Pensioni, con la Legge di Bilancio 2022 si va verso Quota 102? Nel Documento Programmatico di Bilancio, approvato in Consiglio dei Ministri il 19 ottobre, c'è spazio anche per interventi che puntano ad un graduale passaggio al regime ordinario previsto dalla Legge Fornero. Le possibili novità in campo.
Pensioni, con la Legge di Bilancio 2022 si va verso Quota 102?
Il 19 ottobre 2021 è stato infatti approvato il Documento Programmatico di Bilancio (DPB) con il progetto di politica economica per l’anno successivo, da trasmettere all’Unione Europea.
Nel testo, che ancora deve essere reso noto, c’è spazio per diversi interventi in tema pensioni che puntano ad ammorbidire il passaggio al regime ordinario, così come anticipato nel comunicato stampa diffuso subito dopo il Consiglio dei Ministri di approvazione.
Stando alle prime anticipazioni, sul piatto ci sarebbero due diverse proposte che permetterebbero un’uscita anticipata dal mondo del lavoro addolcendo il ritorno alla Legge Fornero.
In particolare, la prossima Legge di Bilancio potrebbe mettere in atto un intervento in due passaggi, uno per il 2022 e uno per il 2023.
Si tratterebbe, in particolare, di un primo trattamento accessibile l’anno prossimo con 64 anni di età e 38 di contributi (Quota 102) e di un secondo, tra due anni, riservato a chi ha compiuto 65 anni e maturato 39 anni di contribuzione (Quota 104).
Per ora il quadro è costellato di ipotesi e per avere una qualche certezza sulla strategia che verrà attuata dal Governo, sia sulle pensioni che su tutte le altre misure, bisognerà attendere il varo della prossima Manovra.
Pensioni, verso Quota 102? Le possibili novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2022
Sul destino delle pensioni nel 2022 il comunicato stampa che ha seguito il via libera del DPB non si sbilancia:
“Vengono previsti interventi in materia pensionistica, per assicurare un graduale ed equilibrato passaggio verso il regime ordinario”.
Queste le uniche parole spese a riguardo nel documento pubblicato sul sito del Governo. Unico punto fermo è la linea di indirizzo che intende mitigare gli effetti negativi dovuti alla fine di Quota 100 in scadenza a dicembre 2021.
La formula, operativa per il triennio 2019-2021, ha rivisto al ribasso il requisito anagrafico per uscire dal mondo del lavoro a 62 anni, con 38 anni di contributi, dai 67 anni con 20 anni di contributi fissati per la pensione di vecchiaia.
A concludersi con il 2021, peraltro, è anche Opzione Donna, lo scivolo pensionistico per le sole lavoratrici che entro il 31 dicembre 2020 abbiano compiuto 58 anni se dipendenti, o 59 anni se autonome con 35 di contributi versati. E non sembrano esserci notizie di una conferma per il prossimo anno.
Le due misure, infatti, sono state bocciate anche dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico perché troppo onerose in termini di spesa pubblica.
Stando alle regole attuali, su cui la Legge di Bilancio 2022 si propone di intervenire, dal prossimo anno una larga fetta di lavoratori potrà andare in pensione solo rispettando le condizioni più stringenti del regime ordinario o richiedendo gli altri trattamenti alternativi, come per esempio la pensione anticipata o, solo per pochi, la pensione per i lavori usuranti.
Il dibattito su come indorare la pillola è ancora aperto, ma dalle ultime indiscrezioni la proposta più concreta che potrebbe prendere piede con la Manovra è quella dei “due step”, elaborata per accompagnare i lavoratori più anziani al ritorno definitivo della Legge Fornero.
Il meccanismo, in particolare, si articolerebbe nelle seguenti fasi:
- dal 2022 l’introduzione di Quota 102, con un’uscita dal lavoro compiuti 64 anni di età e maturati 38 di contributi;
- dal 2023 l’entrata in vigore di Quota 104, accessibile con 65 anni compiuti e 39 anni di contributi.
Pensioni, le possibili novità della Legge di Bilancio 2022
Il discorso su come intervenire sul sistema pensionistico una volta terminato l’esperimento di Quota 100 è iniziato da tempo.
Sono molte le proposte che negli ultimi mesi si sono affastellate sul tavolo degli addetti ai lavori, alcune più papabili di altre, ma tutte ispirate ad addolcire i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici.
Tra le ipotesi più concrete c’è anche la proroga dell’APE Sociale, anch’esso in scadenza a dicembre 2021, di cui ha parlato recentemente anche il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico in occasione dell’audizione sulla riforma delle pensioni tenutasi il 12 ottobre alla Commissione Lavoro della Camera.
La conferma dell’anticipo pensionistico potrebbe essere accompagnata da elementi di novità, uno fra tutti l’estensione della prestazione ad altri beneficiari rispetto a quelli già inclusi nell’elenco dei lavoratori che prestano attività gravose.
Ad ogni modo, sebbene l’obiettivo del Governo sia prevedere un ritorno graduale alle regole ordinarie, un accordo sulle pensioni non c’è ancora.
Per avere un quadro più chiaro su tutte queste novità bisognerà attendere sia il DPB sia il testo della Legge di Bilancio 2022 che, a stretto giro, dovrebbe prendere forma e iniziare l’iter parlamentare di approvazione.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni, verso Quota 102? Le possibili novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2022