Cartelle esattoriali, la rottamazione non basta e si affaccia l’ipotesi di condono

Rottamazione delle cartelle insufficiente per abbattere il magazzino dei crediti AdER. Entra in campo l'ipotesi di condono dei debiti più difficili da recuperare

Cartelle esattoriali, la rottamazione non basta e si affaccia l'ipotesi di condono

Cartelle esattoriali a quota 173 milioni, per un totale di 21,8 milioni di contribuenti debitori per un importo complessivo pari a 1.272 miliardi di euro.

I numeri del magazzino dei crediti AdER continuano a crescere di anno in anno e i dati aggiornati al 31 gennaio 2025 sono la base di partenza per valutare il potenziale impatto della rottamazione quinquies.

Nel corso della settimana la Commissione Finanze del Senato ha proseguito il ciclo di audizioni sulla gestione del magazzino della riscossione, funzionale all’avvio dell’esame della proposta di legge sulla rateizzazione lunga.

Dal Dipartimento delle Finanze, fino all’UPB e all’Agenzia delle Entrate, uno dei dati emersi è relativo alla scarsa efficacia delle rottamazioni susseguitesi negli anni. Torna in discussione l’ipotesi di un “condono tombale”, non solo per circa 500 miliardi di cartelle difficili da recuperare ma anche per i mini-debiti.

Cartelle esattoriali, la rottamazione non basta: 173 milioni di carichi per 21,8 milioni di contriubuenti

Il totale dei crediti accumulati nel magazzino dell’Agenzia delle Entrate Riscossione ha raggiunto quota 1.272,90 miliardi di euro al 31 gennaio 2025.

Si tratta di otre 290 milioni di singoli crediti ancora da riscuotere, contenuti in circa 173 milioni di cartelle, avvisi di addebito degli enti previdenziali e avvisi di accertamento esecutivo, indirizzati a circa 21,8 milioni di contribuenti.

Questi alcuni dei dati emersi nel corso delle audizioni tenutesi in Commissione Finanze del Senato in settimana, nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sulla gestione del magazzino della riscossione.

Dal Dipartimento delle Finanze, fino ad arrivare all’intervento del Direttore delle Entrate Vincenzo Carbone, tra i punti emersi anche l’inefficacia delle misure di rottamazione delle cartelle.

Si parla dell’ipotesi di una rottamazione omnibus per le cartelle dal 2000 al 2023, ma non si tratterebbe di un caso isolato. Dal 2016 a oggi, sono già state introdotte ben quattro misure di definizione agevolata, dalla prima voluta dal Governo Renzi fino all’ultima - e tutt’ora in corso - che porta la firma dell’attuale Esecutivo.

L’impatto della rottamazione? Solo 34 miliardi recuperati in quattro edizioni

L’impatto delle rottamazioni non può dirsi però positivo. Dei 169,8 miliardi rientrati nel perimetro delle definizioni agevolate, alla fine del 2024 ne sono stati recuperati solo 34,2. Nell’importo mancante bisogna considerare le somme stralciate per effetto della rottamazione (tra cui sanzioni e interessi), ma la differenza resta enorme.

Per comprenderla basta soffermarsi sul dato relativo al tasso di decadenza fornito dall’Agenzia delle Entrate, pari al 53% per la prima rottamazione, al 68% per la seconda, al 70% per la terza, al 45% per il saldo e stralcio e al 49% per la rottamazione quater tutt’ora in corso (su questa non sono ovviamente considerati i potenziali effetti della riapertura fino al 30 aprile).


(Fonte: Audizione Direttore dell’Agenzia delle Entrate, 27 marzo 2025)

Condono tombale? Se ne torna a parlare: oltre 500 miliardi difficili da recuperare

Pensare che sia quindi la rottamazione la soluzione al problema del magazzino della Riscossione è sbagliato. Torna in campo l’ipotesi di un condono, e la discussione si concentra non solo sulle cartelle non più recuperabili ma anche su quelle di importo più basso.

Ad aprire a questa ipotesi è stato l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che nel corso dell’audizione del 26 marzo ha evidenziato come degli oltre 1.200 miliardi di euro di cartelle stratificatesi negli anni, sono poco più di 100 miliardi quelli effettivamente recuperabili, stando alle stime fornite dall’AdER.

Ben 509 miliardi (40% del totale) presentano un grado basso di esigibilità, trattandosi di cartelle di contribuenti deceduti, ditte cessate, nullatenenti o di soggetti in procedura concorsuale.

Sui debiti non più recuperabili (o meglio di difficile esigibilità), si riaffaccia quindi l’ipotesi di un condono, per consentire all’Agenzia delle Entrate Riscossione di concentrare la sua azione sui crediti effettivamente riscuotibili.

Condono per le cartelle fino a 5.000 euro? Attenzione agli effetti collaterali

Ipotesi condono anche per le mini-cartelle. Sempre secondo i dati dell’UPB, a fine 2023 le cartelle del magazzino residuo contabile interessavano un totale di 22,4 milioni di contribuenti, concentrati per il 71% nella fascia di debito residuo entro 5.000 euro a cui corrisponde solo il 3,5 per cento del valore di carico affidato (42,1 miliardi).

Di gran lunga maggiore è invece la percentuale, in termini di valore del carico residuo contabile, dei debiti oltre i 100.000 che incidono per il 73,2% (a cui corrispondono 1.003,7 miliardi) a fronte di un peso in termini di contribuenti del 5 per cento.

La cancellazione di crediti di importo basso avrebbe quindi risultati poco rilevanti sul fronte della diminuzione del magazzino, “ma significativi in termini di riduzione del numero di cartelle giacenti”.

L’Authority lancia quindi lo spunto sulle possibili vie da intraprendere, non dimenticando però di evidenziare l’impatto di misure di condono sul fronte dell’equità fiscale. Gettare la spugna e cancellare una quota di tasse e imposte non versate, qualsiasi sia l’importo, non sarebbe certo un buon segnale.

Come segnalato anche dalla Corte dei Conti:

“quanto agli effetti indiretti prodotti dalle rottamazioni, non può essere trascurato il fatto che esse possano indurre all’inadempimento successivo, alimentando il convincimento che è possibile e conveniente non pagare alle scadenze ordinarie”.

È l’effetto collaterale di ogni forma di condono, strumento sul quale però sembrano prevalere più considerazioni di natura politica che tributaria.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network