Coronavirus, la Cassa Dottori Commercialisti mette in campo misure per la tutela del reddito e della salute dei professionisti e delle famiglie: proroga al 31 ottobre degli adempimenti, 40 milioni di euro per gli interventi assistenziali, azioni a a sostegno della liquidità, copertura sanitaria e numero verde di consulenza medico-psicologica.
Coronavirus: con la nota stampa del 26 marzo 2020, la Cassa Dottori Commercialisti comunica le misure adottate per la tutela del reddito e della salute.
La CNPADC intende stare vicino ai professionisti ed alle famiglie nel periodo dell’emergenza.
Gli interventi, come spiega Walter Anedda, presidente della Cassa Dottori Commercialisti, consistono nelle quattro seguenti azioni:
- la proroga al 31 ottobre degli adempimenti con sospensione contributi minimi;
- l’impiego di 40 milioni di euro per gli interventi assistenziali;
- interventi a sostegno della liquidità con copertura oneri finanziari;
- la copertura sanitaria e la predisposizione di un numero verde di consulenza medico-psicologica.
Le informazioni saranno diffuse agli iscritti anche attraverso l’invio di un’apposita lettera.
Coronavirus, le misure della Cassa Dottori Commercialisti per il sostegno del reddito di professionisti e famiglie
Per far fronte alle numerose conseguenze del coronavirus anche la Cassa Dottori Commercialisti predispone delle misure per stare vicino ai professionisti e alle famiglie in difficoltà.
A darne conto è la nota stampa del 26 marzo 2020 della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza.
A sostegno del reddito la cassa mette in campo tre diversi interventi:
- la proroga al 31 ottobre degli adempimenti con sospensione contributi minimi;
- l’impiego di 40 milioni di euro per gli interventi assistenziali;
- interventi a sostegno della liquidità con copertura oneri finanziari.
Il primo intervento viene spiegato dal presidente della Cassa Dottori Commercialisti, Walter Anedda, con le seguenti parole:
“Come Cassa ci siamo da subito attivati per sospendere gli adempimenti contributivi per i quali stiamo assumendo le necessarie delibere per un’ulteriore proroga fino al 31 ottobre, con la sospensione dei contributi minimi previsti per il 2020”
La seconda linea di intervento prevede diverse misure tra cui la proroga al 30 aprile dei bandi per contributi all’acquisto di strumenti hardware e software per l’ufficio, nello specifico utilizzabili per la modalità smart working.
Su questo aspetto il presidente Anedda dichiara:
“Altro punto fondamentale sul quale vogliamo agire è il sostegno al credito e alla liquidità di cassa degli iscritti e proprio in questi giorni stiamo definendo le modalità da adottare, volendo anche farci carico del relativo onere finanziario.”
Ovviamente gli interventi legati all’emergenza non possono pregiudicare l’erogazione delle risorse già impegnate dall’ente a fini assistenziali.
Al momento le risorse finanziarie della Cassa consistono in tre voci:
- l’ammontare del 2% del proprio avanzo;
- una riserva di 40 milioni di euro;
- una quota parte del fondo extra-rendimento.
A riguardo il presidente Anedda commenta:
“Le attuali limitazioni in termini di quantificazione del Fondo Assistenza sono la prova della necessità di ripensare il meccanismo di finanziamento di tale posta, liberandoci da alcuni vincoli statutari. Ipotesi da prendere sicuramente in esame, pur consapevoli che una modifica di questa portata richiede tempi non brevi”.
Walter Anedda sottolinea inoltre gli sforzi per tutelare gli iscritti alla Cassa nel miglior modo possibile:
“In questo senso come Adepp, l’Associazione degli Enti di previdenza privati, abbiamo avviato un’interlocuzione costante con il Governo per chiedere, in sede di conversione del DL Cura Italia, un ampliamento degli interventi a sostegno del reddito dei professionisti appartenenti al mondo ordinistico. Allo stesso tempo chiediamo con forza di mettere le Casse in grado di operare a supporto dei propri iscritti, in deroga alle attuali limitazioni e ai vincoli a livello regolamentare e di bilancio.”
Coronavirus, le misure per la salute dei professionisti e delle famiglie della Cassa Dottori Commercialisti
Per stare vicino ad i propri iscritti durante l’emergenza Covid-19, la Cassa Dottori Commercialisti ha previsto la possibilità di usufruire di un numero verde per la consulenza medica e psicologica.
Essendo compresa nella polizza, tali chiamate sono gratuite.
La copertura della polizza base della Cassa dei Dottori commercialisti è stata integrata con con garanzie di indennità anche per quarantene domiciliari e ricoveri causati dal coronavirus.
Tali opzioni sono disponibili anche ai nuclei familiari ai quali gli iscritti abbiano esteso la polizza.
La destinazione di parte dei fondi a fini assistenziali, oltre che previdenziali, è un’azione che era già stata intrapresa prima dell’emergenza Covid-19.
Il presidente Walter Anedda fa sapere, inoltre, che la Cassa Dottori Commercialisti è al lavoro per ulteriori interventi a sostegno dei professionisti e delle famiglie:
“La Cassa intende comunque adottare interventi assistenziali specifici per gli iscritti e per le loro famiglie che si trovino in difficoltà per effetto dell’emergenza sanitaria ma non potendo effettuare operazioni in deficit come può fare lo Stato e contando su fondi limitati, dobbiamo attendere che i Ministeri chiariscano il meccanismo di funzionamento del “reddito di ultima istanza” stabilito dal DL Cura Italia per definire la nostra linea di intervento.”
Le risposte istituzionali sono necessario per mettere in campo nuove azioni a sostegno degli iscritti della Cassa.
Walter Anedda evidenzia che:
“Relativamente a questi interventi assistenziali è anche necessario che Il Governo specifichi che gli stessi non concorrano alla formazione del reddito imponibile, in aderenza a quanto disposto per gli iscritti alla gestione separata.”
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Coronavirus, le misure per reddito e salute della Cassa Dottori Commercialisti