Pensione di reversibilità: a chi spetta, come si calcola e come si divide tra i familiari? Ecco tutte le istruzioni dell'Inps e come presentare domanda.
La pensione di reversibilità o pensione ai superstiti è l’indennità che spetta ai familiari di un lavoratore o pensionato iscritto in una delle gestioni previdenziali Inps.
La reversibilità spetta ai familiari superstiti secondo particolari regole che disciplinano anche il calcolo dell’importo mensile spettante a coniuge, figli ed equiparati e in particolari casi anche a fratelli o sorelle e genitori.
In linea generale, i familiari di un assicurato o pensionato Inps possono ricevere sia la pensione di reversibilità che la cosiddetta pensione indiretta. Mentre la prima viene erogata per i familiari di un pensionato iscritto all’Inps, la seconda spetta nel caso in cui il defunto non sia ancora titolare di pensione diretta ma abbia versato contributi per un determinato numero di anni.
Cerchiamo di seguito di capire a chi spetta la pensione di reversibilità, come fare per richiederla e presentare domanda e come si calcola l’importo riconosciuto dall’Inps ai familiari superstiti.
Pensione di reversibilità: cos’è
La pensione di reversibilità è un assegno erogato dall’Inps in favore dei familiari di un assicurato o pensionato iscritto in una delle gestioni previdenziali dell’Istituto.
Si tratta di un importo che è calcolato, come abbiamo già anticipato in precedenza, tenendo in considerazione il grado di parentela dei familiari superstiti e la composizione del nucleo familiare.
Per aver diritto alla pensione di reversibilità è necessario che l’assicurato deceduto iscritto all’Inps sia titolare di pensione diretta o in corso di liquidazione.
Tuttavia nell’ambito delle indennità ai superstiti i familiari dell’assicurato Inps hanno diritto alla cosiddetta pensione indiretta, nel caso in cui il lavoratore abbia maturato:
- 15 anni di assicurazione e di contribuzione (oppure 780 contributi settimanali);
- ovvero cinque anni di assicurazione e contribuzione (oppure 260 contributi settimanali), di cui almeno tre anni (oppure 156 contributi settimanali) nel quinquennio precedente la data del decesso.
A chi spetta la pensione di reversibilità
In linea generale hanno diritto alla pensione di reversibilità i seguenti familiari del lavoratore deceduto iscritto all’Inps:
- coniuge\componenti dell’unione civile;
- figli;
- nipoti;
- genitori;
- fratelli e sorelle
Vediamo tutte le situazione caso per caso.
Pensione di reversibilità al marito o moglie
Marito o moglie del pensionato defunto hanno diritto alla reversibilità anche se non considerati a carico dell’assicurato.
Nel dettaglio, la pensione di reversibilità spetta di diritto a:
- coniuge, anche se separato legalmente;
- coniuge divorziato a condizione che sia titolare dell’assegno periodico divorzile, che non sia passato a nuove nozze e che la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio;
- coniuge che passa a nuove nozze perde il diritto alla pensione ai superstiti, ma ha diritto a un assegno una-tantum pari a due annualità (articolo 3, decreto legislativo 18 gennaio 1945, n. 39) della quota di pensione in pagamento, compresa la tredicesima mensilità, nella misura spettante alla data del nuovo matrimonio. Nel caso in cui il dante causa abbia contratto nuovo matrimonio dopo il divorzio, le quote spettanti al coniuge superstite e al coniuge divorziato sono stabilite con sentenza dal Tribunale.
Per effetto della legge Cirinnà, a partire dal 5 giugno 2016 il diritto alla pensione ai superstiti è riconosciuta anche in favore del componente dell’unione civile.
Pensione di reversibilità ai figli
La pensione di reversibilità spetta ai figli di età inferiore ai 18 anni alla data del decesso dell’assicurato o pensionato Inps. Ne hanno diritto indipendentemente dall’età i figli inabili al lavoro e a carico del genitore defunto.
Per i figli studenti che non prestino lavoro retribuito e siano a carico del genitore defunto al momento della morte, il limite di 18 anni è elevato a 21 anni in caso di frequenza di scuola media o professionale e a tutta la durata del corso di laurea, ma non oltre al 26° anno di età, in caso di frequenza dell’università.
Inoltre hanno diritto alla reversibilità i figli studenti maggiorenni che, alla data della morte del genitore prestino lavoro retribuito dal quale derivi un reddito annuo inferiore al trattamento minimo annuo di pensione Inps maggiorato del 30% e riparametrato al periodo di svolgimento dell’attività lavorativa.
Oltre ai figli naturali, la pensione di reversibilità spetta anche agli equiparati, ovvero a:
- figli adottivi e affiliati del lavoratore deceduto;
- figli del deceduto riconosciuti o giudizialmente dichiarati;
- figli non riconoscibili dal deceduto per i quali questi era tenuto al mantenimento o agli alimenti in virtù di sentenza, nei casi previsti dall’articolo 279 del codice civile;
- figli non riconoscibili dal deceduto che nella successione del genitore hanno ottenuto il riconoscimento del diritto all’assegno vitalizio, ai sensi degli articoli 580 e 594 del codice civile;
- figli nati dal precedente matrimonio del coniuge del deceduto;
- figli riconosciuti, o giudizialmente dichiarati, dal coniuge del deceduto;
- minori regolarmente affidati dagli organi competenti a norme di legge;
- i figli postumi, nati entro il 13° giorno dalla data di decesso del padre.
Pensione di reversibilità ai nipoti
In alcuni casi specifici la pensione di reversibilità spetta anche ai nipoti.
I requisiti previsti per riceverla sono l’essere minorenni, conviventi e a carico del defunto.
I nipoti sono considerati a carico qualora sussista il requisito del mantenimento abituale da parte dell’ascendente, la non autosufficienza economica degli stessi e l’impossibilità di uno o entrambi i genitori dei minori di provvedere al loro manenimento.
In tal caso al fine della spettanza della pensione di reversibilità sono considerati come familiari equiparati ai figli.
Pensione di reversibilità ai genitori
In assenza del coniuge e dei figli o se, pur esistendo essi non abbiano diritto alla pensione ai superstiti, il diritto al trattamento pensionistico è riconosciuto ai genitori dell’assicurato o pensionato che al momento della morte di quest’ultimo abbiano compiuto il 65° anno di età, non siano titolari di pensione e risultino a carico del lavoratore deceduto.
Pensione di reversibilità a fratelli e sorelle
In assenza del coniuge, dei figli o del genitore o se, pur esistendo essi non abbiano diritto alla pensione ai superstiti, il diritto al trattamento pensionistico è riconosciuto ai fratelli celibi e sorelle nubili dell’assicurato o pensionato che al momento della morte di quest’ultimo siano inabili al lavoro, non siano titolari di pensione, siano a carico del lavoratore deceduto.
Il superstite viene considerato a carico del defunto al sussistere delle condizioni di non autosufficienza economica o di mantenimento abituale.
Per la verifica delle condizioni di non autosufficienza economica e mantenimento abituale assume particolare rilievo la convivenza o meno del superstite con il defunto.
Come si calcola
La pensione di reversibilità spetta a partire dal primo giorno del mese successivo alla morte del pensionato.
Non si ha diritto all’intero importo della pensione ma corrisponde ad una percentuale dell’assegno spettante. Il calcolo si effettua con le seguenti aliquote di reversibilità:
- 60% per il coniuge senza figli;
- 80% per il coniuge con un figlio;
- 100% per il coniuge con due o più figli.
Qualora abbiano diritto a pensione i figli, ovvero i genitori o i fratelli o sorelle, le aliquote di reversibilità sono le seguenti:
Familiari superstiti | Percentuale reversibilità |
---|---|
un figlio | 70% |
due figli | 80% |
tre o più figli | 100% |
un genitore | 15% |
due genitori | 30% |
un fratello o sorella | 15% |
due fratelli o sorelle | 30% |
tre fratelli o sorelle | 45% |
quattro fratelli o sorelle | 60% |
cinque fratelli o sorelle | 75% |
sei fratelli o sorelle | 90% |
sette fratelli o sorelle | 100% |
Domanda pensione di reversibilità Inps
Per richiedere la pensione di reversibilità è necessario presentare domanda online all’Inps accedendo al servizio dedicato. Si ricorda che in questo caso è necessario essere in possesso del PIN personale.
In alternativa la domanda può essere presentata all’Inps nelle seguenti modalità:
- Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
- enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensione di reversibilità: a chi spetta e come si calcola?