Dalle detrazioni fiscali a bonus ad hoc, con il fine di indirizzare in maniera più accurata le risorse pubbliche. Questa la proposta di riforma degli sconti IRPEF avanzata dall'UPB nell'analisi pubblicata l'11 aprile 2024. Cosa potrebbe cambiare
Detrazioni fiscali addio, in cambio di bonus specifici e maggiormente selettivi.
Nella sempreverde discussione sul riordino delle tax expenditures è l’Ufficio Parlamentare di Bilancio ad offrire una possibile soluzione, con l’analisi presentata l’11 aprile 2024 a pochi giorni dal via libera al DEF.
Sebbene il Documento di Economia e Finanza approvato dal Governo sia scarno di indicazioni sulle riforme in cantiere, è ormai noto che tra le intenzioni dell’Esecutivo e del Ministro Giorgetti vi sia anche la razionalizzazione delle spese fiscali, a partire da quelle derivanti dal superbonus e in via generale dai bonus edilizi.
Ed è in questo scenario di riforme e correttivi che si inserisce lo studio dell’UPB e la proposta di sostituire di fatto il sistema delle detrazioni IRPEF con bonus e incentivi più mirati.
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Detrazioni fiscali addio? In campo l’ipotesi di riforma degli sconti IRPEF
Sono 625 le agevolazioni fiscali previste ad oggi, per un totale di 105 miliardi di euro di spesa annua per lo Stato. Nel censimento realizzato dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio sono incluse non solo le detrazioni fiscali ma anche i regimi speciali, le esenzioni e le agevolazioni quali ad esempio quelle previste nell’ambito del welfare aziendale.
Nel totale delle agevolazioni previste nel 2024, cresciute notevolmente negli ultimi anni nonostante gli interventi di revisione del sistema delle tax expenditures, il 32 per cento, pari a 200 voci, è relativo all’IRPEF, ed è questa inoltre l’imposta per la quale dal 2018 al 2024 si registra il maggior incremento delle agevolazioni, pari al 65 per cento.
Questi i dati dai quali partire per inquadrare meglio la discussione circa la riforma delle detrazioni fiscali, non certo una novità ma un tema che torna ora alla ribalta anche per effetto dell’impatto dirompente del superbonus sul debito pubblico.
C’è da dire che negli ultimi anni sono stati effettuati alcuni tentativi volti a ridurre l’impatto delle detrazioni e delle agevolazioni fiscali sulla spesa, tra cui la limitazione prevista dalla Legge di Bilancio 2020 per i contribuenti con reddito superiore a 240.000 euro, e la riduzione degli sconti IRPEF superata la soglia di 120.000 euro di reddito, in parallelo al più recente intervento previsto nell’ambito della riforma IRPEF che ha introdotto una franchigia di 260 euro per i redditi superiori a 50.000 euro per specifiche spese.
L’impatto delle due recenti misure è tuttavia molto limitato e il recupero previsto, secondo l’UPB, è di 250 milioni di euro.
Gli sforzi fatti ad oggi sembrano quindi tutt’altro che sufficienti e, anzi, permangono le distorsioni del sistema degli sconti fiscali, che tende ad agevolare i contribuenti con redditi bassi e penalizzare invece gli incapienti (ossia i contribuenti che non pagano l’IRPEF).
Ecco quindi che avanza l’ipotesi di passare dal sistema delle detrazioni fiscali a quello di bonus specifici riconosciuti praticamente come assegno o contributo diretto, slegando i benefici spettanti dalla dichiarazione dei redditi.
Bonus ad hoc al posto delle detrazioni fiscali: dall’UPB la proposta di riforma
Nel lavoro necessario di riordino delle spese fiscali, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio avanza quindi la proposta di trasformare le detrazioni in programmi di spesa, bonus specifici per le diverse categorie di oneri, di durata definita e rinnovabili medianti successivi interventi legislativi.
Questa una delle vie percorribili “se le circostanze lo giustificassero”, specifica il documento dell’11 aprile, evidenziando inoltre come:
“Un approccio sistematico a questa trasformazione potrebbe comportare un miglioramento della selettività delle agevolazioni incentivanti in direzione della equità e della efficienza, migliorare la trasparenza e favorire una maggiore coerenza con le esigenze contingenti.”
Il passaggio dalle detrazioni fiscali ai bonus specifici, ossia a trasferimenti monetari previa domanda, consentirebbe non solo di monitorare meglio la spesa pubblica ma anche di indirizzare le risorse in maniera più accurata verso i soggetti in condizioni economiche più disagiate.
L’UPB evidenzia inoltre come l’addio alle detrazioni fiscali consentirebbe inoltre di superare il concetto di reddito individuale per passare ad una valutazione più a 360° dei bisogni del nucleo familiare, facendo ricorso quindi all’ISEE come parametro per l’accesso al nuovo sistema di bonus.
Quella proposta è quindi una riforma generalizzata non tanto del come accedere ai benefici pubblici ma anche della platea degli effettivi beneficiari, discussione che si intreccia con la riforma dell’ISEE nelle mani del MEF e del Ministero del Lavoro.
La palla passa ora nelle mani del Governo, e in particolare del Ministro Giorgetti, ma sul destino dei bonus fiscali pesa in ogni caso l’impatto rilevante, sul fronte politico, che potrebbe avere un intervento di revisione a tutto campo del sistema ad oggi vigente.
Se fino ad oggi le tax expenditures sono rimaste invariate (e anzi sono aumentate) è anche perché ogni ritocco può comportare ricadute anche in termini di consensi. La necessità di far quadrare i conti pubblici porterà a scelte più coraggiose? La domanda resta per il momento aperta.
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Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Detrazioni fiscali addio? In campo l’ipotesi di riforma degli sconti IRPEF