Immobili di interesse storico e artistico, a disposizione il codice tributo per la compensazione del credito con modello F24. Le istruzioni per la compilazione sono riportate nella risoluzione numero 43 del 27 luglio 2022 dell'Agenzia delle Entrate. L'agevolazione del Decreto Sostegni-bis è destinata alle persone fisiche che hanno affrontato spese nel 2021 e 2022 per manutenzione, protezione o restauro degli immobili.
Immobili di interesse storico e artistico, disponibile il codice tributo per la compensazione del credito con modello F24.
Ad istituirlo è la risoluzione numero 43 del 27 luglio 2022 dell’Agenzia delle Entrate.
Il credito d’imposta introdotto dal Decreto Sostegni bis è riconosciuto per gli interventi conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico, sotto la tutela del codice dei beni culturali e del paesaggio.
L’agevolazione è riconosciuta alle persone fisiche per le spese sostenute negli anni 2021 e 2022 per la manutenzione, la protezione o il restauro degli immobili in questione.
Il documento di prassi dell’Agenzia delle Entrate riporta le istruzioni per la compilazione del modello F24 per la compensazione dei crediti d’imposta.
Immobili di interesse storico e artistico: il codice tributo per la compensazione del credito con F24
L’articolo 65-bis, comma 1 del Decreto Sostegni bis ha istituito il Fondo per il restauro e per altri interventi conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico, sotto la tutela prevista dal codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
L’agevolazione è concessa alle persone fisiche, titolari degli immobili in questione, per le spese sostenute nel 2021 e nel 2022.
Danno diritto al credito d’imposta gli interventi di manutenzione, protezione o restauro degli immobili.
L’agevolazione può essere fruita in compensazione con modello F24 o, in alternativa, il credito d’imposta può essere ceduto. Per l’utilizzo in compensazione, l’Agenzia delle Entrate ha istituito l’apposito codice tributo con la risoluzione numero 43 del 27 luglio 2022.
Il documento di prassi riporta inoltre le istruzioni per la compilazione del modello.
- Agenzia delle Entrate - Risoluzione numero 43 del 27 luglio 2022
- Istituzione del codice tributo per l’utilizzo, tramite modello F24, del credito d’imposta per il restauro e per gli altri interventi conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico di cui all’articolo 65-bis del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni dalla legge 23 luglio 2021, n. 106.
Immobili di interesse storico e artistico, le istruzioni per la compilazione del modello F24 per la compensazione
A stabilire le regole e i criteri per la gestione e il funzionamento del fondo istituito dal Decreto Sostegni bis è il decreto del Ministro della Cultura, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, dell’8 ottobre 2021.
Tale decreto stabilisce inoltre l’accesso alle risorse. Per quanto riguarda, invece, la fruizione in compensazione del credito d’imposta, il documento di prassi dell’Agenzia delle Entrate fornisce le indicazioni per l’utilizzo.
Il codice tributo da inserire all’interno del modello F24 è quello riportato nella tabella riassuntiva.
Codice tributo | Descrizione |
---|---|
6979 | credito d’imposta per il restauro e per gli altri interventi conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico di cui all’articolo 65-bis del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 |
La sequenza di cifre dovrà essere inserita all’intero del modello F24, che deve essere compilato seguendo le apposite istruzioni.
I codici tributo devono essere indicati nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”.
Nei casi in cui i soggetti interessati debbano procedere al riversamento del credito, le cifre dovranno essere inserite nella colonna “importi a debito versati”.
Nel campo “anno di riferimento” deve essere indicato l’anno di riconoscimento del credito d’imposta, nel formato “AAAA”.
in fase di elaborazione dei modelli F24 presentati dai contribuenti, l’Agenzia delle entrate verifica che i soggetti siano gli stessi presenti nell’elenco dei beneficiari trasmesso dal Ministero della Cultura.
Oggetto del controllo sono anche gli importi del credito d’imposta utilizzato, che non deve eccedere la somma indicata nell’elenco a pena di scarto del modello F24.
Saranno inoltre tenute in considerazione anche le eventuali variazioni e revoche successivamente trasmesse dallo stesso Ministero.
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