Aumentano le imposte sulla vendita della casa: dal 1° gennaio 2020 l'imposta sostitutiva sulla plusvalenza passa dal 20 al 26%. Le novità sono contenute nel Disegno di Legge di Bilancio, pronto per l'avvio dell'iter di discussione in Aula.
Aumentano le imposte sulla vendita della casa: dal 1° gennaio 2020 l’imposta sostitutiva passerà al 26%.
È tra le righe del Disegno di Legge di Bilancio che si nasconde il nuovo balzello sulla tassazione degli immobili.
Se è vero che contro le nuove tasse della Manovra si attendono vere e proprie barricate in Parlamento, allo stato attuale il Disegno della Legge di Bilancio 2020 prevede una stangata sul settore immobiliare, tanto da far parlare di una nuova patrimoniale “nascosta”.
L’aumento della tassazione sulla plusvalenza, relativa alla vendita di immobili entro i cinque anni dall’acquisto o costruzione, è una delle norme contenute nel capitolo dedicato al rendimento dei beni.
L’incremento viene giustificato quale misura di rivalutazione dell’imposta sostitutiva introdotta dal 2005, ed equipara l’aliquota a quella già applicata sulle rendite finanziarie.
Tassazione in aumento sulla vendita della casa: si passa al 26% dal 1° gennaio 2020
È al terzo comma dell’articolo 89 che il Disegno di Legge di Bilancio 2020 rivede, incrementando, l’aliquota dell’imposta sostitutiva dovuta sulla plusvalenza realizzata nelle vendite immobiliari.
La novità è rilevante, in quanto annulla, almeno per una categoria di contribuenti, i benefici derivanti dall’applicazione dell’imposta sostitutiva Irpef.
La tassazione prevista, nel caso di vendita della casa acquistata o costruita da non più di 5 anni, passa dal 20% attuale al 26% a partire dal 1° gennaio 2020.
L’imposta sulla plusvalenza realizzata nel caso di vendita degli immobili prima dei 5 anni è stata introdotta dalla legge finanziaria del 2006. I contribuenti hanno facoltà di scelta sulla tassazione da applicare: l’Irpef progressiva, dal 23% al 43%, ovvero l’imposta sostitutiva oggi pari al 20%.
La modifica prevista dalla Legge di Bilancio 2020, è bene specificarlo, dovrà superare il vaglio di Camera e Senato prima di dirsi definitiva, ma quel che appare ormai quasi certo è che le tasse sulla casa saranno tra le grandi protagoniste della Manovra.
Tasse sulla casa 2020 in aumento: imposta dal 20 al 26% sulla vendita entro i 5 anni
L’agevolazione sulle imposte dovute nel caso di vendita di immobili acquistati o costruiti da non più di 5 anni è stata introdotta dal 2005, e da allora è rimasta pressoché identica.
L’intenzione del Governo, con la Legge di Bilancio 2020, è di adeguare la percentuale di tassazione sulle vendite di case ed altri beni immobili, equiparando l’imposta sulla plusvalenza all’aliquota delle ritenute e delle imposte sostitutive sulle rendite finanziarie, oggetto di modifiche dal 2005 ad oggi.
Come sopra anticipato, però, l’aumento della tassa sulla plusvalenza immobiliare finisce con l’annullare il beneficio o ridurlo al minimo, almeno per i contribuenti con redditi rientranti nel primo e anche nel secondo scaglione Irpef (fino a 28.000 euro di reddito).
Per questi, i vantaggi dell’applicazione dell’imposta sostitutiva al 26%, in luogo della più vantaggiosa aliquota Irpef del 23%, ovvero di quella successiva del 27%, dovrebbero essere calcolati scrupolosamente, considerando l’impatto della plusvalenza ricavata sul reddito complessivo dichiarato.
Anche considerando l’attuale andamento del settore immobiliare, è tutt’altro che certo che, dalla vendita della casa, si riesca ad incassare una somma di molto maggiore al prezzo d’acquisto.
L’imposta sostitutiva sulla plusvalenza derivante dalla vendita di immobili resterà quindi un vantaggio soltanto per quei contribuenti con redditi elevati, qualora la Legge di Bilancio 2020 dovesse confermare l’incremento dal 20 al 26%.
La palla è ora nelle mani di Camera e Senato che, entro il 31 dicembre 2019, dovranno approvare la Manovra.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Tasse in aumento sulla vendita della casa: si passa al 26% dal 1° gennaio 2020