Ecobonus 110%, nell'intervista di Informazione Fiscale a Giuseppe Cocciolo amministratore di Laboratori, società di ingegneria, vengono affrontati diversi temi: lavori, istruzioni e consigli pratici. In attesa dei decreti MISE, la diretta streaming del 29 luglio approfondisce gli step da seguire, il ruolo delle banche, la cessione del credito e lo sconto in fattura.
Ecobonus 110%, nell’intervista di Informazione Fiscale a Giuseppe Cocciolo, amministratore di Laboratori, società di ingegneria, vengono affrontati diversi temi: lavori, istruzioni da seguire e consigli pratici.
La diretta streaming del 29 luglio 2020 approfondisce gli aspetti più rilevanti del superbonus:
- gli step da seguire;
- il ruolo delle banche;
- lo sconto in fattura e la cessione del credito.
In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti MISE che conterranno i massimali per gli interventi specifici e le informazioni relative alle asseverazioni, l’intervista fa il punto sulle istruzioni pratiche da seguire per iniziare i lavori e sui principali nodi ancora da sciogliere.
Ecobonus 110%, la guida video sui consigli pratici: gli step da seguire
L’ecobonus 110% è il tema della seconda intervista di Informazione Fiscale, questa volta a Giuseppe Cocciolo, amministratore di Laboratori, società di ingegneria.
L’intervista del 29 luglio 2020 si inserisce dopo quella al deputato Currò e continua il ciclo di interviste che Informazione Fiscale sta realizzando a personaggi politici, professionisti e rappresentanti delle Casse private di previdenza per dare voce a tutte alle parti interessate in merito alle novità sui temi del Fisco e del Lavoro.
La prima parte della discussioni si concentra sugli step da seguire per poter iniziare i lavori e gli interventi che beneficiano dell’agevolazione.
Alla domanda sulla convenienza della misura, contenuta nel decreto Rilancio, Giuseppe Cocciolo conferma che è sicuramente un’occasione da cogliere:
“Sono tutti crediti di imposta cedibili, quindi se uno ha in mente di ristrutturarsi casa o comunque di fare degli interventi è il momento buono di farlo perché mai più gli costeranno poco come in questa occasione.”
L’eco-sismabonus era già presente ma è stato implementato dai nuovi aspetti aggiunti dalla legge di conversione del decreto Rilancio.
Il problema, a parere dell’intervistato, consiste nei tempi dei lavori, nonostante la promessa di slittare il termine finale del 31 dicembre 2021 di almeno un anno o due anni:
“I probabili interventi stimati, e sono delle stime pessimistiche, sono dieci volte superi a quelli che sono avvenuti con l’85% in tre anni. E alle stime che comunque erano state fatte in 5 anni. In sostanza, per farla breve, in meno di un anno e mezzo, perché ancora manca qualcosa per rendere operativo il 110%, quello che era stato programmato in cinque anni si dovrà fare in poco più di un anno, moltiplicato per dieci.”
Del resto la legge ha già fatto vedere buoni risultati con gli interventi incentivati con il credito di imposta all’85%.
Oltre a chiarire che la misura è pensata principalmente per condomini e cooperative di acquisto, di proprietà indivisa, sui lavori di sicurezza statica dell’edificio, l’amministratore di Laboratori spiega quali sono gli step da seguire:
- il condominio deve convocare l’assemblea ed invitare qualche professionista a cui affidarsi a lui: ingegnere, architetto, geometra;
- il professionista inizialmente fa uno studio di fattibilità, con quello che si può e non si può fare. Bisogna sottolineare che molti lavori, anche se non incentivabili al 110%, lo sono all’85%, al 65%, al 50%;
- il condominio deve poi affidare l’incarico al professionista, che dovrà prevedere il costo dell’operazione e tutti le altre componenti che andranno a formare il credito d’imposta (IVA, tasse, occupazione del suolo pubblico, oneri dei professionisti), in un piano di lavoro completo;
- in seguito l’assemblea deve approvare il piano con i 501 millesimi;
- il condominio, in senso fisico, esce poi di scena e rimane tutto in mano all’amministratore che verrà nominato RUP, responsabile unico del provvedimento, e ai professionisti incaricati dal condominio;
- gli stessi dovranno asseverare quello che fanno e proporlo poi ad un commercialista, ad uno studio o ad una società di certificazioni che devono appunto certificare il procedimento.
Sull’ultimo aspetto Giuseppe Cocciolo chiarisce che il visto di conformità non si riferisce alla conformità dei prezzi ma deve essere valutato se le voci di spesa possono essere correttamente scontate e possono beneficiare dell’agevolazione.
Ecobonus 110%, la guida video sui consigli pratici: i decreti MISE
Per l’Ecobonus al 110% si è ancora in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti del MISE.
Il Ministero dello Sviluppo economico dovrà stabilire il limite dei prezzi per i singoli lavori, inserendo la specificità delle componenti.
Dovranno essere inoltre date indicazioni sui prezzari a cui si deve fare riferimento (regionali, provinciali).
In merito Giuseppe Cocciolo spiega che, sebbene i prezzi che circolano nelle bozze all’apparenza sembrano alti, gli stessi comprendono tutte le varie componenti tra cui, ad esempio, il lavoro dei professionisti.
L’amministratore di Laboratori sottolinea che non c’è molto margine, come invece si potrebbe credere a prima vista.
I due provvedimenti del MISE, in via di approvazione e pubblicazione, dovrebbero concentrarsi su diversi aspetti.
Il primo dovrebbe definire:
- i requisiti tecnici che devono soddisfare gli interventi che beneficiano delle agevolazioni di cui all’Ecobonus, del Bonus facciate e del Superbonus al 110%;
- i massimali di costo specifici per singola tipologia di intervento;
- le procedure e le modalità di esecuzione di controlli a campione, sia documentali che in situ, eseguiti dall’ENEA e volti ad accertare il rispetto dei requisiti che determinano l’accesso al beneficio.
Il secondo invece dovrebbe sbrogliare i nodi relativi alle asseverazioni.
Ecobonus 110%, la guida video sui consigli pratici: il ruolo delle banche
Tra gli attori che giocano un ruolo decisivo sull’ecobonus al 110%, oltre ai contribuenti, alle imprese ed ai professionisti, ci sono sicuramente le banche.
Tale ruolo è reso ancor più centrale dalla possibilità della cessione del credito.
Giuseppe Cocciolo spiega che:
“Le banche stanno già giocando un ruolo molto concreto perché ovviamente si stima un investimento complessivo non inferiore ai 20 miliardi. Il 10% di questi 20 miliardi fa gola alle banche. Teniamo conto che la banca cercherà di non si limiterà a prendere quel 10% che le spetta di diritto ma cercherà quanto meno di accaparrarsene un altro 10% in maniera indotta.”
Con buona probabilità la banca darà precedenza alle imprese e cercherà di finanziare le operazioni con importi più elevati, visto che la mole di lavoro per le pratiche è la stessa.
Tale ipotesi è resa plausibile anche dal fatto che, nell’eventualità in cui la durata dei lavori non venga prolungata, tali interventi sarebbero persi.
Indicativamente i lavori che non iniziano ad ottobre, rischiano di non iniziare mai dal momento che le imprese dovrebbero assumersi una grande responsabilità, senza notizie certe di prolungamento: un ritardo nella conclusione dei lavori rischia infatti di invalidare tutta l’operazione.
A livello pratico, l’impresa può rivolgersi alla banca per scontare il contratto.
Quest’ultima si assicurerà che il contratto sia stato verificato da un commercialista o da una società di certificazione di sua fiducia.
A questo punto l’impresa verrà finanziata e rientrerà con il credito d’imposta.
Viene prevista la possibilità di dividere i lavori in tre parti, quindi il finanziamento della banca potrebbe essere di circa un terzo dell’importo complessivo, rinnovato di volta in volta.
Anche se non sono ancora note le pratiche per trasferire i dati al portale ENEA, l’impresa potrà arrivare al punto di coprire il 30% delle spese e far partire la pratica di presentazione per il riconoscimento dei lavori.
A questo punto riceverà la prima parte del credito di imposta che servirà a coprire la prima parte del finanziamento ottenuto dalla banca.
Cocciolo fa presente che al momento, la maggior parte delle imprese del settore edilizia lavora già chiedendo crediti bancari. Questo soprattutto quando tali imprese sono vincitrici di appalti pubblici, che hanno tempi decisamente più lunghi rispetto ai lavori di privati.
I lavori sui condomini richiedono una capacità finanziaria spesso superiore a quella delle casse dell’impresa e ciò determina la necessità di ricorrere al credito.
Ecobonus 110%, la guida video sui consigli pratici: lo sconto in fattura e la cessione del credito
Le novità principali del superbonus al 110% consistono nella possibilità di scegliere le opzioni della cessione del credito e dello sconto in fattura.
Il condominio, una volta che potrà essere determinato l’importo del credito d’imposta certificato, ha due possibilità:
- la cessione diretta del credito, ad esempio ad un istituto bancario;
- lo sconto in fattura: in questo caso devono essere scelti dei soggetti a cui emettere una fattura ad importo zero, con l’accettazione della relativa porzione del credito d’imposta.
Si attende, da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’attivazione del portale.
Viene previsto un portale unico in cui i tecnici potranno operare su tutti gli aspetti relativi all’agevolazione. Visti i tempi molto stretti, Giuseppe Cocciolo sottolinea la necessità di una risposta rapida.
Ad ogni modo è già possibile iniziare i lavori attenendosi alle regole vigenti, molti sono già partiti dallo scorso 1° luglio.
La messa a disposizione della piattaforma è prevista per la metà di settembre 2020.
Tuttavia tale aspetto incide marginalmente sulla data di inizio dei lavori che possono essere effettuati dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Ecobonus 110%: la guida video su istruzioni, lavori e consigli pratici