Domanda nuovi contributo a fondo perduto al via dal 20 novembre 2020: focus sui requisiti per gli ETS, Enti del Terzo Settore, e sulle istruzioni per le associazioni che hanno intenzione di accedere alle risorse stanziate dal Decreto Ristori e Ristori bis.
Domanda nuovi contributo a fondo perduto al via dal 20 novembre 2020: focus sui requisiti per gli ETS, Enti del Terzo Settore, e sulle istruzioni per l’accesso alle risorse stanziate con il Decreto Ristori e Ristori bis.
Nella lista dei codici ATECO ammessi trova spazio anche il 94 99 99 tipico delle associazioni.
Il legislatore, al fine di poter sostenere le attività in crisi a causa delle obbligatorie chiusure imposte per salvaguardare la salute pubblica, ha previsto in questi mesi una serie di misure agevolative, tra cui l’erogazione di un contributo a fondo perduto commisurato all’ammontare del fattura delle attività richiedenti, disciplinato dall’art. 25 del decreto rilancio.
Le nuove esigenze recenti legate ai nuovi lockdown imposti a livello locale hanno portato il legislatore a prevedere nuove forme di sostentamento delle attività.
Contributi a fondo perduto Ristori e Ristori-bis: requisiti e focus sugli ETS
Ai fini della presente analisi e per dovere di completezza è bene riepilogare quali sono i requisiti validi anche per le associazioni per poter richiedere il contributo previsto dall’art. del D.L 137/2020 e quello previsto dall’art. 2 del D.L 149/2020.
Il contributo a fondo perduto previsto dal decreto ristori richiede i seguenti requisiti:
- i soggetti devono avere partita iva attiva a partire dal 24 ottobre 2020;
- la partita iva deve essere sempre attiva al momento di presentazione della domanda e di emissione del mandato di pagamento;
- i soggetti devono esercitare in via prevalente una delle attività previste dalla tabella 1 del D.L 137/2020 alla data del 25 ottobre 2020;
- i soggetti devono aver subito un calo del fatturato/corrispettivi del mese di aprile 2020 rispetto al fatturato/corrispettivi aprile 2019 di due terzi;
- se il contribuente ha aperto la partita Iva a partire dal 1° gennaio 2019 non deve rispettare il requisito del calo del fatturato/corrispettivi di cui sopra;
- non è richiesta una particolare specifica per il luogo ove ha sede l’attività, in quanto tali previsioni sono da considerarsi per l’intero territorio nazionale.
Una grande novità rispetto al contributo previsto dal decreto rilancio è che il nuovo contributo previsto dal decreto Ristori non prevede il tetto massimo di ricavi o compensi dell’anno 2019 di 5.000.000 di euro. Pertanto, i soggetti con ricavi o compensi dell’anno 2019 superiori a 5.000.000 di euro possono ora richiedere il nuovo contributo a fondo perduto.
Per attività prevalente si intende, il codice ATECO dichiarato ai sensi dell’art. 35 del Dpr n. 633/1972, cioè comunicato in fase di apertura o variazione della partita Iva con il modello AA7/AA9 presso gli Uffici dell’Agenzia delle entrate o insieme al modello Comunica in Camera di Commercio.
Questi sono i requisiti che il legislatore ha previsto per l’accesso al contributo per tutti gli operatori che possiedono un codice ATECO tra quelli previsti nella tabella di cui sopra. Parlando nello specifico del caso ETS è bene però sottolineare alcuni aspetti che vanno oltre la recente previsione legislativa.
Il decreto rilancio difatti, come abbiamo già affrontato in più sedi, aveva già previsto un contributo a fondo perduto destinato agli enti non commerciali, ma la norma a tratti incompleta aveva creato molteplici dubbi tra i soggetti utilizzatori, che in parte non erano riusciti a comprendere se potevano essere compresi o no tra i beneficiari della misura di sostegno.
Contributi a fondo perduto Ristori e Ristori bis, anche gli ETS possono presentare domanda
Il contributo a fondo perduto dell’art. 25 del decreto rilancio inseriva tra le organizzazioni beneficiarie potenzialmente anche gli enti non commerciali, a patto però che essi avessero subito il calo del fatturato/corrispettivi di 2/3 mettendo a confronto i mesi di aprile 2019 con aprile 2020, che di per se pare un aspetto estremamente poco in equilibrio con la natura delle associazioni prettamente non commerciale e tendenzialmente priva di attività oggetto di fatturazione o corrispettivo, poiché principalmente se non addirittura esclusivamente istituzionale.
Il decreto Ristori con il contributo previsto quindi dall’art. 1 ha voluto probabilmente portare maggiore chiarezza all’interno di tale problematica, confermando con l’inserimento del codice ateco 94 99 99 tipico delle associazioni, la loro potenziale legittimità nell’erogazione dello stesso.
Il contributo a fondo perduto del Ristori bis invece è stato previsto per ampliare lo spazio di azione precedentemente delineato con il decreto legge 137/2020, e per accedervi i requisiti sono i seguenti:
- i soggetti devono avere partita iva attiva a partire dal 24 ottobre 2020;
- la partita iva deve essere sempre attiva al momento di presentazione della domanda e di emissione del mandato di pagamento;
- i soggetti devono esercitare in via prevalente una delle attività previste dalla tabella 2 del D.L 149/2020 alla data del 25 ottobre 2020;
- i soggetti devono aver subito un calo del fatturato/corrispettivi del mese di aprile 2020 rispetto al fatturato/corrispettivi aprile 2019 di due terzi;
- se il contribuente ha aperto la partita Iva a partire dal 1° gennaio 2019 non deve rispettare il requisito del calo del fatturato/corrispettivi di cui sopra;
- i soggetti devono avere la sede della loro attività all’interno di una zona definita rossa con il provvedimento DPCM del 3 novembre 2020;
- i soggetti con ricavi o compensi dell’anno 2019 superiori a 5.000.000 di euro possono ora richiedere il nuovo contributo a fondo perduto.
Il decreto Ristori bis ha quindi rinnovato la previsione del decreto legge 137/2020 dando la possibilità alle associazioni che si trovavano in zona rossa di poter accedere al contributo.
Ultima particolarità da sottolineare e comune ad entrambe le previsioni normative: il requisito previsto dall’art. 25 relativo al posizionamento dell’attività richiedente il contributo in una zona all’interno della quale era attivo lo stato di calamità alla data del 31 gennaio 2020, è ancor valido per l’erogazione dei contributi Ristori e Ristori bis ma il soggetto dovrà rispettare anche il requisito del calo del fatturato, differentemente da quanto richiesto dal decreto rilancio.
Quindi nel caso in cui un’associazione con sede in un luogo caratterizzato dallo stato di calamità sempre attivo al 31 gennaio 2020 avesse presentato domanda per il contributo a fondo perduto secondo quanto scritto nell’art. 25 del decreto rilancio, ad oggi potrebbe ricevere la nuova erogazione solo nel caso in cui rispettasse il requisito del calo del fatturato.
Appare fondamentale, inoltre, sottolineare che il decreto ristori-bis ha previsto anche un fondo straordinario per le aps e le odv, come abbiamo già analizzato in altra sede, e che tale misura servirà a sostenere quelle associazioni che sono, per mancanza di requisiti, rimaste fuori dai contributi citati all’interno del presente articolo, è anche però vero che tale contributo previsto dall’ art. 15 del d.l 149/2020 sarà incompatibile e quindi non sarà cumulabile con le misure previste dagli articoli 1 e 3 del decreto-legge 28 ottobre 2020, n.137.
La presentazione della domanda dei contributi a fondo perduto per gli ETS: termini e modalità
Anche gli ETS devono procedere con la presentazione della domanda per il contributo a fondo perduto secondo i termini e lo modalità previste per le altre tipologie di beneficiari.
Nel caso in cui vi sia un soggetto che rispetta i requisiti sopra elencati ed ha già presentato la domanda per la richiesta del contributo previsto dall’art. 25 del decreto rilancio, l’elargizione del nuovo contributo avverrà in maniera automatica sul conto corrente precedentemente comunicato.
Nel caso in cui invece l’ETS pur avendo i requisiti, non abbia presentato precedentemente istanza per l’erogazione del contributo, dovrà presentare domanda compilando il modello appositamente predisposto dall’Agenzia delle Entrate ed inviarlo entro e non oltre il 15 gennaio 2021 in via telematica.
- Agenzia delle Entrate - Modulo di domanda contributi a fondo perduto Decreto Ristori e Ristori bis
- Scarica il modulo di domanda per richiedere i contributi a fondo perduto Decreto Ristori e Ristori bis.
La presentazione in via telematica potrà avvenire alternativamente:
- usufruendo del servizio Fisconline / Entratel attraverso un intermediario delegato alla consultazione del Cassetto fiscale/fatture elettroniche;
- direttamente, da parte del soggetto richiedente a patto che esso sia abilitato ai servizi telematici dell’Agenzia.
Successivamente alla ricevuta di presa in carico, viene rilasciata una seconda ricevuta attestante l’accoglimento della domanda o lo scarto della stessa con indicazione dei motivi del rigetto.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Domanda contributo a fondo perduto, requisiti e istruzioni per gli ETS