Quoziente familiare per l'accesso al superbonus 2023: conta la soglia di reddito per beneficiare della detrazione al 90 per cento sui lavori effettuati sulle unifamiliari, non si considera l'ISEE, come accade per altre agevolazioni. La tabella per il calcolo nel DL Aiuti quater, atteso in Gazzetta Ufficiale.
L’introduzione del quoziente familiare per poter verificare i requisiti di accesso al superbonus 2023 è una delle novità introdotte con il Decreto Aiuti quater.
Dal 1° gennaio i proprietari delle singole abitazioni possono beneficiare della detrazione al 90 per cento per i lavori effettuati a patto, però, che si tratti di prima casa e che non si superi la soglia di reddito di 15.000 euro l’anno, innalzata in base al numero di componenti del nucleo familiare.
Non si prende, quindi, in considerazione l’ISEE, come accade per moltissime agevolazioni, ma una nuova modalità di calcolo: le regole sono contenute nella bozza del nuovo provvedimento contro il caro energia, atteso entro il 18 novembre in Gazzetta Ufficiale.
Quoziente familiare per l’accesso al superbonus: come effettuare il calcolo della soglia di reddito
Per verificare uno dei requisiti principali di accesso al superbonus 2023 per le unifamiliari sarà necessario tenere conto del cosiddetto quoziente familiare.
Il calcolo viene effettuato in base al reddito relativo all’anno precedente a quello di sostenimento della spesa che si ottiene sommando gli importi posseduti dal contribuente stesso, dal coniuge del contribuente, dal soggetto legato da unione civile o convivente se presente nel suo nucleo familiare, e da eventuali familiari che risultano a carico in base alle regole stabilite dall’articolo 12 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
Seguendo le regole del quoziente familiare per verificare la possibilità di beneficiare della detrazione, che per il 2023 sarà pari al 90 per cento e non più al 110 per cento, una volta calcolata la somma, bisognerà dividere la cifra ottenuta per un numero di parti determinato secondo la tabella riportata nella bozza del Decreto Aiuti quater, si attende entro il 18 novembre la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo definitivo.
Nucleo familiare | Numero di parti |
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Contribuente | 1 |
Se nel nucleo familiare è presente un coniuge, il soggetto legato da unione civile o la persona convivente | si aggiunge 1 |
Se nel nucleo familiare sono presenti familiari, diversi dal coniuge di cui all’articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, dal soggetto legato da unione civile o dal convivente, che nell’anno precedente quello di sostenimento della spesa si sono trovati nelle condizioni previste nel comma 2 del medesimo articolo 12, in numero pari a:
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si aggiungono le seguenti cifre: |
Facendo un esempio pratico, con un reddito complessivo di 24.000 euro posseduto da marito e moglie, è possibile accedere ai benefici del superbonus dal momento che la somma va divisa per due.
Quoziente familiare per l’accesso al superbonus: si fa riferimento alla soglia di reddito e non all’ISEE
Nel comunicato stampa diffuso dal Governo al termine del Consiglio dei Ministri il 10 novembre che ha approvato il Decreto Aiuti quater si legge:
“Si introduce la possibilità, anche per il 2023, di accedere al beneficio per i proprietari di singole abitazioni, a condizione che si tratti di prima casa e che i proprietari stessi non raggiungano una determinata soglia di reddito (15mila euro l’anno, innalzati in base al quoziente familiare)”.
Con questa modalità di calcolo, quindi, la soglia reddituale da rispettare è fissata a 15.000 euro ma cresce in base alla composizione del nucleo familiare: le famiglie numerose dovranno rispettare un limite più alto, come riportato in tabella.
Nucleo familiare | Soglia di reddito |
---|---|
Un solo contribuente | 15.000 euro |
Se nel nucleo familiare è presente un coniuge, il soggetto legato da unione civile o la persona convivente | 30.000 euro |
Se nel nucleo familiare sono presenti familiari, diversi dal coniuge di cui all’articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, dal soggetto legato da unione civile o dal convivente, che nell’anno precedente quello di sostenimento della spesa si sono trovati nelle condizioni previste nel comma 2 del medesimo articolo 12, in numero pari a:
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Le cifre crescono come di seguito: |
Per fare chiarezza sui nuovi requisiti di accesso al superbonus bisogna sottolineare che il calcolo legato al quoziente familiare è del tutto diverso dall’ISEE, Indicatore della Situazione Economica Equivalente, solitamente utilizzato per verificare il diritto a beneficiare di una serie di agevolazioni e prestazioni, come ad esempio il reddito di cittadinanza.
Nel caso dell’ISEE, infatti, si tiene conto non solo dei redditi, ma anche dei patrimoni posseduti e di una scala di equivalenza che varia in base alla composizione del nucleo familiare: prevedendo trattamenti più favorevoli per i nuclei con tre o più figli per quelli in cui sono presenti persone con disabilità o non autosufficienti. Si fa riferimento, inoltre, ai due anni precedenti, ad eccezione del modello ISEE corrente che scatta una fotografia più aggiornata della situazione.
È chiaro, quindi, che il calcolo della soglia reddituale è del tutto diverso dall’ISEE sia per i valori che prende in considerazione, non contano i patrimoni, che per il periodo di riferimento e la scala di equivalenza che si utilizza.
In ogni caso per avere conferma delle regole di calcolo sarà necessario attendere il testo ufficiale del Decreto Aiuti quater che introduce questa e altre novità sul superbonus 2023.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Quoziente familiare per l’accesso al superbonus 2023: la tabella per il calcolo, diverso dall’ISEE