Dagli adempimenti dalle operazioni imponibili, l'IVA diventa digitale: novità dal Consiglio ECOFIN che si è concluso ieri, 11 marzo, sulle fatture elettroniche e sugli affitti brevi delle piattaforme online

A pochi giorni dalla proposta del Ministro Lollobrigida di ridurre l’IVA sulle ostriche, che ha acceso i riflettori sulle aliquote che si applicano a beni e servizi nel nostro paese, il Consiglio ECOFIN approva in via definitiva un pacchetto di novità per mettere in moto la transizione digitale dell’imposta, dagli adempimenti alle operazioni imponibili.
D’altronde l’IVA è, prima di tutto, una questione europea e dall’Europa arriva la spinta per avviare un percorso che si estenderà nell’arco dei prossimi 10 anni: le principali innovazioni riguardano l’uso delle fatture elettroniche e gli affitti brevi.
Anche l’IVA diventa digitale: dagli adempimenti alle operazioni imponibili, le novità
Se le economie diventano digitali, anche le imposte devono tenere il passo con l’innovazione. Da questa esigenza, ma soprattutto dalla necessità di evitare frodi e contrastare l’evasione, nasce il pacchetto dell’IVA nell’era digitale approvato ieri, 11 marzo, nella riunione dei Ministri dell’Economia degli Stati membri dell’UE dopo più di due anni di lavori.
Dalle decisioni dell’ultima riunione ECOFIN prenderanno forma una direttiva, un regolamento e un regolamento di esecuzione che intervengono in particolar modo su tre fronti:
- entro il 2030 gli obblighi di comunicazione IVA per le operazioni transfrontaliere diventeranno completamente digitali con il traguardo fissato al 2035 per l’interoperabilità dei sistemi di fatturazione elettronica;
- le piattaforme online dovranno pagare l’IVA anche sugli affitti brevi e sui servizi di trasporto di passeggeri nei casi in cui i singoli prestatori di servizi non addebitano l’imposta;
- saranno potenziati gli sportelli unici per l’IVA online per agevolare le imprese, evitando di procedere con le registrazioni ai fini dell’IVA in ogni Stato membro in cui operano.
Le novità dovranno essere ora pubblicate nella Gazzetta Ufficiale del’UE e mentre i regolamenti saranno direttamente applicabili, la direttiva dovrà essere recepita con una normativa ad hoc dai singoli Paesi.
Nell’era dell’IVA digitale: nasce il sistema di fatture elettroniche intracomunitarie
Una delle prospettive tracciate dal pacchetto IVA per l’era digitale è il potenziamento delle fatture elettroniche per le operazioni intracomunitarie che attualmente sono monitorate tramite gli elenchi Intrastat.
Nascerà, infatti, un sistema di comunicazione digitale in tempo reale ai fini dell’IVA basato proprio sui flussi delle fatture elettroniche.
In questo modo, sarà necessario passare al digitale anche per i documenti che certificano le operazioni transfrontaliere tra imprese così da comunicare automaticamente i dati alle amministrazioni fiscali delle imprese coinvolte che, a loro volta, le inseriranno in un sistema di monitoraggio per fare emergere eventuali attività sospette.
Il termine per l’emissione delle fatture elettroniche dovrebbe essere fissato a dieci giorni: due giorni in meno del periodo previsto per certificare le operazioni in Italia.
In altre parole, prenderà forma su scala europea un sistema simile a quello che si utilizza nel nostro Paese dal 2019, anno di debutto della fatturazione elettronica su larga scala.
Se si guarda al cantiere avviato in Italia, e per certi versi ancora aperto, l’impresa è titanica, ma non si parte da zero.
“Tale pratica si baserà sulla norma europea esistente sulla fatturazione elettronica nel settore degli appalti pubblici”, si legge sul sito del Consiglio.
Novità IVA anche per le piattaforme online che gestiscono affitti brevi
Accanto al progetto di un sistema di fatturazione elettronica comune agli Stati membri, si mettono in cantiere importanti novità anche per chi opera su piattaforme online.
Le responsabilità di chi gestisce portali che ospitano affitti brevi crescono sempre di più.
Dopo i nuovi obblighi legati al Codice Identificativo Nazionale introdotti dalla normativa nostrana con effetti a cascata anche su chi gestisce le bacheche digitali, l’Europa affida agli operatori digitali che operano negli Stati membri anche il compito di riscuotere e versare l’IVA nel caso in cui il prestatore dei servizi non lo faccia.
La novità nasce da uno studio di contesto, come si legge sul portale della Commissione Europea.
Le novità riguarderanno anche il trasporto di passeggeri che avviene tramite piattaforma.
Proprio nella gestione degli affitti e dei trasporti si registra una perdita di potenziali incassi IVA: nelle operazioni sono coinvolti di solito singoli fornitori (ad esempio un conducente o una persona che affitta il proprio appartamento) o piccole imprese, soggetti che molto spesso non sono tenuti a registrarsi ai fini dell’IVA o hanno una scarsa conoscenza delle regole e delle norme relative agli adempimenti fiscali in vigore in altri Stati membri.
Alla luce di questa osservazione, l’UE rafforza il ruolo di intermediari che spetta ai gestori delle piattaforme online, che saranno chiamati a riscuotere l’IVA direttamente dal cliente e a versarla alle autorità fiscali.
Il passaggio alle nuove regole sarà graduale: si partirà con un regime facoltativo per gli Stati membri dal 1° luglio 2028. La facoltà diventerà un obbligo per tutti i Paesi dal 2030 ma si potranno prevedere delle esclusioni per le Piccole e Medie Imprese.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Anche l’IVA diventa digitale: novità dall’UE su fatture elettroniche e affitti brevi