IMU 2023, scadenza oggi 18 dicembre per il saldo della tassa sulla casa. Si paga la seconda rata dovuta e restano invariate le regole sui soggetti obbligati
IMU 2023, alla cassa entro oggi 18 dicembre.
Ha preso il via la giornata clou dell’anno per chiudere i conti con la tassa sulla casa: la scadenza del saldo IMU di oggi prevede il versamento della restante quota di imposta dovuta, dopo l’appuntamento di giugno.
Il termine ultimo per pagare la seconda rata è fissato come di consueto al 16 dicembre ma, cadendo di sabato, è possibile versare l’importo dovuto entro lunedì 18 senza l’applicazione di sanzioni.
Per l’anno in corso bisogna tenere a poche alcune novità: la più importante è l’esenzione IMU prevista dalla Legge di Bilancio 2023 per gli immobili occupati abusivamente, nel rispetto di specifiche condizioni.
Da attenzionare anche le ultime novità previste dalla Legge di Bilancio 2024, con un emendamento dei Relatori che rinvia al 29 febbraio il termine di versamento del conguaglio in oltre 200 comuni.
Soffermiamoci quindi su quando si paga l’IMU 2023 e su quali sono le novità da monitorare ai fini del versamento.
IMU 2023, oggi 18 dicembre la scadenza del saldo: si paga la seconda rata
La scadenza del saldo IMU 2023 era fissata come di consueto al 16 dicembre, termine che cadendo di sabato concede due giorni in più per i pagamenti.
Oggi, 18 dicembre, è quindi la data ultima per il versamento delle somme dovute senza l’applicazione di sanzioni.
L’appuntamento con la principale tassa sulla casa chiama alla cassa i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale e non beneficiari di ulteriori esenzioni.
Ai fini del calcolo e del pagamento della somma dovuta si ricorda che se per l’acconto è stato possibile utilizzare le aliquote fissate dal Comune di riferimento per la scorsa annualità, in sede di saldo si dovrà tener conto delle nuove aliquote fissate con apposito regolamento.
IMU 2023 | Scadenza |
---|---|
Acconto (prima rata) | 16 giugno |
Saldo (seconda rata ed eventuale conguaglio) | 18 dicembre |
Da attenzionare tuttavia le novità previste da un emendamento dei Relatori alla Manovra 2024, che rinvia il termine per il conguaglio al 29 febbraio prossimo.
La scadenza del saldo IMU 2023 non chiude i conti: conguaglio a febbraio in oltre 200 comuni
Da segnare in rosso sul calendario una nuova scadenza per l’IMU 2023: la Legge di Bilancio si appresta a rinviare il termine del conguaglio al 29 febbraio 2024, per venire incontro alle esigenze di oltre 200 comuni che non hanno pubblicato le delibere con le nuove aliquote rispettando la scadenza del 28 ottobre.
La novità è contenuta in un emendamento dei relatori alla Legge di Bilancio 2024 che prevede, limitatamente al 2023, la possibilità di pubblicare delibere e regolamenti entro il 15 gennaio 2024.
Il conguaglio rispetto a quanto già versato è dovuta quindi entro il 29 febbraio 2024, ovviamente senza l’applicazione di sanzioni e interessi. Si resta in attesa in ogni caso dell’ok definitivo alla Manovra per le dovute conferme.
Scadenza IMU 2023, le novità in vista dell’appuntamento di dicembre con il saldo
La Legge di Bilancio 2023 ha ampliato le ipotesi di esenzioni dal versamento dell’IMU a partire dall’anno in corso, prevedendo che l’imposta non è dovuta in caso di occupazione abusiva dell’immobile posseduto.
Nello specifico, all’articolo 1, comma 759, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 è stata aggiunta la lettera g-bis, che dispone l’esenzione per gli immobili non utilizzabili né disponibili per i quali sia stata presentata denuncia di occupazione abusiva o qualora sia iniziata un’azione giudiziaria penale.
La fruizione dell’esenzione è subordinata alla presentazione di apposita comunicazione al Comune di riferimento, così come è richiesto l’invio della stessa in caso di cessazione dei presupposti per fruire dell’esonero.
Nessuna comunicazione è tuttavia prevista per l’anno in corso: a specificarlo è stato il MEF in una nota pubblicata a ridosso della scadenza del 18 dicembre.
È stata inoltre confermata l’esenzione IMU 2023 per i comuni di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto colpiti dagli eventi sismici del 2012, fino alla ricostruzione e agibilità degli edifici interessati e in ogni caso fino al 31 dicembre 2023.
Scadenza IMU 2023: chi paga?
Dopo un focus sulle principali novità, è bene vedere chi sono i soggetti tenuti al pagamento dell’IMU 2023.
Il presupposto IMU, che definisce i casi in cui è obbligatorio il versamento della tassa sulla casa, è il possesso di:
- fabbricati, esclusa l’abitazione principale (salvo che si tratti di un’unità abitativa classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9);
- aree fabbricabili;
- terreni agricoli.
Nello specifico, sono considerati soggetti passivi IMU:
- il proprietario dell’immobile,
- il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, il genitore assegnatario della casa familiare a seguito di provvedimento del giudice;
- concessionario nel caso di concessione di aree demaniali;
- locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.
Si ricorda che l’IMU non si paga sulla prima casa, l’abitazione principale, a patto che questa non rientri tra le categorie degli immobili di lusso.
Scadenza IMU 2023: le regole per i coniugi con diverse residenze
Non è una novità di quest’anno, ma è bene ritornare sulle regole previste ai fini dell’esenzione IMU per i coniugi con residenza in immobili differenti.
La Corte Costituzionale con la sentenza n. 209 depositata il 13 ottobre 2022 ha ripristinato il diritto alla doppia esenzione.
Nello specifico, la Consulta ha dichiarato illegittime le norme che prevedevano il diritto all’esenzione solo per una delle abitazioni possedute.
L’agevolazione spetta per ciascuna abitazione principale di persone sposate o parti di un’unione civile anche, nel rispetto dei requisiti della dimora abituale e della residenza anagrafica del possessore dell’immobile a prescindere dal suo nucleo familiare.
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