Novità per le partite IVA 2019: ecco tutte le regole, le agevolazioni e le cose da sapere, dai nuovi requisiti per il regime forfettario fino all'avvio dell'obbligo di fatturazione elettronica. Guida completa per professionisti ed imprese.
Per i titolari di partita IVA il 2019 è un anno di importi novità.
Le nuove regole per le partite IVA riguardano sia i requisiti per l’accesso al regime forfettario e per l’applicazione della flat tax del 15% che le modalità di fatturazione, con l’avvio dell’e-fattura dallo scorso 1° gennaio.
I titolari di partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019 sono tenuti a rispettare l’obbligo di fatturazione elettronica, novità che impone di fare i conti con il SdI, il postino e controllore virtuale dell’Agenzia delle Entrate.
L’e-fattura ha portato all’abolizione di uno degli adempimenti più criticati dell’ultimo periodo: si tratta dello spesometro che cesserà di esistere anche per i soggetti esclusi dall’obbligo. Non mancheranno tuttavia nuove scadenze fiscali per le partite IVA e tra queste sarà l’esterometro mensile (per le operazioni da e verso l’estero) ad animare l’anno caldo del fisco italiano.
Le nuove regole di fatturazione per le partite IVA non riguardano tuttavia i contribuenti in regime forfettario e, anche in tal caso, non mancano le novità: la Legge di Bilancio 2019 ha esteso i limiti per l’accesso al regime fiscale agevolato, modificando non solo i limiti di ricavi e compensi ma anche gli altri requisiti (limite lavoro dipendenti, compensi al personale e beni strumentali).
Le agevolazioni per le piccole partite IVA riguardano non solo il fronte fiscale ma anche quello previdenziale: artigiani e commercianti potranno richiedere la riduzione dei contributi INPS del 35% anche nel 2019.
Chi vuole aprire una partita IVA nel 2019 potrà quindi contare sulla flat tax al 15% e sulle ulteriori agevolazioni previste, tra cui gli ormai noti bonus per le assunzioni, ai quali da aprile dovrebbe aggiungersi anche l’incentivo per chi assume beneficiari del reddito di cittadinanza.
Ulteriori novità arriveranno poi nel 2020, quando entrerà in vigore l’imposta sostitutiva del 20% per professionisti e imprese che non superano i 100.000 euro di ricavi o compensi annui.
Insomma, anche il 2019 sarà un anno intenso per i titolari di partita IVA e chi vuole avviare un’impresa o iniziare la propria attività come professionista o freelance dovrà fare i conti con le nuove regole e con le importanti novità in vigore dal 1° gennaio.
Partita IVA 2019, guida alle nuove regole
Ecco la guida completa alle nuove regole per le partite IVA previste nel 2019.
Partita Iva 2019
Prima di scendere nel dettaglio e scoprire quali sono le nuove regole per i titolari di partita IVA 2019 ricordiamo che professionisti e imprese hanno a disposizione tre diversi regimi fiscali:
- regime fiscale agevolato (regime forfettario);
- regime fiscale semplificato;
- regime fiscale ordinario.
Il regime agevolato a cui si fa riferimento è il forfettario, interessato da importante modifiche e novità proprio a partire dal 1° gennaio 2019. Ricordiamo che non è più possibile accedere al regime dei minimi, abrogato dalla Legge di Bilancio 2016 e rimasto in vigore soltanto in via residuale (fino al 35° anno di età del contribuente ovvero al 5° periodo d’imposta consecutivo).
Per i titolari di partita Iva in regime forfettario sono previste importanti agevolazioni fiscali e semplificazioni. Gli ammessi al regime fiscale in oggetto beneficiano di una tassazione agevolata con imposta sostitutiva:
- pari al 5% per i primi 5 anni di attività se si tratta di nuove iniziative imprenditoriali e non prosecuzioni di attività precedenti (forfettario start up);
- pari al 15% dal 6° anno per le nuove attività e per coloro che passano da un regime fiscale, ordinario o dei vecchi minimi, al regime forfettario.
Tra le misure di semplificazione previste, i titolari di partita Iva in regime forfettario nel 2019 non saranno soggetti all’obbligo di fatturazione elettronica, così come sono esonerati da Iva e studi di settore - ISA.
Partita IVA 2019, le nuove regole del regime forfettario
Quando si parla di nuove regole e novità per le partite IVA dal 2019 non si può non analizzare le novità relative al regime forfettario con tassazione del 15%.
La Legge di Bilancio 2019, al fine di dare avvio alla flat tax del 15% per imprese e professionisti, ha modificato requisiti e limiti per l’accesso al regime fiscale agevolato.
Potranno beneficiare della tassazione flat coloro che non supereranno il limite di 65.000 euro di ricavi o compensi annui. Fino allo scorso anno tale limite era differenziato in base all’attività esercitata (codice ATECO), ed andava da un minimo di 25.000 euro ad un massimo di 50.000 euro.
Le nuove regole riguardano anche gli ulteriori requisiti per l’accesso al regime forfettario. Con la Legge di Bilancio 2019 è stato eliminato:
- il limite di 5.000 euro relativo alle spese per lavoro accessorio, lavoro dipendente e per compensi erogati a collaboratori, anche assunti per esecuzione di progetti;
- il limite di 30.000 euro relativo al reddito da lavoro dipendente percepito;
- il limite di 20.000 euro relativo al costo per beni strumentali.
Sono tuttavia previsti nuovi casi di esclusione. Non potranno aderire al forfettario i titolari di partita IVA che:
- partecipano, contemporaneamente all’esercizio dell’attività, a società di persone, ad associazioni o a imprese familiari (causa ostativa presente anche in precedenza);
- controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni (nuova causa ostativa);
- percepiscono compensi da soggetti dai quali hanno percepito redditi da lavoro dipendente nei due anni precedenti o da soggetti agli stessi direttamente o indirettamente riconducibili.
Resta in vigore anche nel 2019 la riduzione dei contributi INPS per i forfettari, ulteriore agevolazione che riduce il carico di imposte previste per alcuni professionisti ed imprese.
Per una guida completa alle nuove regole per le partite IVA in regime forfettario 2019 si rimanda all’approfondimento dedicato.
Flat tax partita IVA, nuove regole dal 2020
Per le partite IVA le nuove regole del regime forfettario 2019 saranno il primo assaggio di flat tax che, a partire dal 2020, verrà ulteriormente estesa.
La Legge di Bilancio 2019 prevede che a partire dal prossimo anno ai titolari di partita IVA con ricavi e compensi non superiori a 100.000 euro si applichi un’imposta sostitutiva pari al 20%.
Le nuove regole per le partite IVA prevedono in sostanza due “scaglioni” per l’accesso alle agevolazioni fiscali della flat tax:
- fino a 65.000 euro, flat tax del 15%;
- da 65.001 a 100.000 euro flat tax del 20%.
In quest’ultimo caso, però, i titolari di partita IVA saranno in ogni caso obbligati alla fatturazione elettronica e non si applicherà l’esonero stabilito per legge nei confronti dei forfettari.
Per le partite IVA con fatturati superiori invece si applicheranno le ordinarie aliquote Irpef modulate in base allo scaglione di riferimento.
Partita IVA, nuova fattura elettronica obbligatoria dal 2019
Le nuove regole per i titolari di partita IVA e per le nuove imprese non si fermano certo alle agevolazioni fiscali e previdenziali. La principale novità riguarda forse il fronte degli obblighi: a partire dal 1° gennaio 2019 è entrata in vigore la fatturazione elettronica, con il digitale che prende il posto della carta per circa 3 milioni di professionisti ed imprese.
La fattura elettronica è un file in formato XML che dovrà essere trasmesso e quindi emesso tramite il SdI, il grande hub dell’Agenzia delle Entrate che si occuperà di effettuare i primi controlli sui dati inseriti e di recapitare la fattura al destinatario. Per adempiere sarà necessario avere a disposizione un pc, una connessione internet ed utilizzare uno dei software predisposti dai gestionali privati (a pagamento) o pubblici (come lo stesso programma dell’Agenzia delle Entrate).
Le fatture dovranno essere elettroniche per tutte le operazioni relative a cessioni di beni o prestazioni di servizi effettuate tra titolari di partita IVA residenti o stabiliti in Italia (B2B).
L’obbligo riguarderà anche le operazioni effettuate da titolari di partita IVA nei confronti dei consumatori finali (B2C): in tal caso tuttavia è previsto l’obbligo di consegna della cosiddetta copia di cortesia (fattura cartacea) salvo esplicita rinuncia dell’interessato.
Esonerati dalla fatturazione elettronica come detto sono i titolari di partita IVA in regime forfettario, i quali tuttavia potranno scegliere di aderire volontariamente alle nuove regole e di optare per la conservazione del documento in formato elettronico.
Le partite IVA fuori dalla novità sono, nel 2019, anche medici, farmacie ed operatori sanitari: per tali soggetti vige il divieto di fattura elettronica, misura tampone inserita nella Manovra per sollevare i problemi legati alla privacy dei contribuenti.
I lettori interessati ad approfondire su tutte le regole specifiche è possibile consultare la sezione di Informazione Fiscale dedicata alla fatturazione elettronica.
Agevolazioni partita IVA 2019, dai bonus per le assunzioni agli incentivi per chi investe
Un capitolo a sé relativo alle nuove regole per le partite IVA 2019 riguarda le agevolazioni previste per incentivare assunzioni e investimenti.
In primis si segnala come la Legge di Bilancio 2019 abbia introdotto la riduzione Ires di nove punti percentuali nel caso di nuovi investimenti ed assunzioni: l’aliquota dell’imposta sul reddito societario sarà pari al 15% (a fronte dell’ordinario 24%).
L’agevolazione, che mette insieme un bonus per le assunzioni e per gli investimenti in beni strumentali, è soltanto uno degli incentivi da segnalare.
I titolari di partita IVA che svolgono la propria attività al Sud potranno beneficiare anche nel 2019 dello sgravio contributivo del 100% per l’assunzione di disoccupati (anche over 35) da almeno 6 mesi.
La Legge di Bilancio 2019 ha inoltre introdotto un nuovo bonus per l’assunzione di giovani eccellenze, laureati con 110 e lode e giovani dottori di ricerca (età non superiore a 64 anni).
Si attendono ancora dettagli invece sul reddito di cittadinanza erogato alle imprese che assumono beneficiari del sussidio che dovrebbe partite da aprile 2019 mentre è ormai certo che è stato oggetto di proroga il bonus garanzia giovani (incentivo NEET).
I lettori interessati a conoscere tutte le agevolazioni in vigore possono consultare la sezione dedicata con approfondimenti ed aggiornamenti quotidiani.
Partita Iva 2019, più diritti grazie al Jobs Act autonomi
In chiusura, ricordiamo che nel 2017 è stato approvato il cosiddetto Jobs Act del lavoro autonomo che ha introdotto importanti novità per le partite Iva e tutele sul fronte di pagamenti e diritti. La legge ha avuto un iter lungo e complesso e sono molte le novità e le tutele inserite.
Cerchiamo di fare un punto della situazione sulle nuove regole per i lavoratori autonomi titolari di partita Iva.
Tutela dei pagamenti
Una delle novità principali introdotte per le partite Iva nel 2019 riguarda una maggior tutela dei pagamenti. Con il Jobs Act del lavoro autonomo vengono rese illegittime le clausole contrattuali nelle quali si stabilisce che i pagamenti verso professionisti, artigiani e collaboratori coordinati possano avvenire dopo i 60 giorni dallo svolgimento dei lavori. Salvo diverse indicazioni nel contratto di lavoro autonomo, il titolare di partita Iva dovrà essere pagato entro il termine massimo di 30 giorni dall’emissione della fattura.
Deducibilità totale spese di formazione
Il Jobs Act dei lavoratori autonomi prevede nel la deducibilità totale delle spese di formazione. Sarà possibile dedurre dal reddito da lavoro autonomo un importo massimo all’anno di 10.000 euro per le spese di iscrizione a master, corsi di formazione e aggiornamento professionale e le spese per la partecipazione a congressi e convegni. Limite fissato a 5.000 euro annui per la deduzione di servizi di certificazione delle competenza, orientamento, ricerca e sostegno dell’autoimprenditorialità.
Dis-Coll strutturale ed estesa a assegnisti e dottorandi
Una delle novità di maggior rilevanza riguarda la Dis-Coll, resa strutturale con il Jobs Act del lavoro autonomo ed estesa anche da titolari di assegno o dottorato di ricerca, a fronte di un aumento dell’aliquota da versare alla Gestione separata Inps dello 0,51%.
Tutela della maternità lavoratrici autonome
Maggiori diritti alle titolari di partita Iva 2019 in caso di maternità.
Il Jobs Act del lavoro autonomo stabilisce che le lavoratrici autonome iscritte alla Gestione separata Inps avranno diritto al congedo parentale di 6 mesi; non sarà obbligatoria l’astensione da lavoro e pertanto l’indennità di maternità sarà erogata anche in costanza di rapporto di lavoro.
Partite Iva: un mare di scadenze fiscali anche nel 2019
Per chiudere non si può non ricordare che per imprese e professionisti titolari di partita Iva anche il 2019 sarà un anno ricco di scadenze fiscali.
Se è vero che la fattura elettronica ha determinato l’abolizione dello spesometro, bisogna ricordare che per le operazioni escluse dall’obbligo in quanto effettuate da e verso operatori stranieri è stato introdotto il cosiddetto esterometro.
La comunicazione dei dati dovrà essere inviata a cadenza mensile, l’ultimo giorno del mese successivo a quello di riferimento.
Per conoscerle tutte e rimanere aggiornato su tutti gli adempimenti previsti si consiglia di consultare la rubrica di Informazione fiscale con tutte le scadenze fiscali divise per mese.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Partita IVA 2019: guida completa alle nuove regole