Tassazione per cassa e novità acconti imposte: questi sono i principali temi presentati dal direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini durante l'audizione alla Camera dei Deputati, VI commissione Finanze. Per le modalità e determinazione dell'Irpef delle partite IVA viene riproposto un sistema con versamenti mensili, cancellazione degli ammortamenti e deducibilità immediata dei beni strumentali.
La tassazione per cassa e le novità per gli acconti delle imposte sono due dei temi trattati dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini durante l’audizione alla Camera dei Deputati alla VI Commissione Finanze.
L’appuntamento del 14 settembre 2020 si è concentrato sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund ed, in particolare, sui possibili interventi di riforma del sistema fiscale e della riscossione.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha insistito su una proposta già spiegata in precedenza che riguarda le partite IVA e, principalmente, le modalità di determinazione e di versamento dell’Irpef: viene suggerito il superamento del sistema di saldo ed acconti a favore di versamenti mensili di quanto effettivamente incassato, al netto delle spese.
Un sistema basato sul principio di cassa che prevederebbe anche la cancellazione degli ammortamenti, che sarebbero sostituiti dalla deducibilità completa dei beni strumentali.
Tassazione per cassa e novità acconti imposte: Ruffini insiste
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, nell’audizione alla Camera dei Deputati alla VI Commissione Finanze del 14 settembre 2020, insiste sulla tassazione per cassa e spiega le novità sul sistema di saldo ed acconti delle imposte che devono versare le partite IVA.
- Agenzia delle Entrate - Audizione alla Camera dei Deputati, VI commissione Finanze del direttore Ernesto Maria Ruffini
- Individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund, con particolare riferimento a possibili interventi di riforma del sistema fiscale e della riscossione.
Durante l’incontro, con lo scopo di individuare le priorità nell’utilizzo del Recovery Fund ed i possibili interventi di riforma del sistema fiscale e della riscossione, Ruffini ribadisce i pilastri di una possibile riforma dell’Irpef, in particolare sulla determinazione e le modalità dei versamenti dell’imposta che devono corrispondere le partite IVA.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate torna sul superamento del sistema di saldo ed acconti a favore di versamenti mensili di quanto effettivamente incassato, al netto delle spese.
Tra gli obiettivi della possibile riforma, su cui l’ultima parola spetta al Parlamento, c’è quello di favorire gli investimenti in beni strumentali: i costi potrebbero essere, infatti, subito dedotti dal proprio reddito.
Si renderebbe ancora più concreto il passaggio ad un sistema basato quasi esclusivamente sul principio di cassa.
Tra le novità ci sarebbe anche la cancellazione degli ammortamenti, che sarebbero sostituiti dalla deducibilità completa ed immediata dei beni strumentali, e l’accredito dei rimborsi o la compensazione degli stessi con le imposte dovute nel primo periodo successivo utile.
Tassazione per cassa e novità acconti imposte: la platea delle partite IVA coinvolte
La proposta di modifica del sistema di tassazione Irpef delle partite IVA coinvolgerebbe un’ampia platea di contribuenti.
Oltre 4 milioni di artigiani, commercianti e professionisti, operanti anche mediante società di persone, che al momento adottano il sistema di saldo ed acconti:
- il saldo Irpef relativo ad un certo periodo d’imposta viene pagato nel mese di giugno dell’anno successivo;
- la prima rata dell’acconto riferito all’anno in corso viene versata (contestualmente al saldo) a giugno;
- la seconda rata dell’acconto sempre riferito all’anno in corso viene versata nel mese di novembre.
La fase iniziale della riforma potrebbe rivolgersi alle imprese minori in contabilità semplificata (persone fisiche e società di persone con 0,4 mln di ricavi da servizi o 0,7 mln da beni) e alle persone fisiche in regime di vantaggio e in regime forfetario, con una possibile estensione anche ai lavoratori autonomi.
In prima battuta non sarebbero dunque interessate le società di capitali.
Occorre notare che tale platea è costituita per una buona fetta da persone fisiche ed imprese di media-piccola dimensione, per le quali l’inserimento della scadenza mensile potrebbe risultare un aggravio a livello di adempimenti.
Con riferimento al periodo di imposta 2018 il numero delle imprese in contabilità semplificata è di circa 1,8 milioni, 1,4 milioni di persone fisiche e 0,4 milioni di società di persone.
Le persone fisiche in regime di vantaggio e in regime forfetario sono circa 1,2 milioni di individui, 0,3 milioni in regime di vantaggio e 0,9 milioni in regime forfetario.
Il numero dei lavoratori autonomi, non in regime forfetario o di vantaggio, è pari a circa 0,8 milioni.
Insomma un’ampia platea che potrebbe faticare ad adeguarsi al nuovo sistema.
Tassazione per cassa e novità acconti imposte: la dichiarazione dei redditi precompilata IVA
Nell’audizione alla commissione Finanze della Camera, Ruffini ha messo in evidenza quali sarebbero i vantaggi delle novità da apportare al sistema di tassazione delle partite IVA.
Tra queste ci sarebbero le seguenti:
- la deducibilità totale e immediata degli investimenti in beni strumentali al posto degli attuali ammortamenti;
- l’introduzione di un sistema di liquidazione periodica mensile o trimestrale delle imposte sui redditi agganciato all’andamento della cassa, effettuando le possibili compensazioni in automatico;
- l’addebito delle somme dovute sul conto corrente del contribuente o tramite il pagamento in autoliquidazione alle scadenze mensili o trimestrali previste;
- un addebito diretto senza l’obbligo di utilizzo di un conto corrente dedicato;
- l’accredito dei rimborsi o la compensazione degli stessi con le imposte dovute nel primo periodo successivo utile;
- l’abolizione dei versamenti in acconto di giugno e di novembre e della ritenuta d’acconto per i professionisti.
In aiuto dei contribuenti di più ridotte dimensioni, viene inoltre messo in evidenza che l’Agenzia delle Entrate potrebbe predisporre la dichiarazione dei redditi precompilata per i soggetti titolari di partita IVA, grazie alle informazioni disponibili nelle proprie banche dati.
Tale sistema potrebbe inoltre venire incontro al contribuente anche per la predisposizione della dichiarazione annuale, con l’eventuale inserimenti dei solo dati che non sono a conoscenza dell’Amministrazione finanziaria.
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