Il comunicato stampa del MEF sulla proroga delle scadenze per le zone interessate dalle calamità, pubblicato nel pomeriggio del 28 luglio, lascia qualche dubbio: le perplessità riguardano la modalità di comunicazione. La proposta di un protocollo di intervento
Scadenze per i versamenti sospese o non sospese? Il dubbio, che scaturisce dalla lettura del comunicato pubblicato nel pomeriggio di venerdì 28 luglio dall’Ufficio stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze, riguarda diversi contribuenti potenzialmente coinvolti.
In effetti per chi è obiettivamente impossibilitato al pagamento di quanto dovuto, per le difficoltà finanziare conseguenti alla calamità o per altri motivi, poco cambia.
Ma per chi avrebbe la possibilità di pagare entro il 31 luglio le imposte, trovandosi poi di conseguenza a corto di liquidità per sopperire alle esigenze immediate derivanti dalla calamità, la scelta già ardua è acuita da un comunicato che della chiarezza certo non brilla.
Proroga dei versamenti: calamità e Statuto del Contribuente
È vero che il preannunciato provvedimento relativo ai versamenti delle imposte è previsto dallo Statuto del Contribuente, Legge 27 luglio 2000, n. 212, che all’articolo 9 dal titolo “Rimessione in termini”, dispone:
“1. Il Ministro delle finanze, con decreto da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, rimette in termini i contribuenti interessati, nel caso in cui il tempestivo adempimento di obblighi tributari è impedito da cause di forza maggiore. Qualora la rimessione in termini concerna il versamento di tributi, il decreto è adottato dal Ministro delle finanze di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica.”
Ed ancora lo stesso Statuto del Contribuente all’articolo 9 prosegue con quanto stabilito al comma 2:
“ 2. Con proprio decreto il Ministro delle finanze, sentito il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, può sospendere o differire il termine per l’adempimento degli obblighi tributari a favore dei contribuenti interessati da eventi eccezionali ed imprevedibili.”
Appare pertanto chiaro che i casi avvenuti in questi giorni rientrino in tale previsione e probabilmente i preannunciati provvedimenti non si limiteranno ad un mero differimento dei termini di versamento.
Il tema su cui si vuole concentrare la riflessione è però il seguente: questo nuovo stile nella modalità di comunicazione della Pubblica Amministrazione è veramente sempre efficace?
Ben venga quando il messaggio è diretto e risolutivo della questione, preannunciando provvedimenti sostanzialmente definiti nell’oggetto e nei destinatari.
Diversamente, come in questo caso, rischia di aggiungere solo ulteriori dubbi a coloro i quali, potrebbero magari adempiere nei termini, ma con qualche giorno di respiro in più avrebbero qualche giorno in più per ponderare le proprie priorità.
Proroga dei versamenti: la proposta di un protocollo di intervento
Atteso il ripetersi delle calamità naturali, che si susseguono sempre più spesso nel tempo in conseguenza dei cambiamenti climatici in atto, sarebbe utile definire un protocollo univoco di intervento così da avere per tempo già una idea di quello che potrà essere il perimetro della disposizione.
Inoltre, perché non considerare anche il caso dei contribuenti non direttamente coinvolti perché ubicati in un luogo diverso, ma che al momento dell’evento non avevano ancora ricevuto la comunicazione di quanto dover pagare, come accade a diversi soggetti ancora oggi, perché il proprio consulente incaricato della tenuta delle scritture contabili e del personale è direttamente colpito dal disastro, dato che ubicato nell’area direttamente interessata?
In altre parole, occorrerebbe tenere in considerazione anche la situazione dei contribuenti che si sono affidati ad un intermediario fiscale direttamente colpito dall’emergenza.
Il tema potrebbe essere oggetto di dibattito in vista dei decreti delegati della Riforma Fiscale.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Proroga dei versamenti: i dubbi dopo il comunicato stampa del MEF