Dalla flat tax allo scontrino elettronico, passando per il modello 730 precompilato e concludendo con le e-fatture: un anno di Fisco nelle opinioni dei lettori che hanno partecipato ai sondaggi condotti da Informazione Fiscale.
Un anno di Fisco nelle opinioni dei lettori che hanno partecipato ai sondaggi condotti da Informazione Fiscale: dalla flat tax allo scontrino elettronico, passando il modello 730 precompilato e concludendo con le e-fatture. Tra novità annunciate, debutti e uscite di scena: le principali tappe dell’anno che sta per concludersi nella percezione dei contribuenti e degli addetti ai lavori.
Il 2019 per il Fisco è stato un anno di rivoluzione, soprattutto digitale con l’introduzione della fattura elettronica e con un primo debutto della memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi. Tra i temi ricorrenti, il contrasto all’evasione fiscale, la privacy e il bilanciamento tra diritti e doveri.
Sui temi caldi dell’anno, Informazione Fiscale ha avviato un dialogo costante con i lettori per indagare mese dopo mese la posizione di tutti coloro che, anche con ruoli diversi, sono coinvolti in prima linea nel sistema.
Un anno di Fisco: modello 730 incompleto per l’87% dei lettori
Nel 2019 prima occasione di confronto con i lettori ad aprile: protagonista il modello 730 precompilato disponibile a partire da metà mese.
Dopo la prima settimana di vita della dichiarazione dei redditi precompilata, l’87% dei partecipanti al sondaggio ha definito incompleta l’elaborazione delle informazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Tre le risposte a disposizione:
Soltanto il 13% dei lettori ha scelto la risposta C “Evviva! tutti i dati sono corretti” esprimendo soddisfazione piena.
Per tutti gli altri non è bastato un clic per inviarla: è stato necessario integrare, rivedere, modificare e in alcuni casi rivolgersi a un professionista per sciogliere i dubbi sulle informazioni che non sono state processate.
La maggioranza della platea sul livello di completezza del modello 730 si è divisa tra la risposta A e la risposta B:
- alcuni dati sono da integrare per il 54% dei lettori;
- mancano alcuni dati importanti per il 33% dei lettori.
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate subito dopo la scadenza del 23 luglio, nell’anno che sta per concludersi 3,3 milioni di contribuenti hanno inviato la dichiarazione dei redditi precompilata, 609 mila l’hanno accettata senza modifiche: un numero in crescita rispetto all’anno precedente, ma comunque molto esiguo.
Un anno di Fisco: a maggio per i lettori la flat tax era la priorità assoluta
A maggio, invece, si è creata la prima occasione per misurare l’impatto delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio. Flat tax, quota 100 o reddito di cittadinanza, su quale di queste misure i contribuenti avrebbero investito ancora? Questo il quesito alla base del sondaggio.
La Manovra del 2019 ha stabilito le somme per le copertura delle novità fiscali e previdenziali:
- 7,1 miliardi per il reddito di cittadinanza;
- 3,9 miliardi per quota 100;
- Tra i 900 milioni e il miliardo di euro in termini di minori entrate nelle casse dello Stato per effetto del primo step della flat tax, il nuovo regime forfettario.
Una scala di valore che è risultata inversamente proporzionale alle risposte dei lettori di Informazione Fiscale:
- il 46% dei partecipanti avrebbe investito ancora sulla flat tax;
- il 20% su quota 100;
- solo il 9% sul reddito di cittadinanza.
Nessun dubbio hanno avuto i lettori di Informazione Fiscale: la tassazione piatta rappresentava la prioritaria. Il 46% dei partecipanti al sondaggio, condotto dalla redazione per stimare il valore attribuito alle novità introdotte, se avesse potuto disporre dei fondi statali, li avrebbe utilizzati per coprire i costi della flat tax.
La Legge di Bilancio 2019 aveva compiuto un primissimo passo verso la tassazione piatta, ma il cambio di governo ha determinato una drastica inversione di rotta sul tema.
La manovra appena approvata, infatti, non solo non ha proseguito nella direzione desiderata dai lettori ma ha anche eliminato le novità che sarebbero dovute entrare in vigore dal 2020: la possibilità di beneficiare del regime forfettario fino a 100.000 euro.
Un anno di Fisco, verso l’introduzione dello scontrino elettronico: l’opinione dei lettori a giugno
Mentre su alcuni fronti il 2019 ha riservato delle sorprese, su altri ha conservato la tabella di marcia prestabilita.
Dal 1° gennaio debutta lo scontrino elettronico, ma già dal 1° luglio la memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi ha fatto il suo ingresso nel sistema.
Alla vigilia della sua prima introduzione, i lettori di Informazione Fiscale si sono espressi e divisi sui pro e sui contro dell’innovazione:
- la novità rappresentava un peso e una complicazione per le operazioni secondo il 49% dei partecipanti;
- era uno strumento per migliorare e semplificare le operazioni per il cliente e l’operatore per il 39% dei partecipanti.
Soltanto una fetta di lettori, pari al 12%, non ha risposto in maniera netta alla domanda “Qual è l’impatto che avrà una memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi?” ed è andata oltre la dicotomia che contrappone le conseguenze negative a quelle positive.
Un punto, ancora attuale a distanza di sei mesi, ha messo d’accordo tutti: la fase iniziale è critica.
Un anno di Fisco: quali sono gli strumenti più efficaci per il contrasto all’evasione fiscale?
Dall’attualità a un tema sempreverde: luglio è stato il mese della riflessione sugli strumenti di contrasto all’evasione fiscale.
Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con la nota di aggiornamento del DEF 2018, oltre 97 miliardi di euro, in media, è il valore delle imposte evase ogni anno dagli italiani. Sono cifre che portano l’Italia al primo posto della classifica europea, sul podio con Danimarca e Belgio.
Nella rivoluzione, soprattutto digitale, che investe il Fisco recuperare il gettito ricorre come scopo e origine di una serie di innovazioni. Ma qual è lo strumento davvero utile in questa battaglia? Questa è la domanda posta ai lettori di Informazione Fiscale.
Tra posizioni dense di ottimismo e opinioni che non lasciano spazio alla speranza, i lettori di Informazione Fiscale che hanno partecipato al sondaggio sull’efficacia delle soluzioni possibili si sono divisi:
- il 42% ha visto nelle semplificazioni fiscali, come la flat tax, la strada migliore per invogliare i cittadini ad essere in regola;
- il 30% ha guardato alla lotta ai contanti come a una buona via da percorrere: seguire e controllare i flussi di denaro che transitano nelle mani dei cittadini è un buon deterrente;
- e solo il 16%, una piccola parte, ha indicato la fattura elettronica e lo scontrino elettronico come una buona strategia per fare in modo che tutti versino le imposte dovute.
Nella riflessione estiva sulle misure di contrasto all’evasione fiscale, però, un 12% ha indicato una quarta alternativa rispetto alle proposte: un mix di tutti e tre gli elementi o altre soluzioni, come la revisione del sistema delle detrazioni.
Dopo mesi si può con certezza affermare che una parte dei lettori, sul fronte dell’evasione fiscale, ha anticipato le novità inserite nel Decreto Fiscale e nella Legge di Bilancio 2020 e si è posto in linea con le scelte del governo.
Un anno di Fisco: il calendario delle scadenze è da rifare per i lettori
La pausa estiva, che anche il Fisco si concede, poi è stata l’occasione per riflettere sul calendario delle scadenze che si ridefinisce ogni anno ma che rimane sempre molto ricco di appuntamenti.
Non hanno avuto dubbi i lettori che hanno partecipato al sondaggio sulla mole e la distribuzione degli impegni con l’Erario: per il 96% dei partecipanti la tabella di marcia è da rifare.
Solo il 4% dei lettori ha risposto che non apporterebbe nessuna modifica, mentre la maggioranza si è divisa tra le due risposte che presuppongono un cambiamento di rotta:
- per il 58% le scadenze sono troppe e vanno ridotte;
- mentre per il 38% è necessario razionalizzarle, migliorando la pianificazione degli appuntamenti o accorpando degli adempimenti che si basano su dati o informazioni simili.
Un anno di Fisco: le 537 risposte all’interpello dell’Agenzia delle Entrate per i lettori sono il segno di una normativa incerta
Dai tempi che scandiscono i rapporti tra Fisco e contribuente, oggetto di riflessione ad agosto, la riflessione è passata alle istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate per l’applicazione delle norme.
Nel 2019 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato 537 risposte all’interpello chiarendo, giorno per giorno, punti oscuri della normativa di riferimento. Con il sondaggio del mese di settembre, con 358 documenti già pubblicati, la redazione di Informazione Fiscale ha chiesto direttamente ai lettori la motivazione che spinge l’Agenzia delle Entrate a fornire quotidianamente istruzioni e chiarimenti.
Come per le scadenze fiscali, la risposta dei partecipanti è stata omogenea: per il 77% il sistema normativo italiano, fiscale in particolare, è prevalentemente incerto e disorganico.
Solo il 18% di partecipanti ha una visione positiva della continua produzione di informazioni e ha motivato l’abbondanza di risposte all’interpello con l’esigenza dell’Agenzia delle Entrate di muoversi sempre più verso un’apertura nei confronti dei contribuenti.
Il restante 5% ha stabilito che la verità sta nel mezzo e che la volontà di attivare un filo diretto con i cittadini e la necessità di fare chiarezza pesano in ugual misura.
Un anno di Fisco: riduzione del cuneo fiscale priorità assoluta della Legge di Bilancio per i lettori
Il confronto autunnale con i lettori, invece, si è aperto con le prospettive della Legge di Bilancio 2020, che ha ricevuto l’ok definitivo solo nelle prime ore del 24 dicembre e a ottobre aveva ancora una forma embrionale.
Rispondendo al sondaggio del mese, i lettori hanno indicato la lista delle loro priorità che si sono rivelate perlopiù in linea con le decisioni del governo:
- il 69% dei partecipanti ha individuato come prima necessità la riduzione del cuneo fiscale, che è stata poi effettivamente inserita nel testo approvato ma non ancora definita nel dettaglio. La misura è stata descritta dai partecipanti come un bisogno impellente e primario, capace di dare una nuova linfa al sistema;
- il 15% ha scelto la digitalizzazione dei pagamenti, un’altra strategia che ha trovato posto in più punti della Legge di Bilancio;
- mentre solo l’8% ha messo in cima alla lista dei provvedimenti da inserire nel testo l’introduzione del salario minimo, che per ora resta esclusa dal 2020.
Se nella nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2019 la soglia minima per la retribuzione oraria veniva citata tra le novità da inserire nel mercato del lavoro, già nel Documento programmatico di Bilancio inviato a Bruxelles non compariva più.
Un anno di Fisco: per il 65% dei lettori il contrasto all’evasione fiscale mette a rischio la privacy
Mentre la discussione sulla Legge di Bilancio e sul Decreto Fiscale collegato proseguivano in Parlamento, ai contribuenti arrivavano le prime versioni dei testi da approvare in via definitiva e novembre ha imposto nuove riflessioni su vecchi temi: la privacy e gli strumenti di contrasto all’evasione fiscale.
Controlli intensificati sulle fratture elettroniche, algoritmi per le analisi del rischio, limitazione dei diritti in materia di protezione dei dati personali sono solo alcune delle novità che hanno suggerito il quesito:la lotta all’evasione fiscale mette a rischio la privacy?
Nel sondaggio condotto a novembre, il 65% dei lettori ha risposto che la protezione dei dati personali è messa a repentaglio per misure di contrasto all’evasione fiscale che risultano inefficaci. Mentre il 32% ha dichiarato che, per individuare chi mette in atto comportamenti fiscalmente scorretti, accoglie ben volentieri tutte le novità proposte.
Nel mezzo è rimasto un 3% che non ha preso posizioni. Al di là delle opinioni dei singoli, anche l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha segnalato che esistono diversi rischi connessi alle novità introdotte dal DL Fiscale e dalla Legge di Bilancio generando la preoccupazione di contribuenti e addetti ai lavori.
Un anno di Fisco: per il 65% dei lettori il contrasto all’evasione fiscale mette a rischio la privacy
Il binomio Fisco e privacy, infine, richiama inevitabilmente alla memoria la fattura elettronica. E infatti il sondaggio di dicembre è stata la giusta occasione per tirare le somme con i lettori, contribuenti e professionisti, sul suo primo anno di vita.
La transizione al nuovo sistema non è ancora finita, lo dimostrano alcuni segnali: gli ultimi interventi del Decreto Fiscale 2020 specifici per la fattura elettronica e i nodi ancora da sciogliere sul tema della protezione dei dati personali, solo per fare qualche esempio.
Ma spostando lo sguardo da una visione di insieme alle singole operazioni, cosa e come è cambiato nel sistema di fatturazione a distanza di un anno?
La maggioranza dei lettori, l’86%, si è divisa equamente a metà su due poli opposti:
- è una semplificazione utile per il 43%;
- è uno strumento che complica le procedure per l’altro 43%.
Resta una piccola parte, l’11%, che non ha ancora espresso un giudizio definitivo perché ritiene che il sistema non sia ancora a regime.
Mentre la fattura elettronica conclude la sua fase di rodaggio, alle porte si affaccia una nuova e importante rivoluzione: lo scontrino elettronico.
Anche per tutto il 2020 su nuove e vecchie sfide per il sistema, Informazione Fiscale continuerà a monitorare tappa dopo tappa l’evoluzione del Fisco e a misurare con il termometro del confronto gli impatti sui contribuenti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dalla flat tax allo scontrino elettronico: un anno di Fisco nelle opinioni dei lettori