Codice identificativo per gli affitti brevi: prime istruzioni su come richiedere il CIN

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Partenza sperimentale oggi, 3 giugno, per il codice identificativo nazionale per gli affitti brevi: arrivano le prime istruzioni su come richiedere il CIN. Attiva per ora solo per la Puglia la piattaforma BDSR

Codice identificativo per gli affitti brevi: prime istruzioni su come richiedere il CIN

Prende forma il nuovo sistema di monitoraggio degli affitti brevi e turistici tramite il codice identificativo nazionale da richiedere al Ministero del Turismo: la novità è stata messa in campo a fine 2023 dalla legge di conversione del Decreto Anticipi e si parte con una fase sperimentale da oggi, 3 giugno.

Dopo mesi di attesa e confronto con le Regioni e le province autonome, arrivano le prime istruzioni su come richiedere il CIN.

La piattaforma, per ora, risulta attiva solo in Puglia, via via sarà estesa anche ad altri territorio ma la nuova normativa sarà pienamente in vigore solo dopo 60 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Avviso l’entrata in funzione della Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche - BDSR su scala nazionale.

Continua la fase transitoria per obblighi e sanzioni.

Codice identificativo per gli affitti brevi: istruzioni su come richiedere il CIN

Come previsto dall’articolo 13 ter del DL numero 145 del 2023, chi propone e concede in locazione breve o per finalità turistiche interi appartamenti o anche solo delle stanze è tenuto ad esporre il codice identificativo nazionale. Il cosiddetto CIN deve essere indicato anche negli eventuali annunci dedicati agli affitti brevi o turistici.

La novità serve per censire e monitorare:

  • unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche;
  • unità immobiliari ad uso abitativo destinate alle locazioni brevi;
  • strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere.

Per la richiesta del CIN è necessario rivolgersi al Ministero del Turismo, che gestisce anche la relativa banca dati: il locatore o il soggetto titolare della struttura turistico ricettiva è chiamato a presentare un’apposita istanza.

Accedendo tramite l’Identità digitale SPID o la carta d’Identità Elettronica alla piattaforma BDSR, sarà possibile visualizzare i dati relativi alle strutture collegate al proprio Codice Fiscale, integrare le informazioni mancanti, segnalare eventuali modifiche e ottenere il CIN.

Una volta effettuato l’accesso, si può seguire la procedura guidata per ottenere il Codice, all’utente comparirà una schermata già precompilata con alcuni dati inseriti dalla Regione o Provincia Autonoma che non possono essere modificati.

Se le informazioni inserite risultano tutte corrette, in pochi minuti il sistema invierà una mail di notifica dell’avvenuta creazione del CIN e sarà possibile scaricare il PDF di riepilogo della creazione del CIN con il numero di Protocollo del Ministero del Turismo.

Anche i cittadini possono usare la piattaforma BDSR per verificare il CIN delle strutture.

Ministero del Turismo
Manuale per la richiesta di assegnazione del CIN

Richiesta CIN sulla piattaforma del Ministero: si parte dalla Puglia

Dal 3 giugno, però, solo i soggetti che operano in Puglia possono procedere con la richiesta di assegnazione del CIN, solo successivamente la procedura sarà estesa a tutti i territori.

“La fase di avvio sperimentale consente ai cittadini che lo desiderano di adeguarsi con un ampio margine di anticipo agli obblighi correlati al codice identificativo, fermo restando che le disposizioni di legge saranno applicabili solo a partire dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Avviso attestante l’entrata in funzione della BDSR su scala nazionale”, specifica il Ministero nella notizia del 3 giugno 2024.

Alla necessità di richiedere e utilizzare il codice identificativo sono state associate sanzioni fino a 8.000 euro, in relazione alle dimensioni della struttura o dell’immobile.

Codice identificativo per gli affitti brevi: le istruzioni per le altre Regioni

In questa fase transitoria per gli affitti brevi e turistici titolari delle strutture ricettive e locatori sono chiamati a rispettare le normative regionali attualmente in vigore.

I soggetti interessati sono chiamati a continuare ad utilizzare il codice regionale o provinciale, nei casi in cui è previsto.

Anche per le nuove strutture o le nuove attività di locazione si deve richiedere l’assegnazione del codice identificativo all’ente territoriale di riferimento in attesa del debutto del CIN.

Il Decreto Anticipi, infatti, ha stabilito anche le regole di raccordo tra i codici regionali e quelli nazionali.

Per le assegnazioni già effettuate, si procede alla ricodificazione automatica: aggiungendo ai codici regionali e provinciali un prefisso alfanumerico fornito dal Ministero del turismo, si ottiene il CIN.

Sono le Regioni e non i gestori, in questo caso, a dover comunicare codici e dati al Ministero del Turismo per l’iscrizione nella banca dati nazionale.

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