Codice identificativo per gli affitti brevi: come richiedere il CIN

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

CIN: cos'è e come si richiede? Guida alla procedura per la richiesta del codice identificativo nazionale, tramite la piattaforma BDSR del Ministero del Turismo

Codice identificativo per gli affitti brevi: come richiedere il CIN

CIN: cos’è e come si richiede?

Dal 3 settembre diventa operativa su tutto il territorio nazionale la piattaforma BDSR, Banca dati delle strutture ricettive messa a punto da parte del Ministero del Turismo.

Si va verso un nuovo sistema di monitoraggio degli affitti brevi e turistici tramite il codice identificativo nazionale da richiedere al Ministero del Turismo: è possibile ottenere il CIN tramite la piattaforma online che ospita la Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche - BDSR.

Dopo aver effettuato l’accesso tramite SPID o CIE, è possibile seguire la procedura guidata e accedere al form già precompilato con alcuni dati a disposizione degli enti territoriali.

Nella prima fase sperimentale, la richiesta di assegnazione è partita gradualmente e scaglionata su base regionale.

La nuova normativa, con obblighi e sanzioni, sarà pienamente in vigore solo dopo 60 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Avviso l’entrata in funzione su scala nazionale.

Codice identificativo per gli affitti brevi: istruzioni su come richiedere il CIN

Come previsto dall’articolo 13 ter del DL numero 145 del 2023, chi propone e concede in locazione breve o per finalità turistiche interi appartamenti o anche solo delle stanze è tenuto ad esporre il codice identificativo nazionale. Il cosiddetto CIN deve essere indicato anche negli eventuali annunci dedicati agli affitti brevi o turistici.

La novità serve per censire e monitorare:

  • unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche;
  • unità immobiliari ad uso abitativo destinate alle locazioni brevi;
  • strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere.

Per la richiesta del CIN è necessario rivolgersi al Ministero del Turismo, che gestisce anche la relativa banca dati: il locatore o il soggetto titolare della struttura turistico ricettiva è chiamato a presentare un’apposita istanza.

Accedendo tramite l’Identità digitale SPID o la carta d’Identità Elettronica alla piattaforma BDSR, sarà possibile visualizzare i dati relativi alle strutture collegate al proprio Codice Fiscale, integrare le informazioni mancanti, segnalare eventuali modifiche e ottenere il CIN.

Una volta effettuato l’accesso, si può seguire la procedura guidata per ottenere il Codice, all’utente comparirà una schermata già precompilata con alcuni dati inseriti dalla Regione o Provincia Autonoma che non possono essere modificati.

Se le informazioni inserite risultano tutte corrette, in pochi minuti il sistema invierà una mail di notifica dell’avvenuta creazione del CIN e sarà possibile scaricare il PDF di riepilogo della creazione del CIN con il numero di Protocollo del Ministero del Turismo.

Anche i cittadini possono usare la piattaforma BDSR per verificare il CIN delle strutture.

Ministero del Turismo - Manuale piattaforma BDSR
Le istruzioni per ottenere il CIN, modificare i dati o richiedere l’inserimento di una struttura

Richiesta CIN sulla piattaforma del Ministero del Turismo: al via la BDSR dopo la fase sperimentale

Dai primi giorni di giugno e fino alla fine di agosto, la richiesta del CIN è partita in via sperimentale e su scala locale.

“La fase di avvio sperimentale consente ai cittadini che lo desiderano di adeguarsi con un ampio margine di anticipo agli obblighi correlati al codice identificativo, fermo restando che le disposizioni di legge saranno applicabili solo a partire dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Avviso attestante l’entrata in funzione della BDSR su scala nazionale”, ha specificato il Ministero nella notizia del 3 giugno 2024.

L’obiettivo nazionale viene raggiunto dal 3 settembre, data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’avviso MITUR.

Alla necessità di richiedere e utilizzare il codice identificativo sono state associate sanzioni fino a 8.000 euro, in relazione alle dimensioni della struttura o dell’immobile. Ma le regole diventeranno pienamente operative solo dopo il rodaggio della piattaforma.

Codice identificativo per gli affitti brevi: le istruzioni sulle diverse regole regionali

Nella prima fase transitoria, per gli affitti brevi e turistici titolari delle strutture ricettive e locatori sono stati chiamati a rispettare le normative regionali in vigore.

I soggetti interessati devono continuare ad utilizzare il codice regionale o provinciale, nei casi in cui è previsto.

Anche per le nuove strutture o le nuove attività di locazione si deve richiedere l’assegnazione del codice identificativo all’ente territoriale di riferimento in attesa del debutto del CIN.

Come si legge nelle FAQ, risposte a domande frequenti, chi è in possesso di un codice identificativo regionale o provinciale attribuito prima dell’applicazione delle disposizioni sul CIN ha in totale 120 giorni dalla pubblicazione dell’Avviso sulla messa in servizio nazionale della piattaforma BDSR.

Chi lo ottiene dopo l’applicazione delle disposizioni sul CIN, invece, ha 30 giorni di tempo dalla data di attribuzione del codice identificativo regionale o provinciale.

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