Pensioni, le novità della Legge di Bilancio 2022: cosa cambia

Eleonora Capizzi - Pensioni

Pensioni, novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2022. Nella bozza del testo approvato in Consiglio dei Ministri il 28 ottobre 2021 spiccano la proroga dell'Ape Sociale con qualche correttivo, un anno in più per Opzione donna e l'avvio di Quota 102. Ecco cosa cambia.

Pensioni, le novità della Legge di Bilancio 2022: cosa cambia

Pensioni, novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2022.

A fornire un quadro delle misure approvate dal Governo, dopo il lungo lavoro di mediazione con forze politiche e parti sociali, è la bozza del disegno di Legge di Bilancio 2022, che ha ottenuto il via libera il 28 ottobre 2021.

Tra le conferme c’è il mancato rinnovo per il 2022 di Quota 100, sostituito da un prepensionamento a 64 anni e 38 anni di contributi (Quota 102), novità prevista per “ammortizzare” il passaggio al regime ordinario della Legge Fornero.

L’altra novità in arrivo con la prossima Legge di Bilancio, anche questa già nota, è la proroga per tutto il 2022 dell’anticipo pensionistico, l’Ape Sociale, che sarebbe scaduto alla fine di quest’anno. Non sono state smentite, tra l’altro, le anticipazioni sulla sua estensione ad ulteriori categorie professionali.

L’intesa è stata raggiunta anche sul destino di Opzione Donna, rinnovata per un anno, con un innalzamento dei requisiti di accesso per le lavoratrici e che potranno essere maturati entro il 2021 (non più entro il 31 dicembre 2020 come prevede il DL n. 4/2019).

Questi ed altri interventi sul tema pensioni trovano spazio nella bozza del disegno di Legge di Bilancio. Per le dovute conferme è necessario attendere il testo ufficiale approvato dal Governo, e poi l’approvazione da parte del Parlamento.

Intanto facciamo il punto delle novità previste in materia di pensioni a partire dal 1° gennaio 2022.

Pensioni, le novità della Legge di Bilancio 2022: stop a Quota 100, arriva Quota 102

Il “dopo Quota 100” è stata la questione più spinosa in tema di pensioni approdata sul tavolo del Governo, in vista dell’approvazione del disegno di Legge di Bilancio 2022.

L’obiettivo è sempre stato quello di accompagnare i lavoratori più anziani nel ritorno a pieno regime dei requisiti previsti dalla Legge Fornero, i 67 anni compiuti con almeno 20 anni di contributi.

Senza correttivi, il requisito anagrafico per l’accesso alla pensione salirebbe di 5 anni se si pensa che la formula Quota 100, in vigore in via sperimentale per il triennio 2019-2021, prevede un’età anagrafica non inferiore a 62 anni e un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni.

Ora, tra le innumerevoli soluzioni che in questi ultimi tempi sono state proposte solo una è stata messa nero su bianco nel testo del disegno di Legge di Bilancio: Quota 102 fino a tutto il 2022 per poi approdare definitivamente alle regole più stringenti della Legge Fornero.

Si tratta, in buona sostanza, di un’uscita dal lavoro anticipata per coloro che, entro la fine del prossimo anno, matureranno i seguenti requisiti:

  • almeno 64 anni di età compiuti entro il 31 dicembre 2022;
  • almeno 38 anni di contributi maturati sempre entro il 31 dicembre 2022.

Il diritto di accesso al prepensionamento, tra l’altro, può essere esercitato anche successivamente, fermo restando il possesso dei requisiti richiesti alla data citata.

Pensioni, le novità della Legge di Bilancio 2022: proroga dell’Ape Sociale

Tra le opzioni per permettere nuove forme di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro nella Legge di Bilancio 2022 c’è la proroga dell’Ape Sociale (l’anticipo pensionistico) per ulteriori dodici mesi e in una versione rivisitata.

L’Ape sociale, totalmente a carico dello Stato, è riconosciuta su domanda a determinate categorie di soggetti che abbiano compiuto almeno 63 anni per accompagnarli fino al raggiungimento dei requisiti per accedere alla pensione.

Ad oggi, possono richiedere l’Anticipo pensionistico i disoccupati non più coperti da strumenti di sostegno al reddito dopo il licenziamento, gli invalidi civili con una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74 per cento per cento i “caregiver famigliari” in particolari condizioni, oltre ai lavoratori dipendenti che rientrano in 15 attività considerate particolarmente usuranti o pericolose.

In particolare, con effetto dal 1° gennaio 2022 la bozza del disegno di Legge di Bilancio prevede:

  • il rinnovo dell’Ape Sociale fino al 2022;
  • per i disoccupati, l’eliminazione del requisito dei tre mesi di disoccupazione per l’accesso all’assegno;
  • l’estensione della prestazione ad altri lavoratori - circa una trentina in più rispetto all’elenco attuale - inserendo tra le attività gravose per cui è già riconosciuta altre attività considerate affini. L’estensione avverrebbe in base ai dati INAIL sulla frequenza e la gravità degli infortuni sul lavoro.

Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, ecco l’elenco completo dei lavori gravosi aggiornato in base alla Legge di Bilancio 2022:

  • i professori della scuola primaria e della materna;
  • i tecnici della salute;
  • i magazzinieri, gli addetti nelle professioni qualificate dei servizi sanitari e sociali;
  • gli operatori della cura estetica;
  • i lavoratori impegnati nei servizi personali ed assimilati;
  • gli artigiani, gli operai specializzati e gli agricoltori;
  • i conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • gli operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • i conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • i conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • gli operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi;
  • i conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • i conduttori di mulini e impastatrici;
  • i conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • gli operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • gli operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
  • i conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • il personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • il personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • i portantini e professioni assimilate;
  • i giardinieri (professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca);
  • le professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.

Pensioni, le novità della Legge di Bilancio 2022: proroga Opzione Donna

Anche Opzione donna rientra tra le misure per le quali il disegno di Legge di Bilancio 2022 disporrà la proroga.

I requisiti richiesti potranno essere maturati entro il 31 dicembre 2021, ma la domanda potrà essere presentata anche successivamente.

Questa la novità prevista che, se confermata anche in sede di approvazione, sposterebbe il limite del 31 dicembre 2020 attualmente previsto dal DL n. 4/2019.

Già la Legge di Bilancio 2021 aveva operato un correttivo dello stesso tenore, e aveva modificato la versione originale della norma che fissava al 2019 il termine per la maturazione dei requisiti spostandolo al 2020.

Ma, attenzione, tra i requisiti che consentono alle lavoratrici italiane di accedere alla pensione anticipata cambiano i parametri anagrafici:

  • 60 anni d’età per le dipendenti (dai 58 previsti in precedenza);
  • 61 anni per le autonome (dai 59 precedenti).

Per l’anzianità contributiva rimangono i 35 anni di versamenti.

Pensioni, le novità della Legge di Bilancio 2022: lo scivolo pensionistico per i lavoratori delle PMI in crisi

L’ultimo intervento in materia pensionistica che la Legge di Bilancio è l’istituzione di un Fondo con una dotazione di 600 milioni di euro per il triennio 2022-2024, con 200 milioni stanziati per ciascun anno, destinato a favorire l’uscita anticipata dal lavoro dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi.

Risorse che serviranno a finanziare i prepensionamenti dei lavoratori che, stipulano un accordo con l’azienda e raggiungano un’età anagrafica di almeno 62 anni.

In ogni caso, per ogni ulteriore aggiornamento o dettaglio si rimane in attesa del testo ufficiale della Manovra che sarà reso noto prossimamente.

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