La Legge di Bilancio 2023 prevede un aumento delle accise su sigarette e tabacchi che farà aumentare i prezzi dal 1° gennaio
La Legge di Bilancio 2023 prevede un aumento delle accise su sigarette e tabacchi a partire dal 1° gennaio, con l’ovvia conseguenza di un aumento di prezzi per i fumatori e i consumatori in generale.
Nello specifico crescerà l’importo fisso per unità di prodotto.
Arriverà a 28 euro per 1.000 sigarette a partire dallo scorso 1° gennaio.
Dal 2024 sarà 28,20 euro e dal 2025 passerà a 28,70 euro.
L’aumento delle accise si ripercuoterà anche sui consumi, con un rincaro del prezzo che potrebbe essere di circa 70 centesimi sul pacchetto standard da 20.
Tassazione sigarette e tabacchi, aumento per accise e prezzi dal 2023
Novità nella Legge di Bilancio 2023: tra le misure anche l’aumento della tassazione di sigarette e tabacchi.
A partire dal 1° gennaio del prossimo anno è previsto un aumento delle accise, che si ripercuoterà sui consumi.
A prevederlo è il comma 122 dell’articolo 1 della Legge 29 dicembre 2022 numero 197, relativo alle disposizioni in materia di accisa sui tabacchi lavorati e di imposta di consumo sui prodotti succedanei dei prodotti da fumo.
Si interviene quindi complessivamente non solo sulle sigarette ma anche sui sigari, sul tabacco da fiuto, da mastico, da pipa e da inalazione.
Il testo interviene direttamente sul decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, ridefinendo le due voci che compongono le accise.
In particolare, aumenterà l’“importo specifico fisso per unità di prodotto”, come di seguito riportato:
Prezzo | Numero sigarette | Anno |
---|---|---|
28,00 euro | 1.000 sigarette | 2023 |
28,20 euro | 1.000 sigarette | 2024 |
28,70 euro | 1.000 sigarette | 2025 |
L’aumento sul singolo pacchetto da 20 per il consumatore dovrebbe attestarsi sull’importo di circa 70 centesimi.
Saranno, inoltre, ridefinite le percentuali che indicano l’onere fiscale minimo per le sigarette:
- per il 2023 sarà del 98,10 per cento;
- per il 2024 del 98,50 per cento;
- a partire dal 2025 del 98,60 per cento.
Tale percentuale deve includere la componente fissa dell’aliquota, la seconda parte dell’aliquota di base e l’IVA sul prodotto, attualmente al 22 per cento.
L’ultima parte da considerare nel prezzo complessivo è l’aggio che spetta al tabaccaio: pari al 10 per cento del prezzo di vendita.
Tassazione sigarette e tabacchi, cambiano anche le aliquote dell’imposta di consumo
Nel testo della Legge di Bilancio 2023 sono previsti anche interventi sulle aliquote dell’imposta di consumo previste per i tabacchi da inalazione senza combustione.
In questo caso l’aliquota scende dal 40 per cento al 36,5 per cento per l’anno in corso.
La tabella riassuntiva indica le nuove aliquote previste per i prossimi anni.
Anno | Aliquota |
---|---|
2023 | 36,5 per cento |
2024 | 38 per cento |
2025 | 39,5 per cento |
2026 | 41 per cento |
Nel testo approvato al termine dell’iter parlamentare vengono inoltre definiti i tempi per l’emanazione di nuovi decreti del MEF per la rideterminazione delle aliquote.
All’articolo 39-octies del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, verrebbe aggiunto il comma 10-bis:
“Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di natura non regolamentare e da emanare entro la fine del mese di maggio di ciascun anno a decorrere dall’anno 2023, è determinata l’incidenza percentuale dell’importo di cui al comma 3, lettera a), sull’importo dell’onere fiscale totale calcolato con riferimento al “PMP-sigarette” rilevato in relazione all’anno precedente; qualora la predetta incidenza percentuale non risulta compresa nell’intervallo di cui all’articolo 8, paragrafo 4 della direttiva 2011/64/UE del Consiglio, del 21 giugno 2011 con il medesimo decreto è conseguentemente rideterminata, entro il 1° gennaio del secondo anno successivo, la predetta componente specifica in modo da garantire che dalla medesima rideterminazione non derivino minori entrate erariali, rispetto all’anno solare precedente, relativamente all’applicazione dell’accisa sulle sigarette.”
Entro la fine di maggio, a partire dal 2023, il Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà emanare un decreto per determinare l’incidenza della percentuale dell’importo fisso per unità di prodotto.
Qualora tale percentuale non rientri tra i parametri indicati dall’apposita direttiva europea, entro il 1° gennaio del secondo anno successivo la componente specifica sarà rideterminata per evitare minori entrate per lo Stato.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Prezzo delle sigarette in aumento nel 2023