Contributo a fondo perduto perequativo, requisiti definiti solo dopo la scadenza della dichiarazione dei redditi. Il decreto del MEF contenete la percentuale di calo del risultato economico d'esercizio arriverà quindi dopo il 30 settembre 2021. A confermarlo la Sottosegretaria Maria Cecilia Guerra.
Fondo perduto perequativo al buio: i requisiti per poter fare domanda di accesso al nuovo strumento di sostegno per i titolari di partita IVA saranno definiti solo dopo il 30 settembre 2021.
Prima di definire la percentuale di calo del risultato economico d’esercizio nel 2020 rispetto al 2019, il Ministero dell’Economia attenderà di consultare le risultanze delle dichiarazioni dei redditi.
Per il decreto attuativo l’attesa si fa lunga.
A confermare che per l’emanazione del decreto MEF bisognerà attendere è la Sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra, nel corso delle interrogazioni in Commissione Finanze della Camera dell’8 settembre 2021.
Il percorso per l’avvio del terzo ed ultimo filone di aiuti previsto dal decreto Sostegni bis sarà tutt’altro che lineare e il rischio di ritardi nell’avvio della fase presentazione della domanda per il nuovo contributo a fondo perduto e per il successivo pagamento della somma spettante si fa sempre più concreto.
Fondo perduto perequativo, requisiti in tempi lunghi: decreto MEF dopo il 30 settembre 2021
La proroga della scadenza per l’invio della dichiarazione dei redditi, ai fini dell’accesso al fondo perduto perequativo, risolve solo in parte le criticità evidenziate a più riprese dagli ordini professionali.
L’obbligo di trasmissione in anticipo del modello Redditi entro la nuova scadenza del 30 settembre 2021 resta al buio, in mancanza del decreto del MEF con i requisiti specifici per accedere al nuovo contributo a fondo perduto.
Si ricorda infatti che il decreto Sostegni bis, al comma 24 dell’articolo 1, ha disposto quale vincolo per poter presentare domanda l’invio del modello Redditi entro la scadenza del 10 settembre, in luogo del termine ordinario del 30 novembre. Con comunicato stampa diramato il 6 settembre, il Ministero dell’Economia ha annunciato la proroga al 30 settembre 2021.
Che il Ministero dell’Economia volesse attendere i dati “reali” prima di definire i parametri per l’accesso al fondo perduto perequativo era già emerso nelle scorse settimane.
Nel corso dell’interrogazione in Commissione Finanze della Camera dell’8 settembre 2021 è arrivata la conferma ufficiale da parte della Sottosegretaria Guerra.
Il decreto attuativo del MEF con i requisiti necessari sarà emanato dopo il 30 settembre 2021,
“in quanto la percentuale minima di peggioramento del risultato economico d’esercizio per accedere al contributo e la percentuale da applicare per la quantificazione dell’ammontare del contributo stesso devono essere determinate tenendo conto dei dati indicati nelle dichiarazioni dei redditi trasmesse entro il 30 settembre 2021, al fine di garantire il rispetto dello stanziamento delle risorse di cui all’articolo 1, commi 25 e 25-bis, del decreto Sostegni bis.”
Sono quindi le risorse a disposizione l’ostacolo che impedisce di individuare subito la percentuale di riduzione del risultato economico d’esercizio e, parimenti, la percentuale di contributo spettante.
- Commissione Finanze della Camera - interrogazione dell’8 settembre 2021
- 5-06619 Fragomeli: Chiarimenti in ordine all’erogazione del contributo a fondo perduto di cui al decreto legge n. 73 del 2021, in favore di operatori economici colpiti dall’emergenza epidemiologica
Fondo perduto perequativo, requisiti vincolati alle risorse stanziate: 4,5 miliardi nel decreto Sostegni bis
Ammonta a 4,5 miliardi circa lo stanziamento di risorse previsto dal decreto Sostegni bis per la concessione del contributo a fondo perduto perequativo, misura che idealmente rappresenta il momento di chiusura di un anno di bonus e ristori.
Il contributo perequativo sarà riconosciuto a conguaglio, tenuto quindi conto anche di quanto ottenuto da ciascun contribuente nel corso del 2020 e del 2021. Sarà quindi anche dalla conta delle somme già erogate che verrà determinato l’importo spettante.
Quel che emerge chiaramente dalla dichiarazioni della Sottosegretaria Guerra è che il MEF individuerà chi è dentro e chi è fuori considerando preliminarmente le risorse a disposizione, al fine di non sforare i limiti di spesa.
Il contributo perequativo resta quindi subordinato al rispetto dei vincoli fissati dal decreto Sostegni bis, ed è evidente che il decreto attuativo dovrà inevitabilmente lasciar fuori qualcuno.
Per i titolari di partita IVA che si troveranno tagliati fuori dal fondo perduto perequativo al danno si aggiungerà la beffa, ossia l’aver dovuto anticipare di due mesi la scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi, appuntamento che si inserisce in un calendario fitto di adempimenti fiscali.
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