Sciopero commercialisti dal 30 settembre al 7 ottobre 2019, le 9 associazioni di categoria fanno fronte comune. Il caso degli ISA 2019 è un pretesto per chiedere il pieno rispetto dello Statuto dei contribuenti e un coinvolgimento più attivo dei professionisti nella costruzione delle norme. Serve un cambio di paradigma.
Sciopero commercialisti all’unanimità dal 30 settembre al 7 ottobre 2019: le 9 associazioni di categoria, ADC, AIDC, ANC, ANDOC, FIDDOC, SIC, UNAGRACI, UNGDCEC, UNICO, fanno fronte comune. Una settimana di stop per chiedere alle Istituzioni di rivedere il rapporto che lega professionisti, Fisco e contribuenti.
Il caso degli ISA 2019 è stata la scintilla per accendere un fuoco molto più grande: gli addetti ai lavori, sulla base dei ritardi che hanno caratterizzato l’introduzione degli indici sintetici di affidabilità fiscale, si fermano per chiedere il rispetto dello Statuto dei contribuenti e per rivendicare un ruolo più attivo e partecipato nella costruzione delle norme fiscali.
Sciopero commercialisti dal 30 settembre al 7 ottobre: la categoria fa fronte comune
Lo sciopero dei commercialisti si articola su due fronti:
- dal 30 settembre al 1° ottobre gli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili si astengono dalla trasmissione telematica dei modelli di pagamento F24;
- dal 30 settembre al 7 ottobre si sospende la partecipazione alle udienze presso le Commissioni Tributarie provinciali e regionali.
A spiegare le ragioni, più ampie della causa specifica, che hanno portato alla necessità di fermarsi sono le 9 associazioni di categoria che aderiscono alla protesta con un comunicato stampa congiunto, diffuso lunedì 23 settembre.
Di seguito il testo integrale:
“ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – SIC - UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO
Roma, 23 settembre 2019 - Oggi, nella Conferenza Stampa Unitaria presso la Camera dei Deputati, le 9 Associazioni di Rappresentanza dei Commercialisti (ADC, AIDC, ANC, ANDOC, FIDDOC, SIC, UNAGRACO, UNGDCEC e UNICO) hanno illustrato le ragioni del prossimo sciopero stigmatizzando, tra l’altro, la manifesta e continua sordità del Ministero dell’Economia e Finanze alle tematiche di civiltà tributaria che i sindacati dei commercialisti pongono alla base della loro protesta.
Unanimi le dichiarazioni: “Chiediamo che le Istituzioni percepiscano e comprendano il disagio nostro e dei contribuenti che rappresentiamo e che il Ministro Gualtieri avvii una seria concertazione: le nostre competenze sono al servizio del sistema Paese”.
Il Governo, con il suo silenzio, si assume la responsabilità politica della violazione dei diritti del Contribuente insita nella modalità di introduzione dello strumento degli ISA e, più in generale, nella gestione attuale dei rapporti tra Erario e Contribuente.
Non possiamo ulteriormente prestarci ad essere considerati mero strumento di riscossione quando si palesa l’esigenza di incremento del gettito tributario. Rivendichiamo un ruolo attivo nella costruzione di un nuovo contesto normativo tributario.
La nostra protesta mira ad ottenere due risultati che definiamo pilastri di un nuovo rapporto Stato-Cittadino: in primo luogo la piena e vera attuazione dello Statuto del Contribuente, con veri poteri ai Garanti del contribuente di inibire l’applicazione di norme vessatorie. Secondo aspetto, la realizzazione di un leale rapporto tra Stato e professionisti esperti e qualificati, in materia tributaria, ogni norma nuova dovrà essere concertata con le rappresentanze di categoria, così come avviene normalmente per ogni altra relazione industriale o sociale.
Unanime anche la conclusione dei rappresentati sindacali: “Non intendiamo fermarci. Non accetteremo misure palliative o incontri puramente formali. Siamo parte integrante del sistema e come tale rivendichiamo l’attiva partecipazione come diritto di categoria”.
Comunicazione ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – SIC - UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO”.
- ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – SIC - UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO - Comunicato stampa del 23 settembre 2019
- Scarica il testo del comunicato stampa congiunto delle 9 associazioni di categoria che hanno aderito allo sciopero dei commercialisti dal 30 settembre al 7 ottobre 2019.
Sciopero commercialisti dal 30 settembre al 7 ottobre: il punto di vista di Miani, presidente CNDCEC
Il richiamo al rispetto dello Statuto dei Contribuenti e al delicato ruolo che spetta ai commercialisti arriva anche da Massimo Miani, presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, intervistato da Informazione Fiscale in occasione della seconda edizione del convegno Fisco&Futuro, organizzata il 23 settembre a Torino da Eutekne.
Il Fisco è un sistema in evoluzione, che non ha ancora trovato la giusta ricetta per mettere in atto il processo con efficienza. Spesso, come nel caso degli ISA 2019, le novità introdotte sul piano operativo generano criticità e ritardi.
“A rincorrere le novità sono sempre i commercialisti: da qui nasce il tema dello sciopero. Ai commercialisti viene dato il peso di tutto questo. E gli Isa rappresentano un po’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.
Afferma il presidente Miani. Le difficoltà di applicare gli indici sintetici di affidabilità fiscale sono semplicemente la rappresentazione tangibile di un sistema che spesso tralascia le necessità dei diretti interessati: i contribuenti e i professionisti che li supportano.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Sciopero commercialisti, dagli ISA 2019 al rispetto dello Statuto dei contribuenti