Rottamazione delle cartelle in “perdita” di quasi un miliardo e mezzo

Rosy D’Elia - Fisco

Le entrate che arrivano dalla rottamazione delle cartelle si riducono: la “perdita” registrata nei dati delle Entrate ammonta a quasi un miliardo e mezzo, ma nel frattempo il DL Milleproroghe tende la mano ai decaduti

Rottamazione delle cartelle in “perdita” di quasi un miliardo e mezzo

Da un anno all’altro la portata della rottamazione delle cartelle, la definizione agevolata prevista dalla tregua fiscale del 2023, si è ridotta di circa un miliardo e mezzo. A registrare i dati sulla “perdita” sono l’Agenzia delle Entrate e l’AdER nella panoramica annuale sui risultati ottenuti, che è stata presentata ieri, 18 febbraio 2024.

Nel 2023 gli incassi relativi alle rate pagate dai cittadini e dalle cittadine con debito con il Fisco ammontavano a 6,8 miliardi di euro. Mentre nel 2024 si sono fermati a 5,4 miliardi.

Rottamazione delle cartelle: perdita di quasi un miliardo e mezzo

Oltre 3,8 milioni di cittadini e cittadine hanno presentato domanda di adesione alla rottamazione quater, ma la prospettiva delle entrate via via si restringe.

Nella riduzione registrata tra il primo e il secondo anno è senza dubbio rilevante il meccanismo alla base dei pagamenti:

  • è stato possibile scegliere di pagare le somme dovute in un’unica soluzione entro il 30 ottobre 2023;
  • ma anche chi ha rateizzato gli importi delle cartelle ha dovuto corrispondere le somme più corpose proprio nella prima fase: la prima e la seconda rata dei piani hanno un valore ciascuna pari al 10 per cento delle somme complessivamente dovute.

Nel 2023, quindi, sono confluiti i primi e più corposi versamenti della maggior parte degli aderenti, nel 2024 le cifre più alte sono state pagate soltanto da coloro che si trovano nelle zone colpite dalle alluvioni di maggio 2023 e che seguono un calendario differito di tre mesi.

E così, nonostante proroghe e riaperture, negli ultimi dati presentati dall’Agenzia delle Entrate e dall’AdeR nel 2024 il valore della rottamazione quater si ferma a 5,4 miliardi di euro, 3,2 relativi ai tributi gestiti dalle Entrate.

In totale l’incasso che deriva dalle misure straordinarie, in cui rientrano la definizione delle liti pendenti, la pace fiscale e la rottamazione delle cartelle, risulta pari a 3,5 miliardi contro i 5,1 miliardi dell’anno precedente.

Restano cifre importanti che contribuiscono all’economia complessiva delle somme recuperate nel 2024 grazie all’attività antievasione delle due Agenzie, in totale 26,3 miliardi di euro, ma il calo è pari al 30 per cento.

Rottamazione delle cartelle in perdita: si tenta la via della riapertura

Una parte della “perdita” sicuramente è determinata anche dal venir meno dei pagamenti da parte di tutti e tutte coloro che non hanno rispettato le scadenze in calendario, i cosiddetti decaduti, nonostante i tentativi finalizzati proprio a tenere i contribuenti nel perimetro della definizione agevolata.

A febbraio dello scorso anno, con il DL Milleproroghe era stato prorogato al 15 marzo il pagamento in scadenza il 28 febbraio, dando la possibilità anche ai cosiddetti decaduti di tornare pagare anche le rate pregresse, le prime due più corpose e la terza. Anche per i versamenti del 31 luglio è stato concesso più tempo, spostando il termine al 15 settembre.

E a distanza di un anno si riprova ancora a riportare sulla via della rottamazione quater i cosiddetti decaduti.

Il testo di conversione in legge del Decreto Milleproroghe riaprirà le porte della rottamazione quater ai contribuenti che avevano aderito in prima battuta ma che, non versando le rate entro i termini, non possono più beneficiare della definizione agevolata. Questa volta, però, sarà necessario presentare una nuova domanda e attendere un nuovo calendario di pagamenti dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.

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