A luglio solo il 33 per cento delle famiglie ha completato l’analisi preliminare ai fini della presa in carico e l'avviamento a percorsi di inclusione sociale e attivazione lavorativa. I dati nella nota del Ministero del Lavoro
La presa in carico delle famiglie beneficiarie dell’assegno di inclusione è in ritardo.
A confermarlo è una nota del Ministero del Lavoro che mostra i dati relativi all’analisi preliminare propedeutica all’attivazione del percorso d’inclusione sociale e professionale.
A luglio solo il 33 per cento delle famiglie ha svolto l’analisi preliminare, il 50 per cento ad agosto.
Da qui la necessità espressa dal Ministero di procedere con urgenza con l’avvio delle attività di presa in carico, al fine di rispettare le tempistiche prevista dalla norma.
Assegno di inclusione: in ritardo la presa in carico dei beneficiari
Il Ministero del Lavoro con la nota n. 15390, pubblicata il 12 settembre 2024, fornisce i dati relativi alla valutazione dello stato di attuazione dell’assegno di inclusione.
Dati che mostrano un forte ritardo rispetto alle previsioni iniziali. Come si legge nel documento, infatti, al mese di luglio solo il 33 per cento delle famiglie ha completato l’analisi preliminare, necessaria per l’avvio del percorso di inclusione sociale o di attivazione lavorativa.
Ad agosto, il dato è cresciuto con 5 famiglie su 10 che hanno svolto il primo incontro con i servizi sociali.
Come noto, infatti, la fruizione del sussidio economico è legata all’attivazione di percorsi di inclusione sociale e professionale con l’obiettivo di accompagnare i beneficiari verso l’autonomia economica e sociale.
La domanda all’INPS, infatti, deve essere seguita dall’iscrizione sulla piattaforma SIISL e dalla sottoscrizione del PAD, il patto di attivazione digitale con i servizi sociali del comune di riferimento per effettuare l’analisi preliminare e quindi arrivare, entro 120 giorni dalla sottoscrizione, alla definizione dei percorsi personalizzati.
Ebbene, spiega la nota da un’analisi dei dati relativi all’avvio del processo di presa in carico dei beneficiari coinvolti, questo appare fortemente in ritardo.
“Alla luce di quanto esposto, si rappresenta la necessità di procedere con urgenza con l’avvio delle attività di presa in carico, al fine di rispettare le tempistiche previste dalla norma.”
Nuclei familiari beneficiari che, come precisato dalla Ministra Calderone, sono circa 725.000, mentre ammontano a circa 139.000 i soggetti che invece percepiscono il SFL.
Assegno di inclusione: pagamento di settembre in arrivo
Intanto, si avvicinano le date per il pagamento dell’assegno di inclusione relative a settembre 2024.
A metà mese, dopo il giorno 15 che cade di domenica, l’ADI sarà erogato nei confronti dei cittadini e delle cittadine che hanno firmato il patto di attivazione digitale (PAD) nel mese di agosto e che quindi accedono per la prima volta alla misura.
In occasione del primo pagamento, infatti, l’importo viene precaricato direttamente sulla carta di inclusione.
Chi, invece, ha già presentato la domanda, firmato il PAD, ha già ottenuto almeno una mensilità del sostegno e mantiene i requisiti per continuare a beneficiare del sussidio, otterrà l’assegno il 27 settembre.
Tutti i cittadini e le cittadine che beneficiano dell’assegno di inclusione riceveranno l’accredito della mensilità di settembre 2024 sull’apposita carta.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Assegno di inclusione: in ritardo la presa in carico dei beneficiari