Superbonus e bonus casa, dal 1° gennaio 2023 per lavori di importo superiore a 516 mila euro sarà necessaria la certificazione Soa. L'obbligo per le imprese è previsto da un emendamento approvato nella notte di domenica 8 maggio presso le Commissioni riunite Finanze e tesoro e Industria, commercio, turismo del Senato. Manca ancora l'ufficialità.
Superbonus e bonus casa, dal 1° gennaio 2023 i lavori che superano l’importo di 516 mila euro potranno essere svolti esclusivamente da imprese con la certificazione Soa.
Le novità, che deve essere confermata nella legge di conversione del decreto Ucraina bis, è introdotta da un emendamento approvato nella notte di domenica 8 maggio presso le Commissioni riunite Finanze e tesoro e Industria, commercio, turismo del Senato.
La qualifica di Società organismi di attestazione dovrà essere posseduta dalle imprese che intendono effettuare lavori di riqualificazione su edifici e condomini.
Per l’ufficialità si deve attendere il voto dell’Aula di Palazzo Madama, previsto nel pomeriggio, e la successiva approvazione della Camera dei deputati.
Superbonus e bonus casa, dal 1° gennaio 2023 certificazione Soa per lavori sopra i 516 mila euro
Nel pomeriggio la votazione in Senato, poi il passaggio alla Camera entro il 20 maggio 2022.
Questo è l’iter che seguirà la legge di conversione del DL numero 21 del 2022, il cosiddetto decreto Ucraina bis.
Intanto, nella notte di domenica 8 maggio presso le Commissioni riunite Finanze e tesoro e Industria, commercio, turismo del Senato è stato approvato un emendamento che cambierebbe alcune regole sul superbonus e sui bonus casa.
L’articolo 10-bis, rubricato come “Qualificazione delle imprese al fine di accedere ai benefici di cui agli articoli 119 e 121 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 202, n.77” prevede che a partire dal prossimo 1° gennaio 2023 le imprese che intendono realizzare i lavori dovranno avere la certificazione Soa.
L’obbligo sarà previsto soltanto per l’esecuzione di lavori con importo superiore a 516 mila euro.
In sintesi la novità allarga il perimetro dell’obbligo della certificazione, già necessaria per i contratti di appalto delle opere pubbliche.
Dopo la conferma, la novità verrebbe applicata anche al settore dei lavori privati ma esclusivamente per interventi di importo superiore a quello indicato.
Per i primi 6 mesi successivi alla data del primo gennaio sarà sufficiente, per le imprese, un contratto con un Soa per iniziare il processo di attestazione.
Successivamente, a partire dal 1° luglio 2023, le stesse imprese dovranno avere ottenuto la certificazione.
Superbonus e bonus casa, dal 1° gennaio 2023 certificazione Soa per lavori sopra i 516 mila euro
La legge di conversione del decreto Ucraina 2 prevede diversi interventi, che tuttavia necessitano anche dell’approvazione della Camera per ottenere l’ufficialità.
Al momento il provvedimento è in discussione al Senato. L’intervento, se approvato, modificherebbe ancora il quadro normativo del superbonus e dei bonus casa.
Quadro normativo che è già stato modificato diverse volte, soprattutto negli aspetti legati alla cessione del credito.
Le nuove modifiche entrerebbero nel periodo successivo alla scadenza per le unifamiliari, per le quali i lavori devono essere conclusi entro il 31 dicembre 2022.
Tuttavia la modifica per le aziende potrebbe avere un impatto sulle aziende, soprattutto nel caso di lavori per grandi condomini, i cui importi potrebbero superare il limite previsto.
A cascata, tale cambiamento potrebbe influenzare anche i soggetti che intendono avviare i lavori.
Stando al testo in bozza dell’emendamento, le disposizioni non si applicherebbero ai lavori in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore della disposizione.
Sarebbero esclusi anche i contratti contratti di appalto o di subappalto con data certa, anteriore alla data di entrata in vigore della legge di conversione.
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