Il concordato preventivo biennale lascerà fuori i forfettari dal 2025. Stop alla sperimentazione del patto con il Fisco per le partite IVA minori

Concordato preventivo biennale solo per i soggetti ISA: i forfettari restano fuori dal perimetro delle partite IVA destinatarie del patto con il Fisco.
Questa una delle novità attese oggi in Consiglio dei Ministri, con il decreto correttivo alla riforma fiscale che conterrà l’operazione fine tuining per il concordato.
Stop al concordato preventivo biennale per i forfettari: dal 2025 si cambia
Annunciato già da inizio anno, il decreto correttivo alla riforma fiscale è atteso oggi 13 marzo in Consiglio dei Ministri e, stando alle anticipazioni, la revisione del concordato preventivo biennale è una delle novità più importanti.
L’operazione fine tuning più volte annunciata dal Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, “padre” del patto con il Fisco, è pronta ad approdare al tavolo del Governo e tra i correttivi c’è anche la ridefinizione delle partite IVA destinatarie della proposta biennale.
Nel 2024 il concordato preventivo biennale ha interessato i soggetti ISA ma anche i forfettari. Per le partite IVA che applicano la flat tax è stata però una partenza sperimentale, e limitata a una sola annualità.
La sperimentazione verrà meno dal 2025 e, stando alle anticipazioni, il concordato lascerà fuori i forfettari. Per il primo anno di applicazione sono stati circa 120.000 i contribuenti in regime forfettario ad avervi aderito, contro i 460.000 soggetti ISA.
Verso la proroga del concordato al 30 settembre
Un’ulteriore novità annunciata e attesa riguarda i termini di adesione: il concordato dovrebbe essere prorogato al 30 settembre, concedendo più tempo a partite IVA e intermediari per valutarne la convenienza.
Ad oggi, il termine di adesione è fissato al 31 luglio, scadenza ritenuta inadeguata da commercialisti e tributaristi che da tempo chiedono modifiche al MEF.
Dopo il “passo falso” del DL Milleproroghe, con l’emendamento ritirato per lasciare spazio alla riapertura della rottamazione, il decreto correttivo alla riforma fiscale si prepara quindi a riscrivere il calendario. Sul fronte dei benefici legati all’adesione al concordato, sembra invece esclusa la possibilità di una riproposizione del ravvedimento speciale.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Stop al concordato per i forfettari