Quando deve essere approvata la Legge di Bilancio 2025?

Rosy D’Elia - Fisco

In ritardo i lavori finali della Legge di Bilancio 2025: si attende l'approvazione della Camera e poi il testo passerà al Senato, ma quando deve essere approvata la Manovra per evitare l'esercizio provvisorio?

Quando deve essere approvata la Legge di Bilancio 2025?

Si accumula ritardo sulla fase finale dei lavori della Legge di Bilancio 2025: il testo era atteso in Aula alla Camera lunedì 16 dicembre, ma le decisioni sugli emendamenti si sono complicate e il primo ok sull’impianto rinnovato della Manovra dovrebbe arrivare entro venerdì 20 dicembre.

Si allontana sempre di più l’ipotesi di un’approvazione definitiva entro Natale e, anzi, pur utilizzando tutto il tempo a disposizione, per il Senato si prospetta un passaggio lampo.

Per evitare l’esercizio provvisorio, in ogni caso, sarà necessario tagliare il traguardo entro la scadenza del 31 dicembre 2024.

Quando viene approvata la Legge di Bilancio 2025?

Il cantiere dei lavori per la costruzione della prossima Manovra è stato ufficialmente aperto con il Consiglio dei Ministri del 15 ottobre scorso: in linea con i tempi stabiliti, la riunione di Governo non ha solo dato il suo via libera al Documento Programmatico di Bilancio, che solitamente contiene in forma embrionale le misure per l’anno successivo, ma ha anche approvato il Disegno di Legge di Bilancio 2025, che riporta la traccia di partenza per la scrittura del testo definitivo.

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Dal taglio del cuneo fiscale e contributivo come misura strutturale alle novità per i bonus destinati alle famiglie, sono diverse le novità inserito nell’impianto iniziale della Manovra 2025. A cui si aggiungono modifiche, integrazioni e correzioni durante l’iter parlamentare.

Fisco Le novità in arrivo:

  • taglio del cuneo fiscale e contributivo con una nuova impostazione destinata anche a chi ha retribuzioni fino a 40.000 euro;
  • conferma delle tre aliquote IRPEF;
  • tagli delle detrazioni fiscali per redditi oltre i 75.000 euro con quoziente familiare;
  • tassazione delle criptovalute: il DDL Bilancio prevedeva una ritenuta sulle plusvalenze al 42 per cento. Ma con le novità introdotte durante l’iter parlamentare dovrebbe restare al 26 e passare al 33 solo dal 2026;
    Misure aggiunte durante l’iter:
  • limite flat tax dipendenti e pensionati da 30 a 35 mila euro;
  • IRES premiale con riduzione del 4 per cento con specifici requisiti.
Fisco e Lavoro Le misure previste:

  • detassazione per i premi di produttività al 5 per cento anche nel periodo 2025-2027;
  • proroga triennale anche per la maxi deduzione per le nuove assunzioni;
  • conferma triennale anche per la soglia di esenzione dei fringe benefit per lavoratrici e lavoratori dipendenti che attualmente è fissata a 1.000 euro e a 2.000 euro in caso di figli a carico con l’estensione a 5.000 euro per assunti che trasferiscono la residenza oltre i 100 chilometri
Bonus casa Diverse novità in arrivo per i bonus casa:

  • ecobonus e bonus ristrutturazioni al 50 per cento per le prime case, per le altre al 36 per cento (dal 2026 scenderanno al 30 per cento);
  • viene prorogato nella sua versione attuale il bonus mobili;
  • stop al bonus caldaie;
  • per il Superbonus in cantiere due novità:
    • fruizione in dieci anni anche per le spese sostenute nel 2023;
    • detrazione al 65 per cento dal 1° gennaio 2025 solo per chi ha già iniziato i lavori.
Famiglie Il pacchetto di misure prevede:

  • tre mesi di congedo parentale indennizzato all’80 per cento;
  • conferma della carta dedicata a te, ma con meno risorse;
  • carta per i nuovi nati, bonus bebè, di 1.000 euro con ISEE fino a 40.000 euro;
  • esclusione dell’assegno unico per il bonus nido e accesso al rimborso spese per le rette in misura piena più semplice;
  • conferma delle agevolazioni sui mutui per la prima casa si applicheranno fino al 31 dicembre del 2027 e delle regole specifiche per le famiglie numerose;
  • Misure aggiunte durante l’iter:
  • bonus elettrodomestici;
  • spese sportive e ricreative di figli e figlie per chi ha un ISEE finoa 15.000 euro
Altre novità per lavoratori e imprese Tra le altre misure:

  • risorse per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-2027;
  • stop a pensioni e stipendi per i dipendenti pubblici con debiti nei confronti della PA per oltre 5.000;
  • bonus mamme confermato ed esteso alle autonome, ma con requisiti più restrittivi;
  • rifinanziamento dei bonus assunzioni per giovani, donne, ZES;
  • rifinanziamento Nuova Sabatini
  • misure aggiunte durante l’iter:
    • riduzione del 50 per cento dei contributi per i nuovi artigiani e commercianti iscritti dal 2025 alla gestione separata dell’INPS;
    • stretta sui requisiti NASPI;
    • estensione della decontribuzione Sud
Pensioni Sul fronte delle pensioni:

  • conferma per Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale;
  • pensione anticipata con possibilità di sommare la rendita della pensione integrativa all’importo dell’assegno di pensione ma con requisito contributivo più alto;
  • Rivalutazione piena e lieve aumento pensioni minime;
  • Più incentivi per chi resta al lavoro;
  • Rafforzamento della previdenza complementare.

L’iter di approvazione del testo è stato avviato lo scorso 23 ottobre con la trasmissione del Disegno di Legge di Bilancio 2025 al Parlamento.

Legge di Bilancio 2025: quando esce il testo definitivo della Manovra?

A inaugurare i lavori parlamentari a Montecitorio una pioggia di emendamenti, più di 4.500, presentati anche dalla stessa maggioranza per integrare, correggere, modificare quanto previsto in prima battuta.

Dopo oltre un mese dalla partenza, si è concluso il lavoro della Commissione Bilancio nella serata del 17 dicembre: sul testo dovrebbe essere posta la questione di fiducia. Bloccato, quindi, dovrebbe poi arrivare al Senato a ridosso di Natale.

I tempi, anche quest’anno, si fanno molto stretti e il calendario chiude le porte a una discussione vera al Senato, considerando la necessità di rispettare la scadenza di fine anno.

Per evitare l’esercizio provvisorio, la Legge di Bilancio 2025 dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2024. Negli ultimi anni Governo e Parlamento hanno utilizzato quasi tutto il loro tempo a disposizione.

Leggi di BilancioData di approvazione
LEGGE n. 213/2023 30 dicembre
LEGGE n. 197/2022 29 dicembre
LEGGE n. 234/2021 30 dicembre
LEGGE n. 178/2020 30 dicembre
LEGGE n. 160/2019 27 dicembre
LEGGE n. 145/2018 30 dicembre

Approvazione Legge di Bilancio 2025: quando scatta l’esercizio provvisorio?

L’obiettivo è sempre quello di evitare l’esercizio provvisorio che è regolato dall’articolo 81 della Costituzione, pilastro della stessa normativa che regola il ciclo di bilancio.

“Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.

L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi”.

Si legge nel comma 5.

Per comprendere che cos’è l’esercizio provvisorio bisogna partire proprio da due tratti distintivi che emergono dal testo: si tratta di una eccezione ed è una strada percorribile per un breve periodo transitorio.

Nonostante sia stato utilizzato spesso nei primi anni della Repubblica per prendere tempo, successivamente è diventato un rischio da evitare, l’ultima volta è stato applicato nel 1988 dal Governo Goria.

Si punta a tagliare il traguardo della Legge di Bilancio 2025 nei tempi perché l’esercizio provvisorio genera un meccanismo di gestione della spesa pubblica limitato sia in nei margini di manovra che nell’utilizzo delle risorse, descritto nel dettaglio dall’articolo 32 della Legge numero 196 del 2009:

“La gestione del bilancio è consentita per tanti dodicesimi della spesa prevista da ciascuna unità elementare di bilancio, ai fini della gestione e della rendicontazione, quanti sono i mesi dell’esercizio provvisorio, ovvero nei limiti della maggiore spesa necessaria, qualora si tratti di spesa obbligatoria e non suscettibile di impegni o di pagamenti frazionati in dodicesimi.

Come evidenziato, negli ultimi anni Governi e Parlamento hanno utilizzato quasi tutto il periodo a disposizione per la Manovra, evitando sempre il rischio dell’esercizio provvisorio, anche con le elezioni svolte a settembre e un cambio di Esecutivo in piena stagione di Bilancio, come accaduto nel 2022.

L’obiettivo alla fine è stato sempre raggiunto, anche a costo di ridurre al minimo l’ultima fase della discussione parlamentare.

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