II commento alla notizia di una possibile proroga al 21 agosto delle imposte con maggiorazione dello 0,40 per cento che, se poi concretizzata al solito ultimo momento, poco cambierebbe. Verrebbero deluse ancora le attese dei primi segnali di quel cambio di passo che dovrebbe assicurare la riforma fiscale.
La notizia dell’ordine del giorno sulla proroga delle imposte al 21 agosto a firma degli onorevoli Gusmeroli, Cavandoli, Bagnai e Centemero, già trattata in queste pagine, sta destando molto interesse da parte dei colleghi interessati.
Commercialisti, consulenti del lavoro e tributaristi svolgono la propria attività di consulenza contabile in un ormai perenne stato di precarietà normativa e nella convulsa evoluzione della prassi.
Vedasi in tal senso anche la parcellizzazione dei codici tributo per il ravvedimento delle ritenute di acconto, dettata dalla risoluzione 18/E del 28 aprile scorso ed entrata in vigore il 3 luglio, nel pieno di questa ennesima campagna dichiarazioni fiscali che poco spazio lascia all’aggiornamento di dettaglio e la cui utilità per alcuni aspetti è nei fatti apprezzata e compresa da pochi.
Una burocrazia da snellire anche nelle procedure pubblicistiche
Si aggiunga a questo, un po’ come avvenuto per il decreto ministeriale con le ultime modifiche agli ISA firmato il 28 aprile e poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale il successivo 16 maggio, oltre due settimane dopo, il tempo “perso” tra l’annuncio di metà giugno scorso da parte del MEF della proroga al 20 luglio dei versamenti per i soggetti ISA via comunicato stampa - strumento che va ormai annoverato tra i documenti di prassi - e la sua formalizzazione e pubblicazione in Gazzetta.
Tempi lunghi che hanno consentito solo la scorsa settimana la diffusione della necessaria comunicazione del nuovo calendario dei versamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Tornando al commento della notizia dell’ordine del giorno sulla proroga al 21 agosto dei versamenti con maggiorazione, ad oggi per la incertezza dell’esito di questa tipologia di strumento lo stesso non può che essere considerato un mero segnale dell’attenzione sul tema da parte dei parlamentari firmatari, e non più di questo.
Da sottolineare che con l’Onorevole Gusmeroli, che va detto si è distinto anche prima della suo incarico a relatore sulla riforma fiscale sotto l’aspetto del confronto ed impegno sulle tematiche tributarie, diverse rappresentanze delle professioni prima citate, sia associative che sindacali, si erano appunto relazionate sul tema proroga e che già in precedenza era stato bocciato un suo emendamento avente lo stesso obiettivo.
Questo passaggio parlamentare va quindi letto ben ponderando quanto sopra senza chissà quali attese e poi diciamo che anche se verrà concessa, con grande sforzo ormai ci si è in qualche modo già organizzati per far fronte alle scadenze attualmente in vigore e se appunto concessa all’ultimo momento si rivelerà utile per pochi.
Uno stillicidio autolesionistico anche per lo stesso Erario
Una proroga che se come prima detto dovesse arrivare a liquidazioni ormai concluse avrebbe poco senso e semmai denoterebbe per l’ennesima volta la poca conoscenza delle dinamiche di uno studio, se non anche il poco rispetto per le professioni coinvolte.
Non si comprende questa ormai consueta forma di boicottaggio della salute psicofisica di coloro che con il proprio impegno assicurano il corretto adempimento dell’autoliquidazione delle imposte dirette, una delle più importanti fonti di liquidità per lo Stato.
Una pressione sulle attività degli studi nel mentre di una campagna dichiarativi che con il relativo conseguente versamento delle imposte dovute interessa una delle maggiori voci di entrata per l’Erario.
Appare quasi pleonastico ribadire che l’attesa riforma fiscale su cui molti contano dovrà in primis raggiungere l’obiettivo della semplificazione degli adempimenti, senza la quale per altri decenni saremo qui a riproporre gli stessi articoli sulle le stesse cicliche problematiche, le stesse proposte migliorative e gli stessi esiti il più delle volte nulli.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: L’ordine del giorno sulla proroga al 21 agosto e la chimera della semplificazione