Sono in arrivo le prime sospensioni del pagamento per i beneficiari dell'assegno di inclusione. Il termine di 120 giorni per la presentazione presso i servizi sociali è in scadenza per le domande presentate a dicembre e gennaio
Scattano dalla mensilità di giugno le prime sospensioni del pagamento per i beneficiari dell’assegno di inclusione.
L’INPS comunica, infatti, che sono in scadenza i 120 giorni di tempo previsti per la presentazione presso i servizi sociali per il primo appuntamento. In caso di mancata presentazione del nucleo familiare entro tale termine è prevista la sospensione del beneficio economico.
Sulla piattaforma SIISL è possibile consultare il contatore dei 120 giorni.
Per chi si vede sospendere l’ADI, l’erogazione della misura sarà ripristinata, con gli arretrati, dopo l’avvenuta registrazione della presentazione al primo incontro.
Assegno di inclusione: in arrivo le prime sospensioni del pagamento
L’INPS con il messaggio n. 2132, pubblicato il 5 giugno 2024, annuncia che sono in arrivo le prime sospensioni dei pagamenti dell’assegno di inclusione.
Dal 25 maggio, infatti, sono iniziati progressivamente a scadere i 120 giorni previsti per la presentazione al primo appuntamento presso i servizi sociali per la valutazione dei bisogni del nucleo familiare al fine della sottoscrizione di un patto per l’inclusione.
Tale data riguarda in particolare le domande di ADI presentate tra dicembre 2023 e gennaio 2024 e messe in pagamento a partire dal mese di gennaio.
Questo perché, come previsto dalla normativa, il termine di 120 giorni decorre dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (PAD). In fase di prima applicazione della misura, però, considerando i tempi più lunghi di avvio delle prime istruttorie, il Ministero del Lavoro ha disposto che per le domande presentate fino al 29 febbraio 2024 tale termine decorre a partire dall’invio del flusso delle domande ADI sulla Piattaforma GePI, cioè a partire dal 26 gennaio 2024.
La prima scadenza per l’appuntamento presso i servizi sociali era dunque fissata al 25 maggio 2024.
In caso di mancata presentazione del nucleo familiare entro tale termine, quindi, le prime sospensioni del beneficio economico sono applicate dalla prossima mensilità, quella di giugno.
Dal mese successivo alla scadenza dei 120 giorni, nel servizio “Assegno di inclusione (ADI)” del portale INPS è inserito lo stato di sospensione della domanda con la seguente causale:
“Mancata presentazione per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni (art. 4, co 4 D.L. 48/2023 conv in L. 85/2023).”
Per le domande presentate a partire dal 1° marzo 2024, invece, il termine di 120 giorni decorre dalla data di sottoscrizione del Patto di attivazione digitale del nucleo familiare.
Assegno di inclusione: i pagamenti (con arretrati) riprendono con la presentazione ai servizi sociali
I beneficiari dell’assegno di inclusione, comunica l’INPS, possono consultare il contatore dei 120 giorni sulla piattaforma SIISL, nell’area riservata.
Gli interessati, per ripristinare l’erogazione della misura ADI nel mese successivo a quello della sospensione, devono essere convocati o presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali in tempo utile per le elaborazioni dei rinnovi mensili e le disposizioni dei relativi pagamenti.
Dopo la registrazione dell’avvenuto incontro da parte dei servizi sociali, i pagamenti saranno ripristinati senza interruzioni con le mensilità già percepite.
Le famiglie beneficiarie possono presentarsi ai servizi sociali per registrare il primo incontro anche dopo l’avvenuta sospensione del pagamento. In questo caso, l’erogazione della misura verrà ripresa dal primo rinnovo mensile dei pagamenti utile. Saranno pagati anche tutti gli arretrati spettanti.
Le registrazioni effettuate dai servizi sociali entro il giorno 20 del mese di riferimento saranno rielaborate in tempo utile per le relative disposizioni mensili di pagamento.
Quelle inserite successivamente, invece, saranno rielaborate per i pagamenti del mese successivo. Ad ogni modo i beneficiari otterranno la mensilità spettante come arretrato.
L’INPS ricorda che i servizi sociali hanno a disposizione gli elenchi delle famiglie beneficiarie con l’indicazione del termine dei 120 giorni e pertanto si attiveranno per comunicare in tempo la scadenza ed evitare la sospensione dei pagamenti.
Da ultimo, l’INPS sottolinea che, dopo il primo incontro, i beneficiari non attivabili al lavoro sono tenuti a presentarsi presso i servizi sociali ogni 90 giorni per aggiornare la loro posizione. In caso di mancata presentazione il pagamento è sospeso.
Sono esclusi da tale obbligo i componenti del nucleo familiare con almeno 60 anni, i componenti con disabilità certificata ai fini ISEE e i componenti inseriti in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere e le donne vittime di violenza.
I componenti del nucleo familiare con obbligo di attivazione lavorativa, invece, dopo il primo incontro, devono presentarsi ogni 90 giorni ai Centri per l’impiego.
Le sospensioni dovute alla scadenza del termine di 90 giorni sono gestite con le stesse modalità previste per le sospensioni relative al termine di 120 giorni.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Assegno di inclusione: in arrivo le prime sospensioni del pagamento