Precauzioni coronavirus: scenari e azioni di autunno e inverno

Tommaso Gavi - Lavoro

Precauzioni coronavirus, quali azioni sono necessarie per gestire l'emergenza nel periodo dell'autunno e dell'inverno? Il documento realizzato dallo sforzo congiunto dell'INAIL e degli altri enti del comitato tecnico scientifico, diffuso il 15 ottobre 2020, riporta i possibili scenari e suggerisce una serie di azioni scalabili.

Precauzioni coronavirus: scenari e azioni di autunno e inverno

Precauzioni coronavirus, quali sono i possibili scenari per l’Italia e le azioni in risposta alla seconda ondata?

Lo spiega il documento diffuso dall’INAIL il 15 ottobre 2020.

La pubblicazione è il risultato del lavoro di esperti dell’Istituto e delle altre istituzioni del Comitato tecnico scientifico istituito presso la Protezione civile.

Nell’approfondimento vengono presentati quattro possibili scenari che variano in base alla situazione epidemiologica.

La strategia e la pianificazione seguono gli otto pilastri indicati dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

Lo strumento si presenta come una cassetta degli attrezzi per le autorità di sanità pubblica.

Precauzioni coronavirus: scenari e azioni di autunno e inverno

Quali precauzioni si dovranno prendere per contrastare l’epidemia nel periodo dell’autunno e dell’inverno?

La risposta è strettamente collegata con gli scenari che si presenteranno in Italia.

In tal senso il documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” diffuso dall’INAIL il 15 ottobre 2020 ha lo scopo di prevedere una serie di risposte, articolate in modo graduale a seconda della situazione emergenziale.

INAIL - Documento diffuso il 15 ottobre 2020
Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale.

La pubblicazione è frutto di uno sforzo congiunto di Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, INAIL, Conferenza Stato Regioni, Struttura commissariale straordinaria per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19, Università Cattolica di Roma, INMI Lazzaro Spallanzani, Organizzazione Mondiale della Sanità, Fondazione Bruno Kessler (FBK), AREU 118 Lombardia e AIFA.

Nello strumento sono illustrate le attività preparatorie messe in campo durante la fase di transizione e in vista della stagione autunno-invernale, con riferimento agli otto pilastri strategici individuati dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Tra le azioni messe in campo c’è il coordinamento a livello nazionale delle attività di pianificazione e monitoraggio alle azioni di supporto operativo e logistico:

Lo strumento intende essere una cassetta degli attrezzi per le autorità di sanità pubblica con un duplice obiettivo:

  • indicare l’insieme degli strumenti operativi già disponibili;
  • individuare un approccio condiviso per la rimodulazione delle misure di contenimento del fenomeno virale.

Precauzioni coronavirus: i quattro scenari possibili del periodo invernale

Nell’articolare le precauzioni necessarie per le azioni in risposta al coronavirus, vengono individuati quattro possibili scenari.

Tali scenari rispondono a diversi gradi di gravità dell’emergenza:

  • il primo scenario presenta una situazione in cui la trasmissione del virus è localizzata, molto simile al periodo dei mesi di luglio e di agosto;
  • il secondo scenario è caratterizzato da una situazione con trasmissibilità sostenuta e diffusa, ma gestibile nel breve-medio periodo dal sistema sanitario;
  • il terzo scenario presenta una situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa, con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo;
  • il quarto scenario ipotizza, invece, una trasmissibilità dei casi fuori controllo, con un numero di contagi elevato e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali nel breve periodo, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi.

Vengono progettate azioni scalabili che possano rispondere gradualmente al peggioramento della situazione epidemiologica.

Gli interventi tuttavia sono considerati non vincolanti, ma semplicemente a supporto di Regioni e Province autonome.

La gradualità delle azioni prospettate risponde inoltre al panorama eterogeneo che potrebbe venirsi a creare, con profonde differenze a livello territoriale.

Le restrizioni e le azioni permissive devono essere dunque bilanciate in base ad i rischi messi in evidenza dal monitoraggio periodico dell’istituito dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità.

Nel caso in cui la classificazione del rischio settimanale sia alta o molto alta per 3 o più settimane consecutive, con l’evidenza di una situazione non gestibile con le misure straordinarie già messe in atto, il documento suggerisce le seguenti azioni:

  • considerare la possibilità di restrizioni estese Regionali/provinciali;
  • definire una forma di restrizione più estesa su scala Provinciale o Regionale in base alla situazione epidemiologica;
  • provvedere al ripristino su vasta scala del lavoro agile e di limitazione della mobilità individuale.

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