Scadenze fiscali dicembre 2023 tra proroghe e novità

Anna Maria D’Andrea - Scadenze fiscali

Scadenze fiscali di dicembre 2023, calendario caratterizzato da proroghe e novità. In primis la scadenza della rottamazione quater del 5 dicembre, per poi passare da ravvedimento speciale, sanatoria sugli scontrini elettronici e gli appuntamenti consueti del mese con l'IMU e l'acconto IVA

Scadenze fiscali dicembre 2023 tra proroghe e novità

Scadenze fiscali di chiusura d’anno: il mese di dicembre 2023 si caratterizza per numerosi e importanti adempimenti che chiamano in causa sia i titolari di partita IVA che i lavoratori dipendenti e i pensionati.

A caratterizzare il calendario di dicembre sono come di consueto le scadenze del saldo IMU e dell’acconto IVA, ma agli adempimenti ormai noti si aggiungono proroghe e novità.

In primis bisogna annotare la scadenza del 5 dicembre relativa alla seconda rata della rottamazione quater, da versare entro tale data sfruttando il termine di tolleranza di cinque giorni.

Riapertura dei termini invece per il ravvedimento speciale e, sempre a tema ravvedimento operoso, entro la metà del mese sarà possibile aderire alla regolarizzazione delle violazioni in materia di scontrino elettronico.

Un focus punto per punto degli adempimenti in scadenza a dicembre.

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Le scadenze fiscali dicembre 2023

AdempimentoScadenza
Seconda rata rottamazione quater 5 dicembre 2023, con tolleranza di 5 giorni
Ravvedimento operoso scontrino elettronico 15 dicembre 2023
Saldo IMU 18 dicembre 2023
Adempimenti periodici IRPEF, IVA e INPS 18 dicembre 2023
Ravvedimento speciale 20 dicembre 2023 (quarta rata e rimessione in termini)
Acconto IVA 27 dicembre 2023

Scadenze fiscali 5 dicembre 2023: seconda rata della rottamazione quater con tolleranza

Ad aprire il calendario delle scadenze fiscali di dicembre 2023 è l’appuntamento con la seconda rata della rottamazione quater.

Il termine di scadenze era fissato al 30 novembre ma, per effetto della tolleranza di cinque giorni, sono considerati validi i versamenti effettuati entro il 5 dicembre 2023.

Questa quindi la data da annotare per evitare di decadere dai benefici della definizione agevolata e, conseguentemente, dover versare il debito dovuto comprensivo di sanzioni e interessi e veder riavviare le azioni di recupero coattivo da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Alla data del 5 dicembre 2023 i contribuenti dovranno quindi aver versato un ammontare pari al 20 per cento delle somme complessivamente dovute a titolo di definizione agevolata.

Il restante 80 per cento della quota addebitata a chi ha aderito alla rottamazione quater dovrà essere versato secondo il piano di rateazione prescelto in sede di domanda, in un massimo di ulteriori 16 quote e alle seguenti scadenze a partire dal 2024:

  • 28 febbraio,
  • 31 maggio,
  • 31 luglio,
  • 30 novembre.

Scadenze fiscali 15 dicembre 2023, ultimo giorno per il ravvedimento operoso sugli scontrini elettronici

L’articolo 4 del decreto legge n. 131/2023 ha introdotto il ravvedimento operoso sullo scontrino elettronico, applicabile anche in caso di violazioni già constatate non oltre la data del 31 ottobre, relative al periodo dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023.

Ci sarà tempo fino al 15 dicembre per pagare l’importo dovuto e le violazioni regolarizzate mediante ravvedimento operoso non si calcoleranno ai fini dell’applicazione della sanzione accessoria della sospensione della licenza o dell’attività.

Scadenze fiscali 18 dicembre 2023, saldo IMU e conguaglio

La scadenza del saldo IMU 2023 del 16 dicembre cade di sabato e pertanto subisce un rinvio automatico a lunedì 18, data ultima entro la quale versare le somme dovute senza l’applicazione di sanzioni.

L’appuntamento con la principale tassa sulla casa chiama alla cassa i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale e non beneficiari di ulteriori esenzioni.

Nessuna novità da segnalare in merito alle date da ricordare:

  • entro il 16 giugno era necessario pagare la prima rata, l’acconto IMU;
  • il saldo IMU deve essere versato invece entro lunedì 18 dicembre.

Ai fini del calcolo e del pagamento della somma dovuta si ricorda che se per l’acconto è stato possibile utilizzare le aliquote fissate dal Comune di riferimento per la scorsa annualità, in sede di saldo si dovrà tener conto delle nuove aliquote fissate con apposito regolamento.

IMU 2023Scadenza
Acconto (prima rata) 16 giugno
Saldo (seconda rata ed eventuale conguaglio) 18 dicembre

L’imposta è dovuta dai soggetti che possiedono fabbricati, esclusa l’abitazione principale (a patto che non rientri nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), aree fabbricabili e terreni agricoli.

Scadenze fiscali 18 dicembre 2023: adempimenti periodici IRPEF, IVA e INPS

Rinvio al 18 dicembre anche per il termine degli adempimenti periodici IRPEF, IVA e contributi INPS.

L’adempimento interessa le partite IVA e i sostituti d’imposta.

In merito gli adempimenti IRPEF, l’appuntamento con il Fisco è relativo al versamento delle ritenute alla fonte a titolo d’acconto operate dai sostituti d’imposta su:

  • redditi di lavoro dipendente e assimilati corrisposti nel mese precedente. Oltre alle ritenute il sostituto d’imposta deve versare anche le addizionali comunali e regionali;
  • redditi di lavoro autonomo corrisposti nel mese precedente, provvigioni per rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione e di rappresentanza corrisposte nel mese precedente. Il codice tributo da utilizzare è, come di consueto, 1040. Il periodo di competenza è il mese di novembre 2023.

Lo stesso modello F24 è utilizzabile per provvedere al pagamento dei contributi INPS dovuti dal datore di lavoro sulle retribuzioni pagate nel mese di novembre precedente a quello della scadenza.

Chiamate alla cassa anche le partite IVA con liquidazione mensile, le quali dovranno provvedere al versamento dell’imposta dovuta. Anche in questo caso dovrà essere utilizzato il modello F24, inserendo nella sezione “Erario” il codice tributo 6011.

Scadenze fiscali 20 dicembre 2023, doppio appuntamento con il ravvedimento speciale dopo la proroga

Alla cassa entro la scadenza del 20 dicembre 2023 per il ravvedimento speciale delle violazioni tributarie, con un doppio appuntamento.

Il ravvedimento speciale consente di sanare gli omessi versamenti beneficiando della riduzione della sanzione a 1/18 del minimo irrogabile e la prima scadenza da rispettare era fissata al 2 ottobre scorso.

L’omesso versamento, anche parziale, comporta il venir meno del beneficio accordato e le somme dovute sono automaticamente iscritte a ruolo.

Per chi ha saltato la prima o unica scadenza, con la legge di conversione del decreto Proroghe, il DL n. 132/2023 è stata prevista la possibilità di rimessione in termini nel rispetto della scadenza del 20 dicembre.

Le somme dovute tuttavia non potranno essere oggetto di rateizzazione e bisognerà pagare l’intero importo in un’unica soluzione.

Chi invece ha aderito al ravvedimento speciale, versando la prima rata dovuta e rimuovendo irregolarità o omissioni entro il 2 ottobre scorso, potrà versare le somme dovute in 8 quote di pari importo.

Per l’anno in corso è il 20 dicembre il termine per il pagamento della quarta rata dovuta. Le restanti dovranno essere pagate invece il 31 marzo, il 30 giugno, il 30 settembre e il 20 dicembre 2024.

Scadenze fiscali 27 dicembre 2023, alla cassa per l’acconto IVA

Subito dopo le festività natalizie torna l’appuntamento con l’acconto IVA, in programma il 27 dicembre 2023.

Il termine riguarda sia le partite IVA con liquidazione mensile, sia quelle con liquidazione trimestrale.

Sono tre i metodi possibili per il calcolo dell’imposta per i contribuenti chiamati all’appuntamento con il Fisco.

Il primo è il metodo storico, in base al quale deve essere versato un acconto IVA pari all’88 per cento dell’imposta corrisposta nel periodo precedente (mese o trimestre sulla base della tipologia di contribuente).

Il secondo è il cosiddetto “metodo previsionale”. L’acconto IVA in questo caso viene calcolato su una previsione delle operazioni che sono state effettuate nell’ultimo periodo dell’anno. La percentuale di imposta da versare è, anche in questo caso, l’88 per cento dell’imposta stimata.

C’è infine il metodo analitico, che prevede il calcolo sulla base delle operazioni effettuate entro il 20 dicembre 2023.

In questo caso, però, il contribuente dovrà versare il 100 per cento dell’imposta che deriva dalle liquidazioni.

Nello specifico devono essere tenute in considerazione:

  • le operazioni annotate nel registro delle fatture emesse (o dei corrispettivi) dal 1° dicembre al 20 dicembre per contribuenti mensili o dal 1° ottobre al 20 dicembre per contribuenti trimestrali;
  • operazioni effettuate, ma non ancora registrate o fatturate, dal 1° novembre al 20 dicembre;
  • operazioni annotate nel registro delle fatture degli acquisti dal 1° dicembre al 20 dicembre, per contribuenti mensili, o dal 1° ottobre al 20 dicembre per contribuenti trimestrali.

Tregua natalizia delle scadenze fiscali da dicembre 2024

Dall’analisi degli appuntamenti del mese emerge chiaramente quanto sia affollato il calendario delle scadenze di dicembre, periodo caratterizzato dalle festività natalizie oltre che dalle operazioni fiscali di chiusura d’anno.

Su questo fronte si ricorda che dal prossimo anno sono previste importanti novità e, in particolare, il decreto legislativo attuativo della riforma fiscale in materia di semplificazione degli adempimenti prevede, al pari di quanto già previsto ad agosto, la sospensione dei controlli dell’Agenzia delle Entrate.

Una tregua natalizia che comporterà l’interruzione delle attività relative alla trasmissione di comunicazioni derivanti dai controlli automatizzati, controlli formali e di liquidazione delle imposte sui redditi assoggettati a tassazione separata, così come dell’invio delle lettere di compliance.

Uno stop che non dovrebbe tuttavia interessare anche gli adempimenti fiscali ordinari, che resteranno in calendario così come previsto ad oggi (salvo novità).

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