Il primo decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale, che delinea la nuova IRPEF, ottiene parere positivo dalla Commissione Finanze della Camera, ma si accendono i riflettori sugli effetti delle regole per calcolare gli acconti e sul taglio alle detrazioni. Dopo l'analisi parlamentare, il testo torna nelle mani del Governo
Primo traguardo per il primo decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale che disegna una nuova IRPEF per il 2024: il testo, approvato in esame preliminare in Consiglio dei Ministri, è stato esaminato dalla Commissione Finanze della Camera.
Il parere, arrivato nella giornata del 28 novembre, è positivo ma si richiama l’attenzione del Governo sulla valutazione degli effetti che derivano dalle regole per calcolare gli acconti e sul taglio delle detrazioni per i titolari di reddito superiore a 50.000 euro.
Al termine dell’esame parlamentare il testo passa ancora una volta nelle mani del Governo per proseguire la sua corsa verso l’adozione definitiva.
Questo è l’iter che dovranno affrontare tutti i provvedimenti che modificheranno il sistema fiscale.
Nuova IRPEF: valutare gli effetti delle regole su acconti e detrazioni
Dal 1° gennaio e per tutto il 2024 sarà in vigore una nuova IRPEF: è una delle poche certezze già consolidate per il prossimo anno, ma non ancora del tutto ufficiale.
Il decreto legislativo, che disegna il nuovo assetto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, è stato trasmesso dal Governo al Parlamento dopo il via libera in esame preliminare il 16 ottobre per essere analizzato dalle Commissioni competenti.
Con il parere positivo arrivato il 28 novembre 2023 da parte della Commissione Finanze della Camera, si compie un nuovo passo avanti nel percorso di attuazione del primo modulo della riforma fiscale, ma si accendono anche i riflettori su alcuni aspetti da valutare attentamente:
- la determinazione degli acconti dovuti ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e relative addizionali per i periodi d’imposta 2024 e 2025 basati sulle vecchie regole, un discorso valido anche per le novità che riguardano la maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni;
- il taglio di 260 euro alle detrazioni che riguarda anche gli sconti IRPEF previsti per le donazioni a favore delle ONLUS, delle iniziative umanitarie, religiose o laiche, in favore dei partiti politici e degli enti del terzo settore.
Nuova IRPEF: il testo del decreto legislativo verso l’approvazione ufficiale
Dalla necessità di dare concretezza alla “condivisa intenzione di rendere prioritario e attuale il percorso di semplificazione fiscale” nasce la richiesta della Commissione Finanze di valutare attentamente gli effetti delle modalità calcolo degli acconti tra vecchie e nuove regole.
Mentre l’osservazione che riguarda la franchigia di 260 euro sugli sconti IRPEF introdotta per i titolari di reddito oltre i 50.000 euro è legata alla preoccupazione di una eventuale penalizzazione delle associazioni destinatarie delle donazioni che danno diritto alle detrazioni oggetto di taglio.
In linea generale, stando all’iter descritto dalla Legge delega per la riforma fiscale approvata dal Parlamento, il Governo una volta ricevuto il parere delle Commissioni competenti valuta come procedere.
Nel caso in cui non voglia conformarsi deve trasmettere i testi con ulteriori osservazioni ed eventuali modifiche alle Camere che hanno 10 giorni per esprimersi.
Dopo questa scadenza, i decreti legislativi di attuazione possono essere comunque adottati.
Le novità sull’IRPEF contenute nel primo provvedimento che rientra nel quadro della legge numero 111 del 2023 è anche il primo vero banco di prova per testare il dialogo tra Governo e Parlamento sui lavori di modifica della normativa fiscale.
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