzetta Ufficiale lo scorso inverno, dopo un primo passaggio parlamentare che già faceva comprendere che così come scritto non avrebbe raggiunto gli obiettivi attesi dal Governo.

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L’appeal di una tassa piatta sul maggior reddito concordato

Il passaggio parlamentare del decreto correttivo di cui già a maggio se ne avevano le prime avvisaglie ha, almeno a quanto risulta dalle cronache di settore, reso decisamente più appetibile ed interessante la sua adesione dal lato della minore imposta dovuta.

Una flat tax a più aliquote tanto più basse quanto più si è vicini alla affidabilità fiscale, verificata con lo strumento dell’ISA.

Una decisione presa dopo che, in audizione, le Camere facendo proprie alcune delle proposte presentate dalle professioni tributarie e delle categorie produttive audite hanno presentato parere favorevole all’atto di governo 170, condizionandolo al recepimento delle modifiche indicate nei pareri espressi comprendenti appunto la rimodulazione del carico fiscale richiesto.

Affianco a questo l’attesa della formalizzazione della più volte data per certa possibilità di pagare le imposte entro il 30 agosto con l’applicazione della maggiorazione dello 0,40 per cento, prevista nel testo dell’Atto del Governo 170 e, non ultima in ordine di importanza, la proposta formulata da alcuni parlamentari della maggioranza di rinviare al 15 settembre il pagamento della rata 5 della rottamazione quater, una data che tra giorni festivi e tolleranza sarebbe in effetti il 23 settembre.

L’optional delle certezze

Un compendio di novità molto atteso da contribuenti ed addetti ai lavori.

Il via definitivo al decreto correttivo risale al Consiglio dei Ministri numero 90 del 26 luglio scorso, il cui comunicato stampa riporta quanto segue:

“… ADEMPIMENTI TRIBUTARI E CONCORDATO PREVENTIVO
Disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale (Decreto legislativo – Esame definitivo)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in via definitiva, il decreto legislativo in titolo...”

Quindi un testo approvato in via definitiva.

Certo è normale il caso di un testo approvato in CDM che venga poi ulteriormente affinato e perfezionato prima di passare per:

  • la bollinatura nella sua stesura definitiva;
  • la firma del Presidente della Repubblica;
  • in ultimo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Siamo ormai ad una settimana dal 26 luglio, si attendeva nel breve giro di 3/4 giorni il termine dei predetti passaggi e nel mentre la stampa specializzata ha già pubblicato stralci del testo approvato.

Abbiamo atteso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro il 31 sera ma niente, ed allora qualcuno tra cui il sottoscritto ha ritenuto che probabilmente sarebbe stato pubblicato il 1° agosto, così preservando la continuità della norma ma anche in questo caso l’attesa è rimasta delusa.

Ieri in via informale si viene poi a sapere che il documento è ancora in “gestazione”.

Forse qualche ulteriore aggiustamento dell’ultimo momento ma ad ora non lo è dato sapere.

Nei fatti in alcuni studi si è concretizzata la paradossale situazione di dover presentare le dichiarazioni dei redditi per coloro che per i più diversi motivi hanno necessità fin da oggi di certificare l’avvenuto invio. Vuoi per allegarle alla documentazione a supporto di pratiche del sistema bancaria, vuoi per poter compensare i crediti superiori ai 5.000 euro, vuoi per anticipare l’emanazione del documento di INPS ed INAIL che dovrà dettare le modalità di accesso alla compensazione dei crediti contributivi, contando ancora della loro libera fruizione.

Non saranno poche le dichiarazioni presentate in questi giorni che dovranno essere ripresentate “correttive nei termini” con il modulo di adesione al concordato e, laddove dovuto con la replica del visto di conformità apposto sulla dichiarazione presentata.

Un ultimo appunto riguarda la scelta di inserire in questo documento il posticipo del pagamento della rata 5 della rottamazione quater: può un Dlgs, emesso su specifica delega parlamentare, contenere disposizioni su temi diversi o comunque non strettamente attinenti?

Probabilmente sbaglierò nel pormelo, ma è un quesito del quale mi piacerebbe avere una risposta circostanziata.

Comunque, con la testa ormai già per molti sotto l’ombrellone, siamo in attesa degli eventi, con buona pace della certezza del diritto, delle semplificazioni amministrative e dei principi dello Statuto del Contribuente come sempre sbandierati a vuoto.

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