Senza regali non sarebbe più Natale, così come senza proroga non saremmo nel sistema fiscale italiano. Di Tania Stefanutto
Senza regali non sarebbe più Natale, così come senza proroga non saremmo nel sistema fiscale italiano. Ma Natale non ha bisogno dei regali, il 25 dicembre è Natale, cosi come le dichiarazioni e i versamenti non hanno bisogno della proroga, hanno comunque una scadenza naturale.
Ieri abbiamo riscoperto il Natale: la proroga, tanto bramata, chiesta a gran voce, e concessa a tempo di record, ha fatto più danni che doni.
Ecco quindi il paradosso: forse prorogare senza un disposto normativo chiaro (tradotto solo perché siamo pieni di adempimenti e non facciamo in tempo) ha portato la proroga a danneggiare coloro che l’hanno invocata.
La norma non mente: i versamenti seguono un preciso calendario, regole ormai consolidate, ma che nell’ansia da prestazione sono state dimenticate.
Ma chi ha fatto i compiti in maniera diligente, chi ha organizzato il proprio calendario sulla base di quanto previsto da norme di legge, oggi è “vittima e carnefice”.
Vittima perché dovrà mettere mano ad attività già concluse e carnefice perché quando “invoca interpretazioni autentiche da parte dell’Agenzia” o “lamenta il rilascio di circolari da applicare”, legittima questo sistema.
La versione ufficiale (la proroga non può “superare” i 20 giorni) e la dimenticanza dei liberi professionisti dimostra, se ce ne fosse bisogno, che le norme (anche i Dpcm) vanno coordinate con quelle già presenti nel sistema.
Ci vuole il coraggio di non chiedere le proroghe, ma di applicare lo Statuto dei diritti del contribuente: la Legge 96/2017 ha modificato il sistema di calcolo dell’Ace, bene si applica dal periodo d’imposta successivo (art. 3).
Invece di elemosinare proroghe a “scoppio ritardato” non sarebbe più dignitoso applicare le Norme? Ma forse per applicare le Norme (e non le circolari) sarebbe il caso ripartire dalle basi: il 25 dicembre si festeggia la nascita di Gesu’, la letterina è inviata a Babbo Natale (che non è nemmeno parente alla lontana di Gesu’), i doni non si cambiano.
Nella prossima lettera a Babbo Natale chiediamo in dono “uno” Statuto del contribuente, magari la proroga non servirà più.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: La proroga last second: un regalo sgradito